«Quindi? Che ne pensi?» chiedo a Diego appena lasciamo il Goblin. Abbiamo salutato gli altri sulla porta del locale, dandoci appuntamento alla prossima settimana, e nell'aria si percepiva l'atmosfera sfrigolante ed esaltata di una sessione ben riuscita, cosa che mi ha messo addosso un sacco di allegria. Forse per questo ci ho pensato molto poco prima di prendere Diego a braccetto durante i saluti, strappando a Silvia un sospiro romantico. Anche ora che camminiamo, il mio braccio è ben saldo intorno al suo e sono abbastanza vicina da percepire il lieve e piacevole profumo dell'acqua di colonia che ha scelto per la serata.
«Molto, molto interessante» mi risponde il mio compagno di passeggiata e poi nota la mia espressione curiosa e ride. «Devo essere più specifico, vero?»
«Direi proprio di sì!»
Ride di nuovo, prima di riprendere. «Stai creando qualcosa di straordinario, lì dentro, lo sai?»
Per qualche istante lo guardo, incantata dalle sue parole. «Trovi?»
«Oh sì, decisamente. Riuscire a tenere incollate cinque persone intorno a un tavolo nel quale non c'è nient'altro che dei fogli di carta e dei dadi è davvero tanta roba.»
Arrossisco. «Sì be', mi piace parecchio masterare. Hai detto cinque persone!» M'illumino tutta e stringo un po' più forte il suo braccio. «Quindi anche tu sei stato coinvolto dalla narrazione?»
«Mi pare evidente» ride Diego. «Ero completamente catturato da Ainwen prima e dalla Saggia poi, vederle prendere vita grazie alla tua interpretazione è stato pazzesco.»
«Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!» esulto, senza mascherare minimamente l'enorme "te l'avevo detto" che mi si stampa sul volto. «Ci prendo sempre quando si tratta di individuare un buon giocatore. E tu sei parecchio bravo, sai? Non è mica facile calarsi così bene nella storia alla prima sessione.»
«Seconda, prego» precisa Diego, scuotendo il dito davanti al mio naso. Me lo accarezza leggermente, prima di continuare. «Mi sono anche affezionato al mio personaggio, credo mi somigli più di quanto vorrei ammettere.»
«Perché nascondi anche tu una segreta passione per il gioco d'azzardo?» lo prendo in giro.
«No, ma potrei sempre cominciare...» dice lui, ed entrambi ridiamo. Poi il volto di Diego torna serio, tanto che per un istante sento salire una leggera ansia. Lo conosco ancora così poco che non so dire cosa vogliano dire con esattezza le sopracciglia che si inarcano leggermente, o lo sguardo che vaga smarrito per la strada.
«Perché abbiamo entrambi un passato pesante alle spalle» mormora alla fine, e io sono pronta a stringerlo più forte per consolarlo, ma Diego invece sorride, di un sorriso caldo e sereno. «Abbiamo però entrambi anche tanta voglia di andare avanti e ricominciare ed è questo a rendermelo così affine.»
Nel dire queste parole, intreccia la sua mano alla mia e mi guarda, e per qualche secondo dimentico il resto e mi sembra che ci siamo solo io, Diego e il frinire dei grilli dagli alberi intorno a noi. Sporgermi per baciarlo è un gesto tanto istintivo che potrei quasi sorprendermi, se non fosse che giovedì alla fine abbiamo lavorato molto poco e abbiamo invece approfondito molto bene questo nuovo aspetto del nostro rapporto.
«Aspetta un attimo...» dico alla fine, staccandomi a malincuore dalle sue labbra e risvegliandomi con estrema fatica dall'incanto del suo sguardo. Mi guardo intorno e capisco che in qualche modo siamo finiti a passeggiare alle Piagge, gli alberi ci circondano in un abbraccio rassicurante ma stonato. «Ma l'osteria è a Cisanello?»
Anche Diego sembra tornare alla realtà solo in questo momento, e si guarda intorno confuso. «No, mi sa che stiamo andando nella direzione sbagliata. Vedi cosa succede a baciarti? Che poi uno si distrae.»

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Amore a prima riga
RomanceNUOVO CAPITOLO OGNI FINE SETTIMANA 🌷 Alessandra è un'appassionata di giochi di ruolo, una master e una nerd fino al midollo. La sua prima saga fantasy ha avuto un grande successo e mentre è ancora intenta a godersi il trionfo, il suo editore le fa...