Capitolo 9

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-calmatevi tutti- disse Demetrius.

-hai detto che c'è una fottuta spia!- sbottò Jandei ringhiando malamente.

-si ed è qui oggi e dovrà rispondere delle sue azioni- e Demetrius guardò in direzione di Naim che sospirò.

-non sono una spia- disse serio Naim incrociando le braccia al petto -sono cresciuto qui con voi e non ho mai avuto contatti con altri umani-

-certo come no. È stato tutto un qualcosa di concordato: lasciarti vicino al nostro territorio, farti crescere come uno di noi imparando anche la nostra lingua...era tutto programmato e lo sapevi-

-certo perché un bambino di pochi mesi di vita può conoscere tutta questa roba- Naim scosse la testa energicamente -non sono la spia che state cercando. Posso essere anche un umano e non un elfo ma non sono la spia-

-certo come no! È proprio quello che direbbe una maledetta spia- disse un altro degli elfi presenti mentre Linka cerca di calmare i battiti del suo cuore perché aveva tremendamente paura che potesse succedere qualcosa di brutto e anche perché aveva paura che gli altri elfi potessero avvertirlo.

-non sono la vostra maledetta spia fatevene una ragione...mi avete chiamato qui per questo vero?- aggiunse poi il moro incrociando le braccia al petto e guardandoli storto uno a uno.

-si- confermò Demetrius -e per sicurezza verrai esiliato-

-non potete esiliarmi dalla mia unica casa- sbottò Naim perdendo per un momento la sua sicurezza per via di quelle parole. Non voleva essere esiliato, non lo avrebbe sopportato.

-possiamo con un voto unanime. Alzi la mano chi crede che esiliarlo sia la scelta migliore per tutti- Demetrius rise alzando per primo la mano. Naim si guardò intorno e fece finta di non notare la seconda mano che si era alzata velocemente e che era quella di Linka. Sapeva che l'altro doveva assolutamente votare a favore del suo esilio altrimenti sarebbe sembrato strano ma faceva comunque male.

Continuò a guardare negli occhi tutti gli elfi presenti mentre alzavano le proprie mani ma era sicuro di se perché non sarebbe stato un voto unanime. Si voltò verso Thilor e Esha certo che nessuno dei due avrebbe alzato la mano ma rimase immobile ad osservarli con lo sguardo che si faceva vitreo nel vedere anche le loro di mani alzate.

-a quanto pare anche quelli che credi genitori sono d'accordo con noi stupido umano. Sei esiliato e non potrai mai più mettere piede qui e tantomeno nella foresta di Parrlams-

-sono vostro figlio- si lasciò uscire Naim in un sussurro guardando in direzione di Thilor ed Esha che però sembravano essere più che impassibili.

-come se un umano potesse essere davvero il figlio di un elfo- rise Demetrius -la riunione è sciolta e Jandei e Halatan ti accompagneranno fuori dalla foresta il più velocemente possibile-

-devo prendere la mia roba almeno-

-è roba degli elfi non tua, via da qui o ti uccideremo- e Naim voleva protestare ancora perché non era giusto, non era minimamente giusto tutto quello che stava passando ma non aveva scelta, non quando anche quelli che aveva creduto parte della sua famiglia lo avevano abbandonato. Si permise di lanciare solo un ultimo sguardo verso Linka, forse da una parte era meglio essere lontano dal biondo quando avrebbe sposato l'elfa voluta dalla sua famiglia, prima di lasciarsi portare via da Jandei e Halatan.

Linka dal suo canto osservò con il cuore in una morsa di dolore il suo bell'umano che veniva trascinato via senza nemmeno fare resistenza. Aveva visto come gli era cambiato lo sguardo quando aveva notato anche il voto di Thilor ed Esha, i due elfi che tra l'altro erano tra i pochi ancora fermi nella sala e che sembravano essere davvero distrutti. Linka li osservò attentamente prima di avvicinarsi loro con calma.

-era strana la sua presenza qui e ora sapete perché- disse loro e vide Esha guardarlo con gli occhi lucidi -so perché lo avete fatto, c'ero anch'io cento anni fa ma lui no e vostra figlia nemmeno...dovrete spiegarle molto-

-ci ucciderà- disse invece Thilor -Yoemiya ci ucciderà senza darci il tempo di parlare- e l'elfo scosse la testa.

-vengo con voi- disse serio Linka e senza aspettare che i due gli rispondessero si avviò verso quella che sapeva essere la loro casa mentre combatteva contro la voglia matta di prendere e seguire Naim ovunque il ragazzo sarebbe andato scappando dalle sue responsabilità e restando accanto al ragazzo che amava.

Linka trovò l'elfa rossa seduta a terra davanti alla sua casa mentre lucidava con cura la sua spada e sospirò pesantemente decidendo che la prima cosa che doveva assolutamente fare era togliere quella spada dalle mani di Yoemiya.

-Yoemiya- la richiamò e vide l'alfa alzare lo sguardo sorpresa per poi alzarsi a sua volta.

-ehm...si?- gli domandò mentre Linka sfruttava il fatto di averla presa di sorpresa per toglierle la spada di mano e lanciarla lontano -Ehi che cazzo fai!-

-scusa ma è per la nostra sicurezza-

-di cosa...mamma papà perché avete quelle facce?- Linka dava ai due le spalle e non poteva di sicuro vederli ma poteva immaginarle eccome -dov'è Naim?- e Linka a quella domanda prese e abbracciò la ragazza tenendola stretta a se.

-mi dispiace- le sussurrò continuando a stringerla e cercando di non tremare troppo -l'hanno esiliato-

-eh?- urlò di colpo Yoemiya cercando di sgusciare via da quell'abbraccio ma Linka mantenne la presa salda.

-lo credevano la spia che stava dando informazioni agli umani- sussurrò Thilor davvero confuso di quel comportamento da parte di Linka ma fino a quando l'elfo gli aiutava a tenere a bada Yoemiya non si sarebbe lamentato -abbiamo dovuto votare per il suo esilio, era un voto che doveva essere unanime-

-avete votato anche voi per il suo esilio?- domandò con voce tremante Yoemiya -Linka mollami sono incazzata anche con te...siete dei pezzi di merda e...-

-Yoemiya se non avessero votato a favore dell'esilio per raggiungere l'unanimità li avrebbero uccisi e poi ucciso anche te ritenendoti responsabile...lo hanno già fatto cento anni fa con un'altra famiglia. Ora piangi quanto vuoi ma era la scelta giusta da fare-

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