Basta un attimo

27.

«Dovevo avvisare» dice mentre fissa me e un Ethan completamente assonnato dal portico. «Ammetto che non riuscivo ad aspettare altre tre ore sapendo che tornerete a Londra tra un paio di ore» ammette con tono imbarazzato.

«Vuoi entrare?» gli chiedo anche se sappiamo già la risposta. «Se non è un problema per te ovviamente» mi dice rendendosi conto che non mi sta dando molta scelta.

Senza dargli una risposta, mi sposto dalla porta per farlo entrare e senza aspettarlo, mi giro per andare in cucina a preparare la colazione dell'angioletto che ho tra le mie braccia.

«Si è alzato da poco dal letto e come ogni volta, qualcuno non ha voglia di svegliarsi» parlo mentre scuoto dolcemente Ethan per farlo riprendere dall'albicocco che gli era preso nuovamente. Mi posso reputare una mamma fortunata, Ethan non mi ha mai dato problemi col dormire, ad esempio, solitamente appena tocca la macchina si addormenta.

«Vuoi preparargli la colazione?» chiedo mentre mi siedo su una delle tante sedie presenti in cucina. «Volentieri» risponde con una vena di imbarazzo mista a decisione e a voler conoscere nuove cose di suo figlio.

«Al mattino mangia sempre o il latte con i biscotti oppure con i cereali al cioccolato con un bicchiere di acqua» gli spiego mentre lo vedo prendere una tazza e il latte dal frigo. «i cereali sono nel ripiano in alto a destra» gli dico mentre tiro un occhio a Ethan che sentendoci parlare inizia muoversi infastidito sulle mie gambe.

«Buongiorno angioletto» dico dandogli una carezza nei capelli «Guarda chi è venuto a trovarti stamattina» continuo mentre la mia mano inizia a muoversi su tutta la schiena per fargli delle dolci coccole che si prende più che volentieri.

Incuriosito da quello che ho detto e ancora messo assonnato, alza la testa dalla mia spalla per poter vedere chi gli sta preparando la colazione. «Cole!» esclama sorpreso con la voce di chi si è appena svegliato. «Ben svegliato campione» risponde girandosi verso di lui quando si sente chiamato. Il sorriso sul volto di entrambi mi scioglie il cuore, perché vedo come Ethan si sia attaccato a Cole in così poco tempo e sono davvero felice di questa cosa.

Cole si avvicina al piccolo casinista che sta sulle mie gambe per prenderlo in braccio per poter accontentare il desiderio di nostro figlio. È così strano dirlo, come è strano il fatto che Cole inizi ad avere un rapporto con lui.
L'unica cosa che desideravo dal profondo del mio cuore era questo e finalmente, sta succedendo e sono davvero felice sia per Ethan ma anche per Cole, perché lo so che è un bravo papà.

Lo  sapevo anni fa quando eravamo fidanzati, ma ne ho la conferma adesso, a distanza di anni.

Guarda Ethan con occhi innamorati, sta attento a ogni singola cosa che dice e che potrebbe fargli male. Si somigliano davvero così tanto! Nei movimenti, le espressioni, gli stessi colori dei capelli e della carnagione. Mi sembra un sogno vederli preparare la colazione insieme mentre ridono e scherzano nella cucina dei miei genitori.

Un senso di malinconia mi prevale e pensare che potrei vedere queste scene ogni mattina, mi fanno davvero male al cuore. Ethan vivrà raramente queste mattinate dove siamo tutti e tre insieme, ma spero che questi momenti gli rimangano per sempre impressi nei suoi ricordi.

«Visto che voi due uomini vi state divertendo, vado a finire le valigie» dico alzandomi dalla sedia per poter lasciare un po' di spazio a padre e figlio per far sì che si creino dei ricordi solo loro.
Senza aspettare risposta, mi dileguo velocemente dalla stanza per andare a chiudere definitivamente le valigie.

Dal piano di sotto sento i due uomini ridere per delle cose che non riesco a sentire dalla mia stanza, così senza perdere altro tempo, finisco di riempire la valigia.
«Posso?» chiede l'uomo più importante della mia vita.
«Certo» gli sorrido mentre mi siedo sul letto dopo aver chiuso tutto.
«Come stai amore?» mi chiede mio padre mentre si siede vicino a me.