Thomas🏒
Sono steso sul letto con le braccia incrociate dietro la testa.
La sveglia suona, segno che sono appena le sei del mattino. Impreco nella mia testa.
Amy, al mio fianco, si muove. Si sveglia anche lei.
-Buongiorno. - dice con la voce assonnata.
Le rispondo con uno sbuffo. La ignoro e mi alzo.
Prendo un paio di boxer dal cassetto e me li infilo, subito dopo i pantaloni della tuta grigi.
Afferro i suoi vestiti e glieli lancio. - Vestiti e fila fuori di qui. -
La sento sbuffare. - Che stronzo! Mi tratti sempre così dopo che passiamo la notte insieme. - si lamenta, però si riveste e si alza.
Mi dirigo verso la cucina per mangiare qualcosa per colazione. Aziono la macchina del caffè e attendo che esca.
Adam è come sempre da Lou, praticamente vive da lei, ed ora che stanno per andare a convivere non è mai a casa.
-Mi offri almeno la colazione? - mi chiede Amy avvicinandosi a me.
-Puoi comprarti il caffè in caffetteria. - le rispondo secco. Già sento la testa dolorante.
Mentre sono di spalle lei ne approfitta per passarmi le mani sulla schiena nuda. Graffiandomi con le sue unghie lunghe. - Dai, non mi calcoli mai, almeno la colazione. - mi sussurra in quel suo modo seducente all'orecchio.
Me la scrollo di dosso, andando ad aprire il frigorifero, alla ricerca di uno yogurt. - Amy, lo sai che il nostro è solo sesso. Niente di più. - metto in chiaro per la millesima volta da quando la conosco.
-Lo so, però... -
-Cosa? -
-Ci conosciamo da tanto e moooolto bene, quindi perché non ci vediamo anche fuori? Una cena, magari. - propone.
Apro il mio yogurt ai mirtilli. Fingo di rifletterci su - Mmh, no. -
-Come!? -
-Amy, fuori. - ribadisco.
Coco inizia ad abbaiare, segno che si è svegliata anche lei. - Devo portarla fuori. - dico alzandomi e bevendo l'ultimo sorso di caffè.
-Vengo con te. - si affretta a dire disperata Amy.
Mi chiudo in camera. Mi vesto e vado a lavarmi il viso ed i denti.
Quando torno lei è ancora in salone che accarezza la testolina di Coco.
-Amy. - la ammonisco in tono duro.
Lei sbuffa. - Va bene. - poi mi passa il mio telefono. - Ti cerca una certa "Puffetta". -
-Hai visto i miei messaggi? -
Alza le spalle. - No. Chi è? Un'altra delle tue amichette? - chiede chiaramente gelosa.
-Fatti gli affari tuoi. -
Vedo quello che mi ha mandato Scarlett.
S: ciao, cretino, ti sei scordato questo in pista.
Segue la foto delle chiavi della macchina.
Cazzo! Ecco dov'erano! Pensavo le avesse prese Adam.
Io: ti dispiace se passo a prenderle tra poco?
S: no.
Aggrotto la fronte.
Io: come no?
Non mi risponde. In compenso sento il campanello suonare.
-Vado io! - dice Amy.
Nel mentre mando altri messaggi a Scarlett.
-Chi sei tu? - sento domandare da una voce familiare alla porta.
-Sono Amy, la ragazza di Tommy. - risponde l'altra.
Eh, no. Questo no.
-Amy, sparisci da qui. -
Lei borbottando esce e se ne va. Finalmente!
-Scusala. - dico a Scarlett.
-Tranquillo, solo, non mi immaginavo di trovare la tua ragazza qui. - ammette lei.
Prendo il guinzagli rosa di Coco e lo aggancio al suo collare. - Porto fuori lei, vieni con me? -
Annuisce con un sorriso sulle labbra. Oggi aveva messo del lucidalabbra sembrando più piene e morbide. Perché le guardo le labbra? Mi do uno schiaffo mentale. Riprenditi, Harrison!
-Perché sei venuta? -
Lei sembra ricordarsi solo ora del perché. - Tieni. - fruga nella borsa e estrae le miei chiavi. - Mio padre le ha trovate su una delle panchine degli spogliatoi, mi ha chiesto di ridartele. -
Le sorrido. - Grazie. -
...
La passeggiata di Coco è durata non più di un quarto d'ora. L'abbiamo passata in silenzio.
Scarlett si è messa a giocare con la cucciola ed io le guardavo, ritrovandomi a riflettere su quanto sarebbe stato bello avere questo tutti i giorni.
Ovviamente la mia serenità svanisce nel momento esatto in cui Amy mi chiama.
-Che vuoi? - è il mio saluto.
-Con me non ti faresti mai vedere in giro mentre con quella, che conoscerai da una settimana si? - sbraita lei.
Già avevamo discusso quella mattina, se continua così mi scoppierà il cervello.
-Amy, non sono affari tuoi. -
-Invece si. -
-No, cazzo! Non lo sono! - sbotto. - Non chiamarmi più, con me hai chiuso. -
La sento sbuffare. - Così potrai farti quell'altra puttanella? Ma fammi il piacere. -
Non ci vedo più dalla rabbia. - Ascoltami bene. Non osare mai più chiamare Scarlett così. Ricordati che posso toglierti ogni possibilità di trovarti un lavoro decente in campo medico. Posso rovinarti se voglio. Ci siamo capiti? - urlo così forte che Coco sobbalza e inizia ad ululare.
Non aspetto nemmeno la sua risposta. Le attacco il telefono in faccia. Scorro nella sezione contatti e quando trovo il suo numero la blocco.
Non ne volevo più sapere di lei.
Mi massaggio la testa, che già stava scoppiando.
Coco mi colpisce la gamba con il muso. Mi chino per accarezzarle il mento. - Scusa, cucciola, ma ero arrabbiato. -
Amy aveva superato il limite da un po', ma dare della puttana a Scarlett... quello non lo doveva fare.

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...