La Festa dell'Unicorno arriva prima di quanto mi aspettassi e per la prima volta salgo sull'autobus per raggiungere Vinci per un motivo diverso dal lavoro. Il viaggio mi causa molto meno disagio dei precedenti, anche perché stare su un pullman pieno di gente in cosplay che chiacchiera di giochi e di avventure è molto più stimolante del leggere o guardare fuori dal finestrino in solitudine.
Nelle scorse settimane, mentre andavamo avanti con la scrittura, ho continuato a ricordare a Diego del nostro patto, e lui ha cercato in tutti i modi di svincolarsi. Per fortuna ho capito come giocare e a ogni scusa - impegni fuori città, immaginarie sessioni di scrittura in solitaria - ho ribattuto con garbo e decisione che un patto è un patto, e nessun rapporto lavorativo può filare bene se non si rispetta.
Sembra aver funzionato, forse ho scoperto un lato onorevole di Diego che posso sfruttare a mio vantaggio. Prendo il telefono e per sicurezza gli scrivo un altro messaggio, rammentandogli che sarò a Vinci alle nove e mezza e di farsi trovare alla fermata. Non si sa mai.
Poi mi rilasso sul sedile e mi godo le chiacchiere dei due ragazzi dietro di me, che stanno parlando della loro ultima sessione di D&D.
«Certo che potevi evitarti la palla di fuoco...» sta dicendo uno all'altro, e io ridacchio sotto i baffi. Annosa questione, quella della palla di fuoco, capace di dividere qualunque party.
E infatti l'altro ragazzo ribatte subito: «Ma se vi ho salvato il culo!»
«Sì, ma hai mandato Alistair a zero.»
«Sono stati gli orchi. Dovrebbe essermi grato, l'ho tirato fuori dai casini» dice quello che dev'essere l'indomabile incantatore del gruppo.
L'altro sbuffa. «Mandandolo a zero!»
«Dettagli...»
Per fortuna sono di spalle e non mi possono vedere, perché in questo momento rido apertamente, anche se il più silenziosamente possibile. Adoro le discussioni che vengono fuori dopo una sessione, soprattutto quando sono accese come questa. È parte dell'esperienza di D&D appassionarsi tanto alla storia da parlarne come se fosse reale, davvero questione di vita e di morte.
Ricordo intere serate trascorse a litigare su chi aveva ragione e chi torto in una determinata scena giocata giorni prima al tavolo, quale applicazione di una regola fosse quella corretta e quale un palese tentativo di approfittare dei numerosi "punti ciechi" del manuale. Ogni litigio finiva sempre in una pizzata con birra annessa, tante risate e la promessa che alla prossima discussione si avrebbe avuto la meglio, sapendo però tutti che il gusto era discutere e non averla vinta.
Lascio i due alla loro contesa e sposto l'attenzione sul resto del pullman, carpendo dialoghi qua e là: c'è una Harley Quinn che racconta all'amica Poison Ivy l'ultimo manga letto, un Ezio e un Altaïr che si aiutano a sistemare le rispettive armi e nel frattempo chiacchierano della prossima partita che faranno a Tekken; più avanti intravedo la chioma bionda di una Sailor Moon e capto le risate di una coppia di ragazzi che impersonano alla perfezione Undi e Mike.
È talmente bello essere immersa tra i miei "simili" che non soffro di claustrofobia nemmeno un minuto, e quando il pullman si ferma alla solita fermata e la fiumana di personaggi in costume scende, io metto piede a terra e mi sento totalmente e incommensurabilmente felice.
L'unica pecca è che non ho avuto il tempo di prepararmi un costume, perché sarebbe stato davvero il massimo vedere la reazione di Diego alla mia mise da personaggia di qualche videogame. Come evocato da quel pensiero, il mio compagno di scritture e oggi di immersione nel fantasy spunta in mezzo ai gruppi in cosplay, con un'espressione sofferta e infastidita che vale comunque tantissimo.
«Buon giorno!» gli dico, schivando le persone per raggiungerlo con una risata tra le labbra che questa volta non trattengo. Quando gli sono davanti mi esibisco perfino una piroetta, facendo turbinare il mio vestito di seta viola e arancio in un'esplosione di colori. «Che ne pensi?»

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Amore a prima riga
RomanceNUOVO CAPITOLO OGNI FINE SETTIMANA 🌷 Alessandra è un'appassionata di giochi di ruolo, una master e una nerd fino al midollo. La sua prima saga fantasy ha avuto un grande successo e mentre è ancora intenta a godersi il trionfo, il suo editore le fa...