Scarlett🌹
Poche ore dopo suonano al campanello del nostro appartamento.
-Scar, vai tu ad aprire! - urla mio padre dal bagno.
Faccio come mi dice ed apro la porta ai ragazzi della squadra.
Adam è in prima linea e sorride appena mi vede. - Ehi, piccoletta, niente lezioni oggi? - mi arruffa i capelli mentre entra e si dirige verso il salotto. Jackson e Malcom McCoy lo seguono.
Sono enormi rispetto a me, muscolosi e ben piazzati. La prima volta che li avevo visti ero rimasta spizzata.
-Mi fai passare o restiamo così tutto il giorno? -
Mi giro di scatto, togliendo lo sguardo dai tre giocatori nel soggiorno, e mi ritrovo di fronte Thomas Harrison.
La prima cosa che si nota vedendolo sono i suoi occhi verde scuro e i lineamenti marcati del viso. E' alto e, dovevo ammetterlo, davvero bello. Si nota anche il punto in cui si ruppe il naso lo scorso anno durante la prima partita di campionato.
Con lui non sapevo mai come comportarmi. La prima volta che ci siamo incontrati ci aveva provato con me, ma lo faceva con tutte. Appena vede una ragazza carina lui le va dietro, è pur sempre un "pene munito", altresì detti uomini, quindi non gliene do una colpa.
Ora mi vede solo come una sorella minore e mi tormenta, di continuo.
Mi sposto di lato, lasciandogli spazio per passare. - Entra. -
Lui mi supera ma rimane fermo all'ingresso. - Pensavo di essere finito in una puntata di The Vampire Diaries. -
Lo guardo accigliata non capendo l'allusione.
-Per il fatto che i vampiri nella serie se non sono invitati non possono entrare nelle case. - spiega lui. - Questa è cultura generale, piccoletta. -
Alzo gli occhi al cielo. - Non chiamarmi così. -
-Adam può e io no? -
-Esatto. -
Lui si finge offeso. - Sei crudele. -
Prima che possa replicare mio padre entra nel salotto e batte le mani per richiamare i quattro ragazzi. - Forza, non perdiamo tempo. Harrison, vieni qui immediatamente! -
Thomas lo raggiunge e si siede sul divano scuro con gli altri.
Io mi rintano in camera mia tentando di non pensare alla riunione in soggiorno.
Metto le cuffie alle orecchie e attivo la playlist sul mio telefono. La maggior parte delle canzoni sono di Ed Sheeran e degli Imagine Dragons.
Rimango distesa sul letto a guardare il soffitto finché non mi addormento.
Quando mi risveglio la play list continua ad andare. Il sole del pomeriggio filtra dalle finestre riempiendo la stanza di una sfumatura rossastra. Guardo l'ora sul telefono, le sei meno dieci. Avevo dormito per tutto il pomeriggio.
Esco dalla mia tana, pensando che la riunione fosse finita. Invece, mi sbaglio.
Trovo i ragazzi seduti sul divano a guardare una partita di hockey e mio padre che, tornando dalla cucina, gli offre delle birre.
Quando mi nota pare sorpreso. - Pensavo non saresti uscita fino a quando non se ne sarebbero andati. -
-Avevo sete. - dico dirigendomi verso la cucina. Prendo un bicchiere e lo riempio d'acqua. Lo scolo d'un fiato. - Noto che la vostra riunione è finita. -
Adam, senza staccare gli occhi dallo schermo risponde. - Da un pezzo. -
Lancio un'occhiata a papà come per dirgli "perché sono ancora qua, allora?"
Lui risponde subito. - Resteranno a cena da noi. -
Quasi mi scivola il bicchiere di mano. E' già tanto se sono venuti a casa visto che papà non permette a nessuno dei ragazzi della squadra di venirci, figuriamoci a cenare con noi.
-Abbiamo ordinato del sushi e tu resterai con noi. - afferma Adam.
-Co-cosa? N-non... - balbetto consapevole che se accetto finirei a cena con mio padre, Adam e tre ragazzi che non conosco minimamente. Sono sicuramente diventata rossa come un peperone.
-Non voglio sentire ma, rimarrai con noi. - interviene mio padre.
Fantastico!
Guardo i tre ragazzi a me quasi sconosciuti.
Jackson è innocuo e questo gioca a mio vantaggio, considerando che anche io sono una quasi estranea per lui.
Malcom, invece, mi mette un po' a disagio. Gli piaccio e questo mi ha sempre spinta ad allontanarmi da lui. E' un bel ragazzo, anche simpatico, ma non per me. Però con mio padre nei paraggi non avrebbe fatto nulla.
Thomas... sposto lo sguardo su di lui e noto che mi sta già guardando. Lui è il vero problema, anche se c'è papà mi provoca, tentando di far uscire la vera me.
Thomas mi sorride, uno di quei ghigni beffardi. - Non fare la timida come sempre, sarà divertente. - vedendo la mia espressione aggiunse. - Non mordiamo mica. -
Di quei tre non mi preoccupo. Di lui non posso dire lo stesso.
Stringo le maniche del maglione, troppo grande per me, mentre annuisco e accetto. Sto morendo di fame e quando si parla di cibo me ne sbatto di tutti.
Qualche minuto dopo sono di nuovo nella mia camera e parlo al telefono con Jenny.
-E dopo mi hanno praticamente obbligata a cenare con loro. - gli dico. - Ti rendi conto?! -
La sento ridere. - Non è mica una tragedia. -
-Per una come te, per quelle come me è la fine del mondo. - lei è quella classica amica solare e vivace che ti porta a bere alle feste, io sono quella che alle feste non ci vuole andare e che preferisce stare da sola in casa ad ascoltare musica o vedere un film, sono quella che vuole restare invisibile agli altri.
-Dai, non dire così. Magari sarà divertente. - ipotizza.
Sbuffo. - Certo, con Adam che fa battute sull'hockey, a me incomprensibili, e Thomas che mi perseguita sarà molto divertente. -
-Aspetta. C'è anche Thomas!? -
-Si, perché? - chiedo.
-Me lo chiedi anche? Tesoro, quel tipo è un dio greco allontanato dall'Olimpo perché troppo bello rispetto agli altri! -
Mi viene da ridere. - Ma tu non sei fidanzata? -
-Si, però constatare il vero mi è permesso. - dice con voce ferma, anche se so che ha un grande sorriso sulle labbra.
-Se lo dici tu. -
-Prova a stare con loro, magari - inizia con una strana voce. - potresti scoprire che qualcuno di loro ti piace davvero. -
Sospiro. - Lo sai che il mio piano per il futuro è quello di essere la zia ricca e single che va a prendere i figli della sua migliore amica con il macchinone nuovo di zecca. -
Lei scoppia in una risata assordante. - Scarlett, tesoro mio, sai che ti voglio bene, ma ti assicuro che i tuoi piani verranno stravolti. -
Alzo gli occhi al cielo. - E da chi, sentiamo. -
-E io che ne so, potrebbe essere chiunque, anche la persona più impensabile. - dopo un po' aggiunge: - Buona cena, e, nel caso domani non avessi tue notizie, saprò che non sei sopravvissuta e ti organizzerò un funerale con i fiocchi. -
Scoppio a ridere. - Sicuramente non sopravviverò, sto già morendo d'imbarazzo. - ammetto.

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Lux University
RomanceHockey romance Ero proibita per i ragazzi della squadra di hockey della Lux. Allora, perché lui non voleva lasciarmi stare. Ed ora la mia migliore amica lo aveva fatto diventare il mio baby sitter. Scarlett è la figlia dell'allenatore della squadra...