«Ragazzi volete che vi racconto una storia?»
La maestra Maria, insegnava in quella scuola elementare da ormai vent’anni ed era orgogliosa di tutti quei ragazzini che erano passati dalle sue classi. Aveva visto bambini dolci, vivaci, tristi, felici, ma in qualsiasi loro emozione aveva trovato qualcosa di speciale da far suo. Con loro era cresciuta e maturata anche lei, tanto da aver il cuore spezzato quando arrivati alla quinta elementare sapeva che non li avrebbe più visti. Alcuni, dopo anni, tornavano in quella scuola per un saluto, per un consiglio, per una chiacchierata. Chiunque avesse avuto quella maestra nella propria vita sapeva che le storie che lei raccontava avevano sempre qualcosa che ti lasciavano dentro un'emozione, un insegnamento, un segno che nel corso degli anni si sarebbero rivelate utili.
Le storie della maestra Maria, erano dei semini che negli anni avrebbero fatto sbocciare degli alberi meravigliosi che chi entrava in contatto con quegli alunni avrebbe avuto l’onore di ammirare.
La stessa cosa avvenne quel giorno. Era un mercoledì di una settimana scolastica del mese di aprile, nella quarta elementare di una scuola di un piccolo paesino della provincia di Palermo che i bambini in coro risposero «Sì maestra, raccontaci una storia».
La maestra Maria, prima guardò fuori dalla finestra e vide che stava piovendo. Aveva iniziato a piovere la notte prima, ma una pioggia debole che goccia dopo goccia annaffiava quel paesino. Amava quel tipo di pioggia - solo acqua che rinfresca e disseta - niente a che vedere con i temporali che le mettevano agitazione. Quell’atmosfera umida, profumata di pioggia e di una primavera ancora alle prime armi era ideale per quella storia.«Era un giorno molto simile a quello di oggi, pioveva lentamente da diversi giorni e dopo un inizio di primavera con un po’ di caldo che aveva dato vita alla natura, adesso la pioggia stava dissetando alberi e fiori. In quello stesso giorno, una maestra come me non era andata a scuola perché non stava molto bene, e per questo era andata in ospedale.
Marika, così si chiamava la maestra, aspettava una bimba e per questo si era preoccupata del fatto che non stava molto bene.
In ospedale i medici si erano accorti che qualcosa non andava alla bimba e nonostante mancasse ancora un po’ di tempo alla nascita, i medici decisero di farla nascere. La bambina nata in quel giorno di pioggia fu chiamata Margherita. La mamma aveva pensato a quella bambina come un fiore che dopo giorni di caldo, con la pioggia si rinfresca e ritorna più bella di prima. Ma Margherita non era stata così tanto forte e presto si trasformò in un angelo. I giorni passarono e quella mamma tornò a casa senza la sua bimba. Altri giorni passarono e tornò a fare la maestra, e così passarono anche i mesi e i suoi bambini furono gli alunni delle sue classi. Poi un giorno, durante una lezione, una bambina della sua classe fu chiamata dal preside e scoprì che i suoi genitori erano morti in un incidente d’auto. La bambina, era rimasta orfana, ma a peggiorare il tutto fu che era completamente sola, i nonni non li aveva più e non aveva altro tipo di famiglia, a quel punto fu la maestra Marika a decidere che avrebbe lottato per fare la mamma di quella bambina. Così dopo diversi mesi di concordati con chi aveva in custodia la bambina, riuscì ad ottenerne la custodia e diventò la sua mamma.
Marika, l’accolse a casa sua e quindi nel suo amore, Alba, una bimba di otto anni che in un momento molto buio della sua vita aveva perso due genitori per trovarne uno che aveva così tanto amore da dare che lei in vita sua non avrebbe mai saputo quale peso avesse la morte, bensì le sarebbe stato insegnato il dolce ricordo che essa poteva lasciare».Alba stava per bussare alla porta per lasciare alla madre, dei documenti, ma quando sentì che stava per raccontare una storia non la volle interrompere e adesso che aveva finito non voleva rompere quell’incantesimo che la storia della sua vita aveva creato, così felice ma con l’emozione che le aveva causato le lacrime se ne andò.
Quella stessa sera quandò Maria tornò a casa ricevette un abbraccio carico di amore e gratitudine che le ricordò che lei era e sempre sarà una madre.

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La storia di Alba
Short StoryIn "La storia di Alba" la protagonista, Maria, una maestra di scuola elementare, oltre al tradizionale metodo di insegnamento, è solita raccontare ai suoi alunni delle storie. Quella mattina racconta loro di una maestra incinta che in un giorno di p...