Scarlett🌹
Coco sta giocando con un peluche che le ho dato poco fa mentre io sto in videochiamata con J.
-Hai adottato un cane? - chiede lei vedendola.
-Oh, no. - rispondo. - E' di Thomas. Mi ha solo chiesto di tenergliela. -
Lei solleva le sopracciglia. - Ecco perché mi sembrava familiare. -
-Comunque ti devi far perdonare per avermi messo attaccato al culo Thomas. - le ricordo.
Lei si gratta la nuca. - Scusa, ma in qualche modo dovevo fare. Almeno lui non ti tratta come una principessina in una corazza di vetro. -
Scuoto la testa. - Si, come ti pare. Ora, dimmi come va da te? - le chiedo cambiando discorso.
-A dire il vero, non ho visto molto della città. Sono stata sommersa dal lavoro per tutti questi giorni. - ed ecco svelato il motivo per cui non aveva potuto chiamarmi. - Il tempo è una merda e dormo solo cinque ore a notte. -
-Wow, deve essere un voro schifo. -
Alza le spalle. - In verità è carino. Il lavoro che ho mi piace abbastanza e la prossima settimana le previsioni annunciano bel tempo, quindi potrò fare un giro in città. - ammette entusiasta.
-Spero che sia così, sai che noia tutta quella pioggia. - sbuffo.
Coco abbaia facendomi sobbalzare.
-L'hai portata fuori? - chiede J.
Annuisco. - Si, prima di chiamarti. - mi alzo e prendo la cucciola in braccio. - I beagle sono i miei preferiti. - confesso accarezzandole la testolina.
-Non mi aspettavo Thomas con un cane. Non sembra il tipo. -
-Invece, quando ha preso in braccio Coco era adorabile. - dico prima ancora di pensare. - No, aspetta! Mi sono espressa male! Volevo dire che non sembrava neanche lui. - mi sbrigo a chiarire agitata.
-Mh mh? - mugugna assolutamente conscia della menzogna appena detta.
Si, ok, Thomas con un cane tra le braccia era davvero adorabile. Soprattutto con quella faccia da "ti prego perdonami" che aveva messo su.
Controllo l'orologio. - Senti, devo andare. Verrà a riprendersela tra poco e devo essere pronta a dargli il cane e chiudere la porta prima che mio padre lo faccia cenare qui. -
Ci salutiamo così.
E' passata un'ora e di Thomas neanche l'ombra.
Sbuffo sconsolata. Che si fosse dimenticato di lei? Impossibile. Sarà anche il peggior stronzo del mondo ma dimenticarsi il suo cane mi pare troppo pure per lui.
Squilla il mio cellulare.
Parli del diavolo...
Accetto la chiamata e me lo porto all'orecchio. - Pronto? -
-Puffetta! - esordisce la sua voce.
-Dove sei? Avevi detto che prima di cena saresti stato qui. Ti do una notizia, sono le otto e tu ancora non ci sei. -
Lo sento sbuffare. - Quanto ti arrabi sei adorabile. - dice con voce civettuola. - Comunque, mi dispiace ma sono nel traffico. -
-Oh. - un secondo, ha detto che sono adorabile? Questo mi fa avvampare.
-Già. Sarò a casa tra mezz'ora. O più se non si sbrigano. - annuncia. - Ti dispiace portarla da me se non dovessi arrivare prima delle nove? -
-Vorrei, ma non ho le chiavi di casa tua, anche volendo non potrei entrare. - gli faccio notare.
Lo sento ridere. - Basta che controlli sotto al tappeto e trovi la copia.
Alzo le sopraccigli anche se lui non può vedermi. - Wow, che nascondiglio del cazzo. - dico sarcastica.
Lui sussulta. - Puffetta che dice una parolaccia?! Non ci credo! - ribatte lui.
-Fottiti. - e chiudo la chiamata.
Sono le nove.
Thomas non c'è.
Sbuffo infuriata e, lanciando almeno duecento mila maledizioni a quel bastardo, prendo le chiavi della mia macchina.
Chiudo la portiera e parto per raggiungere casa di Thomas, con Coco addormentata sul sedile posteriore.
T: scusa, sono appena uscito dal traffico.
E' il messaggio che mi manda quando arrivo sotto il suo palazzo.
Parcheggio la macchina e rispondo.
S: sono appena arrivata a casa tua. Sbrigati ad arrivare.
T: ho appena parcheggiato.
T: aspetta.
Sospiro e metto via il telefono.
Coco tira al guinzaglio per poter raggiungere un lampione vicino a noi.
-Ehi! - Thomas mi raggiunge pochi attimi dopo. Indossa un cappotto scuro per riaprarsi dal freddo autunnale. - Scusa, davvero! -
Alzo le spalle e gli passo il guinzaglio di Coco. - Fa niente. Buonanotte. - tento di sorpassarlo per andarmene.
Però lui mi ferma dicono: - Ti va di fare qualcosa, domani? -
Mi giro. - Come scusa!? - chiedo sconvolta.
Lui si gratta la nuca, imbarazzato? - Si, insomma, andare da qualche parte... -
Alzo un sopracciglio. - Tu, vuoi uscire con me dopo avermi scaricata in un locale pieno zeppo? -
Annuisce.
-No. - rispondo secca.
-A-aspetta! ti prego, dammi un'altra occasione! -
Scuoto la testa. - No. -
-Se non vuoi farlo per me, fallo per Jennifer. - dice lui.
Mannaggia a lui!
Mi giro di nuovo. - Ti odio. -
-Quindi, domani ci vediamo qui. Alle undici. - dice.
-Ma io non ti ho detto di si. -
Lui si gira e si avvia verso il portone d'entrata. - Domani alle undici. Puntuale, eh. -
Resto ferma, completamente sconvolta dalla nostra conversazione.

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...