Di nuovo in aereo, osservo dal finestrino i fiocchi di cotone delle nuvole, sentendo gli ultimi brandelli della me adolescente che si staccano e fluttuano, finalmente liberi, in quella massa morbida e accogliente.
Mi sento stanca e felice al contempo, come dopo un'intensa corsa o una lunga nuotata al mare. E forse è stata proprio una nuotata quella serata trascorsa con Marco, la fine di un'ascesa lunga mezza vita che dal fondo del mare mi ha finalmente riportata a galla.
Rientrata a casa, ho trovato mia madre addormentata sul divano davanti alla televisione accesa e vederla così, abbandonata e serena, mi ha fatto talmente tenerezza che mi sono accoccolata accanto a lei. Abbiamo dormito abbracciate finché il caldo non ha costretto entrambe a svegliarsi. Non ci siamo dette nulla, ma la carezza che mi ha lasciato sul viso prima di spostarsi nella sua stanza ha lasciato un'impronta che mi porto appresso anche a due giorni di distanza.
Mi ha fatto bene, questa manciata di giorni in Sardegna, mi ha aiutata a rimettere in ordine la mia vita e a trovare la carica per andare avanti con la mia avventura. Sbarcata a Pisa, trovo Silvia ad aspettarmi all'aeroporto e anche se sono passati appena pochi giorni le corro incontro e la abbraccio forte come se non ci vedessimo da mesi.
«Com'era la nostra Terra? Sempre la stessa?» mi chiede mentre andiamo in cerca di un bar per la mia seconda colazione.
«Era la stessa e non lo era» rispondo. «E pure io mi sento la stessa e diversa al contempo.»
«Oh wow, quanta profondità alle otto del mattino» ride lei e io mi unisco, ed è ancora una volta una risata liberatoria, frammenti di me che si librano nell'aria. Prendiamo posto in un bar vicino all'aeroporto e la tazza di cappuccino che mi mettono davanti al naso è un invito ulteriore alla gioia.
«Pronta per la sessione di stasera?» borbotto mentre addento il mio croissant, e la felicità che vedo comparire sul viso di Silvia è un'altra iniezione di energia.
«Sì, non vedo l'ora!» risponde. «Sono stracuriosa di sapere cosa dirà quell'odioso chierico quando ci vedrà tornare al villaggio sani e salvi.»
In effetti anche io sono curiosa di vedere come affronteranno questa nuova parte della storia. Giochiamo ormai da un mese e le avventure di Anna, Giulia, Enrico e Silvia sono diventate un appuntamento fisso che attendo con gioia, anche nel caos che ha investito la mia vita di recente. Grazie a loro, il mondo di Rüssen ha davvero preso vita e si è manifestato in tutta la sua potenza davanti ai miei occhi. Anche questa mattina, mentre andavo avanti con il romanzo, sentivo l'influsso positivo delle sessioni che abbiamo giocato fin qui, i fili intrecciati dai miei giocatori che sostenevano e arricchivano la narrazione. Non vedo l'ora di sapere cosa ne pensa Diego dei nuovi capitoli.
L'idea di rivederlo domani non mi causa più agitazione, in questi giorni ho avuto modo di rimettere in ordine anche questo aspetto della mia vita e ho deciso di affrontare il rapporto con lui in maniera serena, raccogliendo quello che arriverà, che sia una prolifica e piacevole collaborazione tra colleghi o qualcosa di più. Parlare con Marco mi ha reso ben chiaro che quello che provo per Diego non può essere forzato, ma va coltivato con cura e con cautela, senza saltare subito alle conclusioni, né in un senso né nell'altro, com'è successo con il bacio.
«Tutto bene?» mi chiede Silvia, che ha già finito il suo cappuccino mentre il mio attende nella tazza che io riemerga dai miei pensieri. «Sembri un po' per aria.»
Ridacchio, felice. «Lo sono.» Prendo una lunga sorsata dalla tazza prima di continuare. «Ho rivisto Marco.»
Alla notizia, Silvia si fa attentissima. «Davvero? E com'è andata?»
«Bene. Ci siamo lasciati da amici.»
Lei esita, si capisce che non sa bene come valutare le mie parole. «E tu come ti senti?» chiede infatti poco dopo.

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Amore a prima riga
RomanceNUOVO CAPITOLO OGNI FINE SETTIMANA 🌷 Alessandra è un'appassionata di giochi di ruolo, una master e una nerd fino al midollo. La sua prima saga fantasy ha avuto un grande successo e mentre è ancora intenta a godersi il trionfo, il suo editore le fa...