La distanza fa schifo.
Simone ne è assolutamente convinto, mano sul cuore.
Come potrebbe non esserlo, quando questa stessa lo costringe a stare lontano fisicamente dalla sua persona preferita al mondo?
Sapeva perfettamente a ciò che andava incontro quando ha fatto richiesta per frequentare l'Erasmus a Bruxelles, ovviamente - non è mica uno sprovveduto.
Certo, alcune cose le capisci solo quando le vivi, quando ti ci trovi in mezzo.
E Simone, attualmente al quinto dei 12 mesi totali da trascorrere in Belgio, adesso ne ha una vivida percezione.
Agonizzante, oserebbe dire.
Da sempre abituato a dormire con la testa di Manuel pressata nell'incavo del suo collo , il profumo muschiato ancorato nelle narici e le sue mani gelide sul petto , ora non riesce più a prendere sonno ; nemmeno ricorda più quando è stata l'ultima notte di sonno profondo, ristoratore.
Si accontenta di sonnecchiare qua e là, in qualche pausa pomeridiana , giusto quel poco da non rendere eccessivamente evidenti le occhiaie scavate sul suo volto e mandare in panico la sua famiglia - oltre che il proprio fidanzato.
È stata una sua scelta, una sua decisione. Nessuno l'ha costretto.
Persino Manuel si era dimostrato contento all'idea che lui partisse e non aveva accennato particolari forme di protesta all'idea che il suo ragazzo passasse un intero anno all'estero – lontano da lui.
" è una cosa importante Simò, è importante per il tuo futuro. Perché te dovrei fermà? Noi c'abbiamo tutta la vita pe' sta insieme. Che so 12 mesi lontani? Passano".
Passano, si.. molto lentamente.
E Simone ce la sta mettendo tutta – ma proprio tutta, fino all'ultima goccia di sangue sputato – per non demoralizzarsi e viversi l'esperienza come un normale ragazzo della sua età, senza farsi mancare alcuna esperienza.
Ha conosciuto altri ragazzi italiani - Marco e Serena, povere anime che lo sopportano – che frequentano i suoi stessi corsi e con i quali passa la maggior parte del tempo in università ; i suoi coinquilini Jacques e Martine, che lo spronano il più possibile ad uscire e godersi la vita lontana da casa – nel bene e nel male.
Simone è grato per quest'avventura, lo è sul serio.
È grato per i suoi compagni che lo coinvolgono il più possibile e cercano di non farlo sentire solo o abbattuto quando le cose si fanno complicate o più difficili, quando la mancanza di casa diventa tangibile.
Eppure tutti i suoi sforzi cadono nel baratro più profondo ogni sera, precisamente alle 22: 50, quando Manuel si appresta a concludere la loro consueta videochiamata e gli manda un bacio come buonanotte.
In quel preciso momento cade la maschera di Simone, cade la sua facciata – che è stanco, stanco morto di fingere con tutti che sta bene, che non gli manca casa, che non stia faticando come un pazzo per mantenere tutti i pezzi in piedi.
Ma soprattutto che la lontananza da Manuel non lo stia facendo diventare matto.
Si sente esattamente come uno di quei fantomatici pazzi sclerotici che controllano senza ritegno la pagina Instagram del proprio compagno, sempre pronti a scattare al minimo dettaglio fuori posto o ad una storia postata in cui sembra divertirsi fin troppo.
Che Manuel fino a quel momento, non gli ha mai dato nemmeno un motivo per dubitare della sua fiducia, della sua fedeltà. È sempre stato totalmente perfetto. Presente e amorevole, comprensivo a livelli spaziali.
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Counting Down The Days
FanficAU. Simone è attualmente a Bruxelles per l'Erasmus e sente infinitamente la mancanza di casa.. e di qualcun altro. Che si fa quando la distanza è tanta e le incomprensioni non sono da meno?
