sedici

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"No raga veramente" comincio, buttando un fazzoletto nel cestino vicino alla finestra "Oggi lasciatemi stare, giorno no"

"Neanche se è Gabriel?" domanda Trigno ridendo

So che vuole scherzare, ma in questo momento non mi sembra il caso.
Proprio no

"Hai rotto il cazzo" sbotto velocemente prima di sparire ancora con le lacrime agli occhi e andare verso la mia stanza

Mi stendo sul mio letto, con le mani sotto la testa e le gambe accavallate

Sono giornate infernali, avrei voluto che Lorella scegliesse un altro pezzo la scorsa settimana. Invece no, però va bene lo stesso

Sospiro, mentre l'ovatta imbevuta di struccante passa delicatamente sui miei occhi

Ma chi voglio prendere in giro, non è mica trucco ciò che provo a togliere

È il segno della stanchezza che comincia a starmi stretto.

Però bisogna lavorare, quindi cerco di riderci un po' su

Mi stendo sul letto col cuscino sulla faccia, comincio a piangere, sento le lacrime che scendono veloci sulle mie guance

Un paio di secondi dopo, la porta si apre e la voce di Maria si fa spazio alle mie orecchie
"Scema, lo togliamo il cuscino dalla faccia?"

Nego, so benissimo che può vedermi

"Gabriel, Cri, glielo togliete voi?" domanda ancora rivolgendosi ai miei due amici, presenti in camera

"Ci proviamo" dice la mia amica riccia, dopo che metto le mani aul cuscino per impedirgli di farlo

"Piangere non è il modo giusto di affrontare le cose, Cecilia" commenta Maria, cercando di convincermi

"E qual è il modo giusto?" domando, ormai spoglia della mia morbida armatura e con le braccia incrociate al petto

"Non lo so, è diverso da persona a persona, ma sicuramente non è piangere" dice ancora, mentre Gabriel si siede tra i due letti, prendendomi la mano

Fisso il soffitto e quasi mi acceco, ma il silenzio è l'unica cosa che mi serve ora
"Che cos'è successo oggi? Cosa ti fa piangere così?"

"Ho paura Maria, ho una paura fortissima di andare a casa" dico tirando su col naso, mentre  Cri mi passa un fazzoletto

"Perché dovresti andare a casa?" domanda Gabriel, stringendomi la mano

"Che ne sai se mi capita qualcuno di spaziale e devo lasciarli il banco?" domando retorica, prima di soffiarmi il naso

"Ma perché devi sempre sottovalutarti?
C'hai due palle così grosse, perché pensi che gli altri siano sempre meglio di te? Te giuro che non ti sopporto quando fai così"

"Sempre poetico Gabriel" dice ridendo Cristiana, facendo sorridere anche me

"E non me so' sbilanciato" il suo marcato accento romano mi fa sorridere ancora

Non siamo stati tanto insieme in questi giorni a causa anche di diverse tensioni in casetta e nella varie sale, la probabile sostituzione di Diego e l'ingresso della nuova sfidante.
Sono stati giorni piuttosto movimentati

"Seriamente Ceciù, perché fai così? Ti fai il culo ogni settimana per fare tutto bene, gestisci la casetta come una macchina perfetta, sei la prima della classe.  Perché dovresti andartene?" domanda

"I giudici non guardano tutte queste cose.
Ho paura di arrivare davanti al giudice col foglio rosso e dimenticare testi, parole, musiche.
Magari faccio confusione e mi mandano a casa" alzo le spalle, sospirando profondamente

Mi siedo con le gambe incrociate e guardo entrambi
"Non guardatemi così, mamma mia" dico ridendo, portandomi le mani avanti agli occhi

"Ascolta Ceciù" Senza Cri mi stringe entrambe le mani, sottraendomi dalla presa di Vybes
"Anche io ho avuto paura per la mia sfida, ricordi?"

Annuisco, mentre il ragazzo mi sistema molto delicatamente i capelli dietro la schiena

"Devi provare, provare, provare e sapere di avere qualcuno al tuo fianco. Qualcuno che sia accanto a te in ogni momento e che sappia ascoltarti senza giudicare"

Inevitabilmente il mio occhio cade su Gabriel, che già mi sta guardando

Sorrido, sentendo sorridere anche la ragazza
"Ora ti lascio con questa persona" commenta alzandosi "E mi raccomando sii, positiva, perché sennò non arrivi da nessuna parte" mi lascia un bacio sulla fronte e poi se ne va

La richiamo, lei mi osserva mentre sto per parlare
"Ti voglio bene" sussurro

"Anche io, tanto" esce dalla stanza e resto sola col romano che mi guarda senza però dirmi nulla

Osservo attentamente i suoi occhi cristallini, sorrido spontaneamente imbarazzandomi leggermente

Inclino la testa, continuando a guardarlo senza mai staccare gli occhi da lui
"Che c'è?" mi chiede ridacchiando

Alzo le spalle "Niente, solo, sei bello" dico con un sorriso sul volto

"Mai quante te princess" dice schiacciandomi un occhiolino divertito

"Passi in avanti con l'inglese di Totti oh!" dico ridendo, ascoltando la sua risata

"Hai visto? A stare con te che sei multiculturale sto diventando bravo anche io" continua

"A stare con me o a controllare le mie prove generali per vedere se i vestiti che metto lasciano vedere qualcosa?"
domando alzando un sopracciglio

"Entrambi?" domanda ironico, sedendosi con me sul letto

"Si, come no" dico ridendo, posando la testa sul cuscino

"Mi hai fatto spaventare oggi" dice sussurrando, avvolgendomi con un braccio

"Amore" sussurro, avvicinando maggiormente i nostri corpi, fino a poggiare la testa nell'incavo del suo collo

"So' serio Cecì, per favore" continua, prendendo il mio viso tra le sue mani "Vinci, ti prego"

Accenno un sorriso, prima di posare velocemente le mie labbra sulle sue e poi staccarmi, continuando però a godermi del calore e della tranquillità che il suo corpo trasmette

red light | vybesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora