Capitolo 22- Problemi di cuore

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Buongiorno,
finalmente ho partorito questo capitolo. Qui si scoprirà una cosuccia importante, perciò leggete bene fino alla fine, mi raccomando.
Spero che possa piacervi...
Buona lettura!

Tate

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Il battito del cuore accelerato, una fragranza insolita, una sensazione particolare, ricordi arroventati.

Aprii gli occhi e mi ritrovai in un posto totalmente diverso dalla solita camera in cui dormivo da qualche mese.

Mi svegliai con calma, senza avere fretta e soprattutto per nulla affannata perché per la prima volta, dopo tanto tempo, non ero stata tormentata dagli incubi.

Di solito non avevo questa fortuna.

Mi capitava di svegliarmi nel cuore della notte a causa di alcuni spiacevoli ricordi su mio padre, con la fronte imperlata di sudore e le mani tremanti, provavo a dimenticare e a ripetermi che sarebbe andato tutto bene da ora in poi.

Andava così da quando ne avevo memoria.

Facendo seguito a questa riflessione sui sogni, mi ricordai che da un po' di tempo, non avevo più sognato la libellula e il ragno, che a differenza degli incubi mi rasserenavano.

Mi tranquillizzavano...

Chissà se poteva avere un significato ben preciso. Non conoscevo lo studio dei sogni, ne avevo mai letto Freud: l'interpretazione dei sogni.

Era un testo che mi affascinava, ma bisognava dedicargli tutta la propria concentrazione ed io non avevo mai la mente sgombra di pensieri.

Però, mi ricordai di aver fatto quel sogno parecchie volte prima di giungere qui a Mountfells e da quando Michael aveva iniziato a chiamarmi libellula, avevo cominciato a credere nelle coincidenze.

Mi sentivo le palpebre ancora pesanti per il sonno, ma non mi andava di dormire di più. Non amavo alzarmi in tarda mattinata, ero sempre stata una ragazza attiva ed energica.

Per me dormire troppo significava perdere del tempo prezioso.

Sbadigliai più volte consecutivamente e quando mi stiracchiai e mi alzai dal divano, misi a fuoco l'ambiente circostante e cominciai a ricordare.

Nella mia mente comparvero un susseguirsi di scene: camino acceso, mani sul mio corpo, grida di piacere, baci bollenti, una bocca carnosa che avrei baciato per ore e ore. Iniziai a boccheggiare come se stessi rivivendo tutto dall'inizio e mi sentii stordita.

Molto stordita.

Oh, no...era successo davvero.

Realizzai quello che era accaduto poche ore prima e avvampai.

Avevo scopato con Michael Linster e non una volta sola, bensì tutta la notte.

Più e più volte.

Mi portai una mano davanti le labbra per evitare di impazzire e provai a regolarizzare il respiro.

Non aveva senso agitarsi o farsi stupide domande su come dover gestire la situazione.

Non c'era nessuna situazione da gestire.

Nonostante non avessi mai provato nulla del genere, dovevo archiviare la nottata come "una delle migliori esperienze della mia vita che non si sarebbe più ripetuta".

Avevo accettato le condizioni dal principio: sarebbe stata solo la scopata di una notte.

Sia io che Michael ne avevamo bisogno per riuscire ad andare avanti ognuno per la sua strada.

Unattached - Senza LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora