37"Were you trying to make me jealous?"

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Brooklyn


La mattina seguente mi alzai con il sorriso. Sì, sarei dovuta andare a scuola. Sì, era mattina presto. Sì, ero stanca, ma ero felice.

Danzai fino alla cucina, determinata a non lasciare che nulla mi rovinasse la giornata. Quando ieri sera tornai a casa, dopo esser stata con Justin e la sua famiglia, dovetti ammettere di essere un po' preoccupata per lui. Nessuno dei miei genitori era a casa, Tommy stava dormendo e Blake era davanti al computer, ignorandomi completamente.

Così chiamai Justin, mordendomi nervosamente il labbro inferiore pensando a come stava. Dopo essersi aperto con me quel pomeriggio e, notando il fatto che avrebbe dato a suo padre un'altra possibilità, sperai davvero che avessero parlato seriamente.

Aveva risposto al primo squillo, come se stesse aspettando la mia chiamata. E, dovetti ammetterlo, iniziai a sentire un'ondata di farfalle invadermi lo stomaco per poi essere in procinto di uscire dalle labbra. La prima cosa che mi domandò fu se fossi arrivata a casa sana e salva - sempre con fare protettivo - dopodiché mi raccontò della conversazione avuta con suo padre.

Sospettai che avesse omesso alcuni dettagli che sicuramente avrebbe preferito tenere per sé, ma andava bene così. Tutti avevamo bisogno della nostra privacy.

Tuttavia, fui contenta di sentire che l'aveva perdonato e che ora erano in buoni rapporti, così come gli avevo detto di fare. Justin sembrava davvero felice e dovette poi agganciare perché avrebbe guardato un film con la sua famiglia al completo.

Non potei essere più felice per lui. Meritava di essere felice e di non sentirsi tormentato per via della mancanza di soldi, di un padre che non era mai a casa, dei nemici, dei suoi fratelli e di sua madre, o sul fatto che non si sentisse abbastanza...

Poco dopo, caddi in un sonno profondo non appena la mia testa toccò il cuscino. Avrei dovuto preoccuparmi degli esami imminenti, della mia punizione e degli altri problemi che avrei avuto il giorno dopo.

"Buongiorno." Canticchiai, entrando in cucina e dirigendomi verso il frigorifero.

"Da quando le giornate sarebbero diventate buone?" mormorò Blake, reggendosi la testa tra le mani.

"Fammi indovinare perché sei così felice." Disse improvvisamente Blake, facendo una smorfia divertita. Feci roteare gli occhi, immaginando che le mie gote fossero diventate già più rosee

"Per caso ha a che fare con il fatto che ieri tu abbia visto Justin?" inarcò le sopracciglia, masticando poi un pezzo di toast. Iniziò a mangiare come un maiale.

"Io davvero non so di cosa tu stia parlando." Mormorai, fingendomi sorpresa. "Ero con Kelsey ieri." Mi voltai, intenta a prendere del succo dal frigorifero.

"Potrai ingannare mamma e papà, ma non me." Dichiarò, bevendo il latte contenuto nel suo bicchiere tutto in una volta, lasciando sulle labbra il segno dei baffi bianchi. "L'espressione che hai dipinta sul volto parla da sé, è inevitabile dedurre che tu l'abbia visto." Feci una smorfia di disgusto e lo ignorai.

"Qualcuno mi ha per caso chiamata?" domandò una voce femminile entrando in cucina ed avvicinandosi alla macchina del caffé.

"Stavo solo chiedendo a Blake dove foste ieri sera, mamma." Il mio tono di voce era dolce ed innocente, ma non potei dire lo stesso dei miei occhi, mentre lanciavo sguardi di sfida a mio fratello, intimandogli di tenere la bocca chiusa non appena mia madre si voltò.

"Oh, ho lavorato fino alle tre del mattino. Tutto l'ufficio sembrava impazzito per via dello show di sabato."

Mormorò, corrugando la fronte. Notai delle occhiaie violacee sotto ai suoi occhi e i suoi capelli erano acconciati in uno chignon scomposto. Mia madre appariva sempre bellissima ed io volevo diventare assolutamente come lei quando sarei cresciuta, ma invece assomigliavo sempre pù a mio padre.

B.R.O.N.X.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora