Scarlett🌹
Mi trovo da sola in casa e così decido di chiamare J.
Dopo un'infinità di squilli a vuoto decido di lascarle solo dei messaggi.
Le dico come sto passando le ultime settimane, di quello che succede in università, di come stanno Adam e papà.
Io: l'altro giorno sono andata al cinema con Thomas.
E' l'ultimo messaggio che le mando prima che il mio telefono muoia.
-Merda! - sibilo. Non mi ero resa conto che fosse scarico.
Lo collego al caricatore che avevo attaccato vicino al letto.
Mentre aspetto che si carichi, vado in cucina a rovistare nel frigo alla ricerca di cibo.
Torno in camera lanciano in aria e riprendendo al volo una mela.
Il mio sguardo finisce sull'armadio.
Poso il frutto che non avevo neanche iniziato a mangiare e apro le ante.
Prendo la sedia della scrivania e la uso per raggiungere delle mensole alte dentro l'armadio.
Spostando un paio di piumoni e dei cappotti pesanti, libero una scatola grigia.
Riesco a posarla sul pavimento con un tonfo. Pesa due quintali ed è ricoperta di polvere.
Il suo interno è pieno di foto, alcune macchinine giocattolo ed una maglietta.
Prendo una delle fotografie in mano.
Ritraeva una donna dai capelli rossi, più scuri dei miei, e tre bambini. Due maschi dai capelli scuri e una femmina.
Stavano sorridendo e il bambino più grande faceva il segno della vittoria.
E' stata scattata in una vallata tra le montagne, si vedono gli alberi rigogliosi e le lunghe distese di prati verdi.
Quella scatola è piena di ricordi.
Ricordi che fanno male.
Ecco perché mio padre non vuole averla tra i piedi e per questo che la tiro fuori solo quando lui non c'è.
Mio padre ha paura di soffrire di nuovo. Di sentire il dolore che ha provato al tempo.
Poso la fotografia e prendo la maglietta.
E' più o meno della mia taglia.
Il tessuto leggero è color rosa pastello con la stampa di un fenicottero sopra.
Me la porto al petto e la stringo forte, inspirando il suo odore. E' così familiare. Sento gli occhi che pizzicano, le lacrime che vogliono uscire. Ma non glielo permetto.
Proprio in quel momento sento la porta di casa aprirsi.
Mio padre è tornato.
Rimetto tutto a posto nel modo più veloce possibile.
-Scar! Sono tornato! - urla lui.
-Ciaoo! - lo saluto mentre chiudo l'armadio.
Si affaccia alla porta della mia camera. - Ehi, ti va di venire a cena fuori? -
Sorpresa dalla domanda rispondo subito: - Va bene. -
-Con la squadra. - precisa.
-Allora no. -
-Dai, hanno richiesto la tua presenza. - mi supplica. - Ci saranno anche le loro ragazze, per chi le ha. -
Al solo pensiero di dover passare una serata intera con quelle controfigure dei giganti in Attack on titan mi fa venire l'ansia. Ma se posso trovare una via d'uscita parlando con Haely o Adam o Ty o, se va proprio male, con Thomas, potrei riuscirci.
Sconfitta dico a mio padre: - Ci penserò. -
Lui mi sorride. - Okay. La cena è alle sette, hai quattro ore. -
Quando va via, mi lascio cadere sul letto.
Prendo la mia mela e l'addento.
Provo a riattivare il cellulare. Quando vedo il logo della Apple tiro un sospiro di sollievo.
Quando lo sblocco noto che mi erano arrivati almeno trenta messaggi.
I primi sono da J.
J: aspetta, che vuol dire che sei andata al cinema con lui!?
J: voglio sapere tutto!
J: che film era? Romantico? Un horror?
J: si che gli avevo detto di non provare a toccarti, ma la domanda è lecita.
J: vi siete baciati?
Decido di rispondere dopo al mare di cavolate che sta sparando la mia migliore amica.
Passo ha quelli di Adam.
Adam: Ehi! Vieni a cena con la squadra?
A: lo so che te l'ha già detto l'allenatore e che tu avrai già detto No ma io ci provo lo stesso.
Decido di rispondergli.
Io: vedremo.
Uno è di un numero sconosciuto.
Dice: Ciao, Scarlet! Sono Haely, mi sono fatta dare il tuo numero dai ragazzi per convincerti a venire con noi.
Infine c'è quello di Thomas.
Thomas: Siamo solo noi. Vieni.
Alzo lo sguardo al cielo.
Io: non verrei soltanto perché ci sei tu.
Risponde subito.
T: lo so che in realtà hai imparato a volermi bene.
Io: non è assolutamente vero.
T: tu oggi verrai.
T: ho mandato anche un messaggio a Jennifer.
Infatti dopo un attimo arriva.
J: fila a quella cena, Scar.
J: odio dare ragione a quello li.
J: se non andrai lo saprò.
Io: Va bene. Ci vado.

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...