Capitolo 5

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Gli occhi di ghiaccio scrutarono attentamente il ragazzo castano che era appena stato portato al suo cospetto e un mezzo sorriso gli apparve sulle labbra. Capelli castani, occhi verdi...era perfetto, forse quella sarebbe davvero stata la volta buona.

-che cosa...che ci faccio qui- disse il ragazzo castano cercando di divincolarsi dalla presa dei due uomini che lo stavano tenendo fermo. Era certo di essersi messo a bere alla locanda come suo solito insieme proprio a quei due tizi ma poi aveva un vuoto completo.

-vi siete accertati su tutto?- chiese Joran osservando attentamente il ragazzo castano che aveva difronte sistemandosi meglio sul trono di conchiglie sul quale era seduto.

-si mio re- rispose il primo dei due uomini -è orfano, ha vent'anni e i colori corrispondono a quelli delle terza concubina di vostro padre- continuò e Joran annuì continuando a fissare il ragazzo che aveva difronte e che li stava guardando sconvolto.

-cosa...cosa state dicendo?- chiese il castano guardandoli tra lo sconvolto e il confuso.

-procedete...dobbiamo essere sicuri- disse schietto Joran fissando i suoi occhi ghiaccio nell'enorme piscina circolare presente all'interno della sala del trono. L'umano guardò con occhi sgranati verso la piscina man mano che i due uomini lo avvicinavano alla stessa e cercò ancora una volta di liberarsi.

-no, no non so nuotare- disse quasi terrorizzato e Joran alzò un sopracciglio.

-se sei chi credo non avrai problemi- rispose secco il re facendo un cenno lo la testa a facendo anche tintinnare la corona di perle e conchiglie che aveva in testa. Fu un attimo e l'umano venne gettato all'interno della piscina e Joran strinse quasi con forza il bracciolo del suo trono pronto a vedere il castano riemergere. Ma stava passando il tempo e lo stesso non riemergeva anzi sembravano starsi formando delle bolle e l'acqua aveva quasi perso la sua tonalità tendente al verde facendosi davvero più scura -toglietelo dall'acqua-

Le sue due guardie non se lo fecero ridire una seconda volta e si tuffarono in acqua recuperando il corpo dell'umano che una volta sul bordo della piscina circolare si mise a tossire vomitando anche parecchia acqua. No, non era lui.

-sei un pazzo- urlò l'umano quando in parte si riprese guardandolo parecchio storto.

-sto solo cercando una persona- disse invece Joran -e non devo spiegazioni. Portatelo lontano dalla mia vista- ringhiò il re e le guardie fecero come era stato detto loro lasciando il moro completamente da solo nella sala del trono. Joran chiuse un momento gli occhi prima di alzarsi dal suo trono di conchiglie e scendere i pochi gradini che separavano il trono dal pavimento nel quale era stata incastrata la piscina. L'acqua sembrava ancora essere più scusa del normale e il ragazzo con calma si immerse completamente nella stessa raggiungendone il fondo sabbioso e sedendosi sullo stesso iniziando a pensare. Era certo di aver trovato quello che era il suo fratellastro ma ancora una volta non c'erano riusciti. Iniziava davvero a credere che fosse morto e non stato raccolto dagli umani come aveva ipotizzato per anni suo padre quando aveva scoperto quello che aveva fatto una delle sue concubine.

Quella pazza aveva solo complicato tutto con l'unica scusa di aver avuto paura che il figlio venisse ucciso perché non figlio della regina consorte. Certo alle concubine del re era sempre stato impedito di avere figli e in teoria ci stavano attenti ma Joran sapeva che suo padre non avrebbe mai ucciso l'altro suo figlio. Sarebbe stato davvero meglio averlo avuto li a corte, vicino a lui, e non chissà dove. La lontananza da Waterdeep poteva solo portare a una cosa: una voglia matta da parte del fratellastro di impossessarsi del suo regno. Loro padre era morto anni prima e solo per un senso di doveri nei confronti del tritone che Joran stava continuando quelle ricerche nonostante la possibilità di mettere una pietra sopra a tutta quella situazione e fare finta di nulla. Quello che Joran aveva deciso di fare era semplice: trovare il fratellastro, dargli un piccolo pezzo del loro regno da tenere sotto controllo e sperare di riuscire a tenerlo a bada dal provare a chiedergli il suo regno, o peggio ancora ucciderlo con l'inganno per avere il suo regno.

Sarebbe rimasto per tutto il resto della sua vita immerso nell'acqua della fonte ma per sua sfortuna, oltre che fortuna, era anche il re e avvertì chiaramente anche da li sotto che qualcuno aveva appena fatto il suo ingresso in quella sala. Con velocità data dalla sua coda riemerse e si trovò a fissare gli occhi blu di quello che era il suo consigliere da una vita.

-un altro insuccesso vero?- gli chiese Krists osservandolo attentamente mentre Joran si metteva seduto sul bordo della piscina facendo in modo che la sua coda restasse in acqua.

-ovviamente...sembra come se non si voglia far trovare-

-fino alla fine gli umani se la prenderanno anche con noi oltre che con gli elfi e vorranno invaderci- gli fece notare Krists.

-sono troppo concentrati sull'ampliare i loro confini verso la foresta per pensare a noi e sanno anche benissimo che riuscirebbero solo a conquistare le isole e non il resto del regno che è sott'acqua. Possono provarci quanto vogliono ma loro diversamente da noi non sanno respirare-

-tutta questa sicurezza vi si ritorcerà contro così come la vostra idea di non voler avere una guardia personale che vi segua ovunque voi andiate. Poteva essere chiunque, non date per scontato che sia sempre io ad entrare qui senza bussare-

-nessun altro si permetterebbe mai di fare una cosa del genere e lo sai benissimo anche tu- scosse la testa Joran -manda altre guardie a cercare il mio fratellastro, vorrei evitare che diventasse troppo grande e troppo assetato di potere per riuscire a calmarlo con una porzione di regno e una moglie-

-moglie che doveva essere vostra...siete sicuro che sia la cosa giusta?-

-si, ne sono sicuro Krists-

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