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Scarlett



La casa degli Harrison è una piccola villetta in stile inglese in un quartiere lussuoso di New York.

Non me l'aspettavo. Pensavo che vivessero in un appartamento al centro della città.

Aiuto Thomas a portare i borsoni con i vestiti. In realtà porto tutto io visto che avrebbe dovuto riposarsi e non sforzarsi troppo.

Lo raggiungo nel momento in cui suona il campanello.

-Mi dispiace se dovessero farti domande scomode. – dice lui come per prepararmi.

-Non preoccuparti. –

Pochi attimi dopo una bellissima donna dai lunghi capelli neri viene ad aprire la porta. Appena vede me e Thomas sembra essere la persona più felice del mondo. – Tommy! – si fionda ad abbracciarlo.

-Mamma, lasciami! – si lamenta il figlio tentando di divincolarsi dalla stretta della donna.

Lei lo lascia andare. – Scusa, tesoro. – poi nota la mia presenza ancora fuori la porta. – Scarlett! Ciao! – e mi stringe forte tra le braccia nonostante i due borsoni.

La cosa mi lascia spiazzata. – C-ciao! –

-Mamma, non spaventarla sin da subito. – la rimprovera Thomas.

Lei mi lascia andare e ci fa cenno verso la porta aperta. – Entrate, Sam è già arrivato. –

La casa è arredata con mobili in legno scuro e le pareti sono dipinte di colori chiari.

Agatha ci guida verso il salotto dove si trovano il marito, Rupert, e un altro uomo seduti sul divano mentre guardano la replica di una partita di football in tv.

-Il football? Siete seri?! – dice offeso Thomas.

I due si girano e sorridono. – Ciao. –

Quello che deduco sia suo fratello, anche per la somiglianza tra i due e i genitori, si alza e corre ad abbracciarlo. – Tommy! – dice scompigliandogli i capelli.

E' leggermente più alto di Thomas, con i capelli cortissimi di qualche tono più scuri di quelli del fratello. Gli occhi, da come noto, gli ha ripresi dal padre, scuri.

Questi si sgranano non appena nota la mia presenza nella stanza. – Sei Scarlett? – chiede.

-Ehm, si. Piacere. –

Si vede che abbracciare la gente è una specie di usanza della famiglia. Mi stringe fra le braccia muscolose e tatuate.

-Pensavo che saresti rimasto un verginello per sempre. – dice al fratello dopo avermi liberata.

Thomas alza gli occhi al cielo, spazientito. – Ti sarebbe piaciuto continuare a tormentarmi con queste cazzate, eh? –

Sam gli rivolge in largo sorriso. – Ovviamente. –

Per fortuna Agatha viene in mio soccorso. – Scarlett, ti andrebbe di aiutarmi a preparare la mia famosa crostata di ciliegie? –

-Certo. – rispondo. – Dov'è il bagno, così mi lavo le mani. –

-In fondo al corridoio a destra. –



Sto mescolando l'impasto mentre Agatha prepara la marmellata di ciliegie.

-Sono felice che tu sia venuta. – dice la donna.

-Si figuri. –

-Mi dispiace di aver fatto intendere a Sam che voi due foste una coppia. – si porta la mano al petto, mortificata.

-Non si deve scusare, è stato un malinteso. Poi anche io l'ho indotto a credere questo quando abbiamo parlato al telefono. –

Continuiamo a preparare il dolce parlando del più e del meno fin quando non dobbiamo infornarlo.

-Torna pure dillà, inforno e arrivo anche io. – dice lei.

Quando entro nel soggiorno vedo i tre uomini seduti sul divano a criticare la partita.

-Appena in tempo. – Thomas salta in piedi, mi afferra il polso e mi trascina con se verso le scale. – Andiamo a sistemare le nostre cose. – grida agli altri.

-A-aspetta! – dico quasi inciampando.

Lui non si ferma, almeno, non finché non chiude la porta della camera per gli ospiti che i suoi ci avevano concesso di usare.

-Le borse sono rimaste giù. – gli faccio notare.

-Fanculo le borse! –

Sono stata via solo mezz'ora, che avrà combinato?

-E' stata una pessima idea venire qua mentre c'è Sam. –

Mi siedo sul letto. – Che cosa è successo, sta volta? –

-Niente. Però mi fa incazzare il suo modo così perfettino. Lo odio. – sbuffa indignato.

Sbatto le palpebre. – Tutto qua? –

-Che intendi dire? –

-Ti stai incazzando perché è "perfettino"? –

-Si. – ammette.

Annuisco. – Okay. Quindi vuoi andartene? –

-Si. –

-Okay. –

-Okay? – pare confuso.

Lo guardo. – No. Non ce ne andiamo. Ti pare un motivo valido? –

-Si! Non hai la minima idea di quanto possa essere irritante avere un fratello maggiore che individua ogni difetto e te lo critica difronte a tutti! – sbotta Thomas.

-Certo che lo so! – ribatto non pensando più a quello che dico. – Sei tu quello che non ha idea di quanto sia bello avere un fratello che ti faccia incazzare! –

-Non dire cazzate. –

Mi alzo in piedi, furiosa. – Non lo sto facendo. – detto questo esco sbattendo la porta alle mie spalle.

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