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Thomas🏒

Okay, forse portarla qui e poi lasciarla sola con Adam e Ty e le loro ragazze non è stata l'idea migliore del mondo.

Sono seduto al suo posto e mi scolo il terzo shottino. Scarlett se n'era andata da un'ora.

Mi metto ad osservare il locale per imbattermi in una brunetta che mi sta praticamente mangiando con gli occhi.

E' davvero una gran figa così ricambio il suo sguardo.

-Ehi, Thomas! - urla Ty per farsi sentire sopra la musica alta.

-Mm? - stacco contro voglia lo sguardo dalla brunetta.

Mi porge il telefono. - Per te. -

Lo prendo e me lo porto all'orecchio. - Si? -

-Che cazzo hai fatto! - urla la voce di Jennifer dall'altro capo del telefono.

-Dimmelo tu, credo che tu lo sappia bene. - rispondo calmo.

-Ti avevo chiesto di andarci piano! E qual è la prima cosa che fai? - urla lei. - La porti in un locale affollatissimo, la lasci sola, con uno ubriaco che non conosce minimamente e poi la lasci tornare a casa senza nessuno! -

Mi alzo ed esco per sentire meglio (anche se urlava così tanto che riuscivo a sentirla anche con la musica a palla). - E allora? -

-E allora? Me lo chiedi pure!? Ti avevo chiesto una sola cosa! Una. Sola. Cosa. - è furiosa. - Non avrei mai dovuto lasciarla nelle mani di una testa di cazzo come te. -

-Grazie per il complimento. - le dico.

Segue un attimo di silenzio. - Dimenticati qualsiasi cosa ti abbia chiesto. Stalle lontano. -

-Allora a chi chiederai di farle da babysitter? Adam? -

-Si. -

-La tratta come una bambina. - le ricordo.

La sento sbuffare. - Tyler. -

-Ha mille cose a cui pensare, non credo ti dirà mai di si. -

-Jackson. -

-Ha troppi problemi da risolvere. -

Stà per replicare ma si ferma.

Mi compare un sorrisetto sul viso. - Sono la tua sola speranza. -

-Purtroppo. - sospira. - Trova un modo per farti perdonare da Scar, e da me. -

-Agli ordini. - scherzo.

-Non farmene pentire. - poi attacca. Ridò il cellulare a Ty.

La mattina dopo mi fiondo in classe per seguire la prima lezione del giorno.

Il signor Foster continua a spiegare ma io non lo ascolto. La mia mente è rimasta a ieri sera.

Forse, ma dico forse, mi sono comportato da stronzo. In fondo Jennifer mi aveva chiesto di aiutare la sua migliore amica e io l'avevo abbandonata in un posto zeppo di sconosciuti.

Il rimorso mi mangia da dentro per tutto il giorno. Quando a mezzogiorno finisco le lezioni, mi ritrovo sotto casa del coach a provare un discorso di scuse.

Ho portato anche Coco, magari vedendo la cucciola sia sarebbe addolcita.

Quando mi apre Scarlett mi guarda come se volesse uccidermi. - Che vuoi? -

-Chiederti scusa per ieri. - dico.

-Non accetto le tue scuse, ora vattene. - la voce di lei è gelida e tenta di chiudere la porta.

La fermo. - Per favore, ascoltami. - mi chino e prendo in braccio Coco. - Come puoi dire di no a questo musetto. -

La sua espressione diventa confusa. - Perché ti sei portato dietro il cane? -

-Perché è carina e magari ti rendeva più favorevole al perdono. - ammetto senza mezzi termini.

Scarlett mi guarda, poi guarda il cane, alla fine sospira e apre la porta. - Odio il fatto che perdonerei anche il mio assassino. - allunga una mano e accarezza la testa di Coco.

-A me invece piace, ma dovresti concedere il tuo perdono a chi se lo merita. - le dico entrando.

-E tu lo meriti? -

-Pare di si, visto che hai in braccio il mio cane e sono in casa tua. - rispondo alzando le spalle.

mi mostra il dito medio e si avvia verso il salotto.

Ha una felpa azzurra e i jeans chiari. Porta i capelli del color del vino rosso legati in una coda alta, gli occhiali da lettura. E' a piedi scalzi.

Si siede a gambe incrociate sul divano dove è anche suo padre. Quando mi vede si acciglia. - Thomas? Che succede? -

-Sono venuto perché Scarlett voleva conoscere Coco. - mento.

Per fortuna lei mi asseconda. - Già. Guarda che carina! - dice mentre la mia cagnolina le lecca il naso.

E' una scena tenera, che smuove qualcosa nel mio stomaco.

-Posso lasciartela tutto il giorno? Vengo a riprenderla sta sera, prima di cena. - dico tentando di allontanarmi da quella sensazione.

-Dove vai? - chiede lei.

-Con Jacks a dare un'occhiata ad un appartamento che Adam vuole affittare con Lou. - il che non è del tutto falso, solo che l'appuntamento era alle cinque. - Non posso portala con me e non vuole stare sola a casa. -

Mi guarda valutando le varie risposte. Poi sbuffa e risponde. - Okay, ma torna prima di cena. -

Le sorrido. - Grazie. Portala fuori tra un'ora e non ti darò problemi. -

In meno di cinque secondi sono già fuori, diretto verso la macchina.

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