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Scarlett🌹

Stiamo passeggiando per i sentieri circondati da alberi ormai quasi spogli del parco vicino all'appartamento di Thomas ed Adam. Coco stava trotterellando di fronte a me con un bastone, troppo grande per lei, in bocca, mentre io bevo il caffè che avevo comprato poco prima da Starbucks.

Le persone ogni tanto si fermano a fare una foto alla cucciola e il suo ramo.

-Dai, andiamo a casa. – dico tra una risata e l'altra, vedendo quanto è impacciata.



Per fortuna Adam mi aveva dato la copia delle chiavi prima di uscire, questo mi rese più facile rientrare.

Quando apro la porta d'entrata Coco sfreccia dentro, impaziente di essere liberata dal guinzaglio. Glielo sfilo e la vedo sparire dietro il bancone della cucina, dove c'è la sua ciotola con il cibo e l'acqua.

-E' andata bene? – sobbalzo quando la voce roca di Thomas mi arriva alle spalle.

Ha i capelli arruffati e gli occhi ancora mezzi chiusi. – Si. – poi tiro fuori il telefono. – Devo farti vedere una cosa. – dico ricordando le foto che avevo fatto.

Quando Thomas le vede scoppia in una fragorosa risata. – Oddio, è incredibile! Come è possibile per una cosina che pesa meno di dieci chili portare quel coso che sarà otto volte lei!? –

-Me lo chiedo ancora. – poi mi accorgo di una cosa. – Hai dormito ultimamente? –

Il suo sorriso si spegne. – Si. – mente.

-Si vede che stai mentendo. – punto il dito poco sotto l'occhio. – Hai delle occhiaie che arrivano fino a terra. –

Lui scuote la testa. – Dormo quanto basta. Finiscila di farmi la paternale. –

Sto per rispondergli per le rime quando il mio telefono suona.

Lo estraggo dalla tasca posteriore dei jeans e leggo la notifica sulla schermata di blocco. Mi assale l'ansia.

Thomas deve notarlo visto che chiede se sto bene. – Sei pallida. – aggiunge.

-Sto per morire. –

-Cosa?! –

-No, no, non è niente. – dico vedendo la sua espressione preoccupata. – E' solo che sono appena usciti i voti di un compito importantissimo che abbiamo fatto qualche tempo fa. –

-Ah. – pare rilassarsi un po'. – Mi hai spaventato. Come sei andata? –

E' questo il problema; non voglio saperlo. – Puoi... puoi guardarlo tu? –

Guarda il telefono che gli porgo, poi me. – Perché? –

-Ho troppa paura. Se non sono passata alleggerisci la pillola o potrei morire sul serio. –

Lui sospira, ma prende comunque il cellulare. – Quanto sei complicata. –

Mentre Thomas legge sul mio telefono sento l'ansia salire a livelli stratosferici.

E se non fossi passata?

Se avessi preso uno zero?

La mia vita sarebbe finita!

-Puffetta. – mi chiama lui.

Sobbalzo colta di sorpresa. – S-si? –

La sua espressione triste mi fa perdere un battito. – Ti prego, non dirmelo. –

-Scarlett... io... -

Mi viene da piangere.

Avrei dovuto ripetere l'ultimo anno.

Questo test serviva per vedere chi poteva passare alla classe successiva.

-Hai preso 97 su 100. – dice con estrema calma.

Cado seduta sul divano, completamente priva di vitalità. – Come? –

-Hai preso. 97. Su. 100. – ripete scandendo bene le parole.

Forse piango sul serio. – Allora perché hai fatto quella faccia? –

-Volevo farti uno scherzo. – confessa.

-Uno scherzo. – ripeto completamente catatonica. – Uno scherzo?! – urlo. – Tu, brutto bastardo! Mi hai fatto perdere vent'anni di vita! E neanche ce li ho vent'anni! –

Lui corruga la fronte. – Non hai neanche vent'anni? –

-Ne ho diciannove, li faccio tra un mese. – poi inizio a dargli dei buffetti sul braccio. – Ti vorrei strozzare! Non si dicono queste cose con quell'espressione! –

-Scusa! – mi ferma la mano. – Ma torniamo a noi, hai solo diciannove anni? –

-Oddio, perché ora sei fissato con questa cosa? –

-Pensavo ne avessi più di venti. – afferma.

Eh, sorpresa, tesoro. – Invece no. –

-Hai due anni in meno di me. – mi fa notare.

-Ti crea qualche problema? Lo sai che sono solo al secondo anno.– sbuffo.

Scuote la testa. – No, certo. Però non me l'aspettavo. – mi riconsegna il telefono. – Complimenti per il test. –

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