Il buio mi avvolgeva, opprimente e senza via di fuga. La corona cadde a terra con un suono sordo, frantumandosi in mille pezzi, come se il mondo stesso si fosse spezzato con lei. Intorno a me, un'oscurità liquida sembrava avanzare da ogni direzione, e nel mezzo di quel nulla, Cayden appariva ferito, con il sangue che scivolava lungo il suo fianco, una macchia scura sul tessuto chiaro della camicia. Mani oscure lo afferrarono, trascinandolo via.
«No! Cayden!» gridai, ma la mia voce si perdeva in un eco senza fine. Cercai di muovermi, di correre verso di lui, ma i miei piedi sembravano bloccati al terreno, come se radici invisibili mi tenessero prigioniera.
Una risata malefica risuonò nell'aria, stridula e agghiacciante. Le lacrime mi rigavano il viso mentre lottavo contro l'impossibile. «Ti prego! No!»
Poi tutto svanì, sostituito da un pianto lontano e da un vuoto assordante.
Mi svegliai di colpo, con il fiato spezzato e il cuore che batteva furiosamente nel petto. Le lacrime continuavano a scendere, calde e inarrestabili, mentre cercavo di capire dove fossi. Mi tirai su a sedere con un sussulto, cacciando un urlo strozzato. «No! Non portatelo via!»
Sentii un movimento accanto a me. Cayden si alzò di scatto, inspirando profondamente come se avesse appena risalito di corsa una scalinata infinita. Per un attimo i nostri occhi si incrociarono.
Le sue pupille dilatate brillavano debolmente nella penombra, e per un istante vidi qualcosa che non gli avevo mai visto prima: paura. Era come se avesse vissuto la mia stessa angoscia.
«Hai avuto un incubo?» domandammo entrambi nello stesso momento. Le nostre voci si sovrapposero, spezzando quel silenzio innaturale.
Cayden non rispose subito. Sentii il letto muoversi quando si avvicinò leggermente. Poi, con un gesto che non mi aspettavo, mi prese delicatamente il viso con una mano.
«Stai piangendo,» disse piano, asciugandomi una lacrima con il dito.
Il tocco delle sue dita sulla mia pelle mi fece rabbrividire. Mi resi conto di quanto fossimo vicini. Potevo vedere ogni dettaglio del suo viso: il taglio netto della sua mascella, le ciglia scure che ombreggiavano quegli occhi intensi.Cercai di trovare le parole, ma lui mi batté sul tempo. «Tu... piangevi nel sonno.» La sua voce era bassa, quasi soffocata, ma in quelle parole c'era una nota di genuina preoccupazione.
Abbassai lo sguardo, incapace di sostenere il suo. «Sì,» ammisi infine, stringendo le mani sulle lenzuola. «È sempre lo stesso sogno, ogni notte, da... da quella sera.»
«Il ballo,» concluse lui, come se sapesse esattamente di cosa stessi parlando.
Lo guardai di nuovo. I suoi capelli scuri erano spettinati, ricadendo caoticamente sulla fronte. Durante la notte si era tolto la maglietta, e la luce soffusa della lampada a olio illuminava i contorni definiti del suo petto. Non volevo ammetterlo, ma per un attimo mi distrassi, affascinata dal modo in cui ogni suo muscolo sembrava scolpito.
Cayden però non sembrava accorgersi del mio sguardo. Al contrario, il suo era fisso su di me, serio e quasi inquisitivo. «Anche io...» mormorò infine, abbassando leggermente lo sguardo.
«Anche tu cosa?» domandai, il cuore ancora martellante.
Inspirò profondamente, come se stesse per confessare qualcosa di inaspettato. «Anche io faccio sempre lo stesso sogno. Ogni notte.»
Rimasi senza parole. La sua ammissione mi colpì più di quanto volessi ammettere. «Cosa sogni?» chiesi piano, cercando di calmare il mio respiro.
«Una corona che cade. Che si spezza,» rispose, il tono teso. «Una risata, come quella di un demone. E poi...»

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The prince of shadows: A light in the dark
FantasyIn un regno sotterraneo dove il destino di ogni individuo è legato alla luce di misteriose creature, Mireya Roskin è una giovane donna che vive nell'ombra, senza poteri e con il sogno di scoprire cosa si nasconde oltre le mura di Eclipsia. Quando vi...