Chapter 10

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CHAPTER 10

GERARD

Lancio un'occhiata disperata a Frank. Non ho idea di cosa stia per succedere. Non ho idea di dove siamo capitati, e non ho idea di cosa quel pazzo abbia in serbo per noi.

So soltanto che lo schermo di fronte a me si illumina, e compare una sorta di presentazione su una certa macchina della verità e non capisco, non capisco, non capisco.

Non riesco più a muovere un solo muscolo del mio corpo. Ho i polsi immobilizzati, le caviglie immobilizzate, la gola immobilizzata e nel complesso sono praticamente immobilizzato su questo sedile del cazzo, e Frank anche.

Sul monitor compare velocemente un countdown, poi torna di nuovo tutto nero e infine appare una scritta che devo aguzzare gli occhi per leggere.

"Qual è stata la prima parola che hai pronunciato da bambino?"

Cosa? Stiamo scherzando, vero?

-Che cazzo è sta roba? – dico ad alta voce, e Frank mi fissa confuso. –Sul mio monitor non c'è nulla – dice.

Deglutisco. Sotto la scritta appare un altro countdown di trenta secondi.

Ventotto.

Cosa succede se non rispondo in tempo?

Ventisei.

Dio, non capisco. Perché? Cosa... cioè che senso ha? Che senso ha tutta questa storia?

Venti.

Non riesco nemmeno a ricordare qual è stata la prima parola che ho pronunciato. Di certo qualcosa del tipo "mamma", o "papà", o "pappa", ma come cazzo faccio a ricordarmelo?

Frank continua a fissarmi confuso. –Gerard?

Diciassette.

Apro la bocca per parlare, ma non so nemmeno cosa dire. Cosa succede se non indovino, cosa succede se sbaglio la risposta?

Beh, non sono ansioso di scoprirlo.

Chiudo gli occhi. Pensa pensa pensa.

Quando diventa nostalgica, mamma parla spesso del periodo in cui io e MIkey eravamo bambini. Ci racconta di ciò che facevamo, dei nostri primi passi, i nostri primi giocattoli, le nostre prime parole....

-Cacca! – urlo trionfante, e il countdown sul mio monitor si ferma. Lo schermo ritorna nero, ed io tiro un sospiro di sollievo.

Frank sbatte le palpebre, scioccato, ma prima che possa dirgli alcunché la sua attenzione viene catturata dal suo monitor, su cui a quanto pare deve essere comparsa una domanda.

-"A chi hai dato il tuo primo bacio" ?? – legge ad alta voce, strabuzzando gli occhi. –Ma cosa...

-Devi rispondere, Frank – gli dico. –Ascoltami. Mantieni la calma, e rifletti. Devi rispondere prima che scadano i trenta secondi.

Frank alza lo sguardo e mi fissa, e lo vedo chiaramente che comincia ad andare nel panico. –Io non ricordo...

-Sì che te lo ricordi. Pensaci. Ti prego, Frank. Ce la puoi fare – lo incoraggio, cercando anch'io di mantenere la calma.

Lui dopo un breve istante annuisce, e fa un respiro profondo.

Lo guardo, in attesa che trovi quel nome. So che ce la può fare. Non capisco ancora il senso di tutto questo, ma dobbiamo stare al gioco, o sono abbastanza certo che non ne usciremo vivi.

-James Donald – dice Frank dopo alcuni secondi.

-Un... ragazzo? – chiedo stupito. Non ho appena sentito un evidente moto di gelosia assalirmi lo stomaco, no.

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