Sotto la doccia continuo ad analizzare le parole di Marco e a chiedermi di cosa mi voglia parlare, ma quando finisco sono costretta ad accantonare i miei crucci per sedermi a tavola con i miei, e mi impegno a mostrarmi allegra. Perfino mia madre, però, si rende conto che qualcosa deve turbarmi, perché prima di uscire per tornare a lavoro entra in camera in punta di piedi e mi schiocca un bacio al volo sulla testa, dicendo soltanto: «Riposa un po', ti vedo stanca.»
E in effetti mi sento stanca, vuoi per il mare, vuoi per le mille domande suscitate dal messaggio, e crollo addormentata per due ore di fila, per poi svegliarmi con quella leggera sensazione di nausea e spaesamento tipica dei pisolini estivi.
Dormire però mi fa bene, mi aiuta a rimettere le cose in prospettiva: di qualunque cosa voglia parlare Marco, è giunto il momento di smettere di scappare e affrontarlo come una persona adulta. Per cavalcare questa sensazione autoindotta di avere controllo sulla mia vita e sulla mia ansia mi siedo direttamente al pc per dedicarmi al romanzo.
Diego è andato avanti, si è agganciato alle poche frasi che ho buttato giù stamattina per il terzo capitolo e l'ha concluso, lasciandomi qualche riga come stimolo per scrivere il quarto. Leggo quello che ha scritto e di nuovo non posso che riconoscere che ha talento, perché è riuscito a rendere vivo quello che avevamo immaginato insieme nel nostro brainstorming e a trovare al contempo una sua voce anche in un genere che, immagino, non aveva mai sperimentato prima. O per essere precisi, una nostra voce, perché è nato tutto dall'incipit che abbiamo scritto insieme, che lui ha arricchito e reso vivo.
Riprendo da dove lui si è interrotto e la storia sembra dispiegarsi naturalmente tra le mie dita, i tasselli concordati insieme vanno ognuno al proprio posto con una semplicità che raramente mi è capitata nella scrittura della mia trilogia.
Riprendere in mano un capitolo già cominciato è sempre più facile, l'ho scoperto arrivata al mio secondo romanzo: aiuta a vincere il panico della pagina bianca, l'incertezza di non riuscire a ritrovare la voce lasciata al punto fermo precedente. Ma in questo caso c'è qualcosa in più, qualcosa legata al fatto di scrivere in due e non in solitaria. È come se ci fosse dall'altra parte qualcuno che, silenziosamente ma con costanza, conferma il valore di quello che stai facendo, rassicurandoti che sei sulla buona strada, che non stai perdendo tempo della tua vita a fare qualcosa che solo tu apprezzerai. Scrivere è un mestiere terribilmente solitario e farlo in due allevia molte delle ansie e dei timori che si porta normalmente dietro.
Sorrido all'idea di quanto fossi restia a imbarcarmi in questa scrittura condivisa a metà tra fantasy e romance, e al pensiero di quanto si stia invece rivelando piacevole. Baci a parte, s'intende. Che poi non era per nulla male, quel bacio, anzi. Probabilmente uno dei migliori che mi siano capitati, complice anche l'atmosfera della serata. Non posso certo incolparmi troppo se poi dopo mi sono fatta più viaggi di quanto sarebbe stato opportuno.
A questo pensiero mi sento più leggera e pronta ad affrontare la cena con Marco: come una brava eroina dei romanzi di Diane Vane, mi preparo ad accogliere quello che il destino ha in serbo per me, qualunque cosa esso sia. Prima di staccare scrivo due frasi del nuovo capitolo, sperando di lasciare a Diego la stessa piacevole sensazione di complicità che lui ha lasciato a me.
Poi torno in cucina e mi dedico al nonno, che guarda pigramente la televisione ed è in vena di chiacchierare. Gli racconto qualcosa del processo di scrittura con Diego, ma mi soffermo soprattutto sulla nostra storia, su quel mondo nuovo che sta prendendo vita tra le nostre dita, animato dai personaggi che stiamo intessendo insieme.
«Brava la mia avventuriera, ti vedo contenta» dice il nonno, e in effetti sì, mi sento contenta, la tristezza che mi ha spinta a rifugiarmi in Sardegna sembra essere sfumata, almeno per ora.

STAI LEGGENDO
Amore a prima riga
RomanceNUOVO CAPITOLO OGNI FINE SETTIMANA 🌷 Alessandra è un'appassionata di giochi di ruolo, una master e una nerd fino al midollo. La sua prima saga fantasy ha avuto un grande successo e mentre è ancora intenta a godersi il trionfo, il suo editore le fa...