L'aria fresca mi avvolse appena misi piede fuori dal grande salone.
Inspirai profondamente, cercando di calmare i pensieri che mi vorticavano nella testa come un fiume in piena.
Quel ballo, quei principi, quel loro incessante bisogno di giocare con le persone... era tutto così insopportabile.
Non riuscivo a capire come Mira potesse trovarli affascinanti.
Principi, pensai con amarezza, stringendo il vestito attorno a me.
Sempre con quel loro sorriso compiaciuto, convinti che tutto ruoti intorno a loro.
Ma fuori, lontana dal caos delle luci, della musica e delle risate, tutto sembrava più calmo, più sopportabile.
Di fronte a me si estendeva uno spiazzo immenso, che sembrava più un'opera d'arte che un semplice giardino.
Non c'erano alberi, né fiori, come nei giardini che avevo letto nei libri, ma al loro posto c'erano fontane scintillanti, da cui sgorgava acqua limpida che rifletteva i bagliori delle gemme incastonate ovunque.
Le gemme... erano ovunque. Piccole e grandi, di ogni colore immaginabile, scintillavano come stelle che avevano deciso di scendere sulla terra.
Era un paesaggio surreale, eppure bellissimo.
Quei colori sembravano danzare nello spiazzo, creando giochi di luce che illuminavano la città sotterranea di Eclipsia.
Il soffitto della grotta sopra di me era oscuro, punteggiato di riflessi violacei che sembravano provenire dalle rocce stesse.
Non c'erano stelle qui sotto, non come avevo letto nei libri, che parlavano del mondo esterno da questo regno, ma quelle luci... bastavano per rendere il paesaggio magico.
Mi fermai accanto a una fontana e chiusi gli occhi per un momento, lasciando che il suono dell'acqua che scorreva mi aiutasse a ritrovare un po' di pace. Ero furiosa.
Furiosa per essere stata costretta a partecipare a quel ballo, per quegli sguardi giudicanti e per quei due fratelli che sembravano divertirsi a giocare con me.
Devo calmarmi, pensai, stringendo le mani fino a far sbiancare le nocche.
Sentivo ancora il cuore battere forte, ma non era solo rabbia.
Era anche frustrazione, un senso di oppressione che sembrava non voler andarsene.
Mi accovacciai accanto alla fontana, inspirando a fondo. L'aria qui era diversa, più leggera. Più pura.
Poi qualcosa catturò la mia attenzione.
All'inizio era stato solo un bagliore, un riflesso che sembrava provenire dalla parte opposta della fontana.
Mi alzai lentamente, cercando di mettere a fuoco. Era un bagliore tenue, un luccichio che si rifletteva sulle pietre circostanti, creando una danza di colori che mi incantò all'istante.
Non era come le altre gemme sparse nel giardino. Era qualcosa di diverso, qualcosa di... vivo.
Mi mossi piano, quasi senza accorgermene. Ogni passo sembrava amplificare quel senso di curiosità che cresceva dentro di me.
Il bagliore aumentava man mano che mi avvicinavo, e con esso la mia attenzione si faceva sempre più intensa.
Mi fermai al centro dello spiazzo, dietro la fontana principale.
Era lì che il bagliore si faceva più forte, riflettendosi sulla superficie dell'acqua e creando uno spettacolo di colori che sembravano danzare attorno a me. E al centro di quel bagliore c'era una creatura.

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The prince of shadows: A light in the dark
FantasyIn un regno sotterraneo dove il destino di ogni individuo è legato alla luce di misteriose creature, Mireya Roskin è una giovane donna che vive nell'ombra, senza poteri e con il sogno di scoprire cosa si nasconde oltre le mura di Eclipsia. Quando vi...