Capitolo 5

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La mattina successiva, il Consiglio inviò un messaggero. Un ragazzo giovane, con gli occhi spalancati e pieni di paura, bussò alla porta della loro villa. Damon aprì, il suo volto impassibile, mentre Lena si avvicinava alle sue spalle.

"Il Consiglio richiede la vostra presenza immediata," disse il ragazzo, la voce tremante. Non attese una risposta e si dileguò nella nebbia che avvolgeva il giardino.

Damon si voltò verso Lena, il suo sguardo carico di tensione. "Non mi piace come si stanno muovendo. Stanno accelerando le cose, e questo significa che c'è qualcosa che non vogliono darci il tempo di scoprire."

Lena annuì, il cuore pesante. "Non abbiamo scelta. Dobbiamo andare."

La sala era diversa questa volta. Il cerchio di troni era stato spezzato, e al centro della stanza era comparso un altare di cristallo nero, brillante e inquietante. Intorno a esso, un simbolo inciso nel pavimento emanava un lieve bagliore cremisi, lo stesso che Lena aveva visto durante la sua prima prova.

Gli Anziani erano tutti presenti, le loro figure avvolte in mantelli che sembravano fusi con l'oscurità. Uno di loro si alzò, una donna dai capelli argentei e gli occhi di un azzurro glaciale.

"Lena, Damon," iniziò, la sua voce chiara e affilata. "Il tempo delle esitazioni è finito. Oggi dimostrerete la vostra lealtà al Consiglio o ne affronterete le conseguenze."

"Che cosa volete da noi?" chiese Damon, la voce ferma ma carica di sfida.

La donna indicò l'altare. "Il potere di Lena è instabile. È una minaccia tanto per sé stessa quanto per gli altri. Ma c'è un modo per controllarlo."

"Non ho bisogno di essere controllata," intervenne Lena, stringendo i pugni. "Il mio potere è parte di me. Posso imparare a usarlo senza il vostro intervento."

Un sorriso freddo si formò sulle labbra della donna. "Sei arrogante, ragazza. Non comprendi cosa stai affrontando. Questo non è solo il tuo potere; è un'energia antica, selvaggia, che può consumarti se non viene domata. Il rito dell'Incatenamento garantirà che tu rimanga al servizio dell'Ordine."

"Incatenamento?" ripeté Lena, il cuore che accelerava. "Cosa significa?"

Uno degli Anziani, una figura alta e imponente con un bastone intarsiato, si fece avanti. "È un legame. Un vincolo che unirà il tuo potere al Consiglio, assicurandoci che non sfugga al nostro controllo. Ma richiede un sacrificio."

Lena sentì il sangue gelarsi. "Che tipo di sacrificio?"

Gli occhi della donna si posarono su Damon. "Il vincolo richiede una connessione forte. Il tuo legame con lui è il catalizzatore perfetto. Ma per completare il rito, una parte della sua essenza dovrà essere offerta. Una parte di lui sarà legata al Consiglio per sempre."

"No," disse Damon immediatamente, il suo tono deciso. "Non accetterò."

"Non hai scelta," ribatté la donna. "Se rifiutate, Lena sarà dichiarata una minaccia. E sai cosa facciamo alle minacce."

Lena guardò Damon, il panico che cresceva dentro di lei. "Non possono costringerci a fare questo. Non lo permetterò."

"Lena," sussurrò Damon, stringendole la mano. "Se non facciamo qualcosa, troveranno un modo per separarci. Ma dobbiamo essere intelligenti. Dobbiamo guadagnare tempo."

"Guadagnare tempo?" chiese Lena, incredula. "Vuoi davvero lasciare che ti legano a loro?"

Damon si avvicinò, il suo sguardo intenso. "Non voglio. Ma se questo ci dà una possibilità di trovare una via d'uscita, allora è un rischio che sono disposto a correre."

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