15. Même pièce

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Premessa:
In questo capitolo sarà presente una scena di rapporto sessuale non consenziente accompagnato da linguaggio esplicito. Mi duole spoilerare parte del capitolo, ma avvertirvi è più che corretto.
Se vi ritenete sensibili a questo tipo di argomenti, potete evitare la lettura dopo la scena di Desirée e Isaac al casinò. Nella nota finale troverete un riassunto.
Abbiate sempre cura di voi <3

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IT: stessa moneta

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IT: stessa moneta

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6 maggio 2023
Montecarlo, Principato di Monaco

Il rombo della Ferrari fiammante di Valentin irruppe nella piazza del casinò, tra le persone che la gremivano e la luce calda dei lampioni.

Frenò proprio dinanzi all'edificio, sotto gli sguardi attenti dei più curiosi, e io mi accinsi ad aprire la portiera godendomi la loro ammirazione colorata d'invidia. Prima uno stiletto, in seguito l'altro: mi issai davanti alla breve scalinata di quel tripudio di lusso ed eleganza neobarocca, e un ghigno si dipinse sul mio volto.

Un sabato sera, una scommessa e l'ennesima vittoria, il tutto condito dal brivido del rischio. Mi piaceva rendermi ebbra di quella consapevolezza.

Valentin consegnò le chiavi a un fidato valet e mi raggiunse, la sua mano ruvida che mi cinse il fianco, raggrinzendo la seta color smeraldo del mio abito. Il suo calore mi protesse dalla brezza fresca, da cui mi schermavo con un coprispalle bianco, al pari di un'attrice hollywoodiana.

«Andiamo, amore?» mi domandò il ragazzo, il tono stranamente più premuroso del solito. Aveva accantonato la durezza, ma forse era solo per non imbruttire la facciata di perfezione. «Ti aspetta un'altra serata di gloria» mi assicurò, stampandomi un dolce bacio sulla tempia.

Un brivido serpeggiò lungo la mia schiena, causato dalla falsità di quel gesto, ma lo sostituii con un ampio sorriso che mi accompagnò quando salimmo i gradini. Lo sfruttai per essere cordiale con le guardie che ci accolsero, così come per salutare gli sfidanti che sostavano nell'atrio in nostra attesa.

La gioia dipinta sul volto di Erika cozzava con la serietà dei Woodward, che si divideva nel sorrisetto furbo di Michael e nell'espressione dura di Isaac.

Quest'ultimo mi dedicò un'occhiata perforante, le iridi azzurre si trasformarono in un oceano in cui lottare per rimanere a galla. Dopo il mio scarso autocontrollo e la mia provocazione attuata al Jimmy'z, tra noi aleggiava una tensione non indifferente, che tuttavia finsi di ignorare.

«Meine smaragdgrüne Prinzessin». Erika mi diede il benvenuto nel suo vestito bianco, candida come una piuma, raffinata dai boccoli rosa che ostentava.

Mi venne incontro con calore, regalandomi un abbraccio delicato che non rovinasse l'abito. Nel frattempo, la mano di Valentin giaceva ancora sul mio fianco.

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