Capitolo 19- Do you trust me, dragonfly?

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Buonasera!
Eccoci con un nuovo capitolo...
Questo è uno dei miei preferiti fino ad ora...
Spero possa emozionare anche a voi <3

Mi raccomando, stellinate e commentate...altrimenti aggiornerò tra due mesi (scherzo...oppure no? ;)) 

Buona lettura!

Tate

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Si dice che a volte le persone più impensabili riescono persino a sorprenderti.

Michael Linster si trovava a un passo dal mio viso sconvolto.

La giornata non era soleggiata ma uggiosa, però fortunatamente non c'era un vento fastidioso a renderla ancora più insopportabile.

Non appena si era conclusa la selezione dei regali, mi ero imposta di scoprire chi fosse il ragazzo che mi aveva regalato in anonimato quel bellissimo fermacapelli a forma di libellula, ma non mi sarei mai aspettata di trovarmi faccia a faccia con Michael Linster.

Perché aveva deciso di partecipare e di farmi un regalo? Cosa aveva in mente? Era un piano diabolico architettato contro di me?

Non riuscivo davvero a capire quello che stava succedendo, né tanto meno perché lui avesse deciso di partecipare all'evento in anonimato.

«Cosa...cosa sta succedendo? Sei stato tu?» dissi del tutto frastornata.

Tenevo in mano quel fermaglio come se fosse diventato ormai il mio oggetto più prezioso.

Avevo persino dimenticato il regalo che aveva scelto amorevolmente Jack: un bellissimo carillon che però non aveva avuto lo stesso effetto del fermaglio, né su di me, né sulla giuria.

E adesso mi trovavo lì, davanti le scale del gazebo, con un Michael ammaliante.

«Ti ho stupito, Tatyana

La sua domanda mi fece ammattire. Sì, dannazione. Mille volte sì. Certo che mi aveva stupito, ma non glielo avrei mai detto in faccia.

Avrebbe pompato ancora di più il suo ego.

«Cosa significa tutto questo?» risposi con un'ansia crescente.

Era impossibile, ma vero. Michael era davanti a me e mi stava guardando. Ed il mio stupido cuore stava battendo impetuoso contro il mio petto.

Dovevo darmi una calmata. Smetterla di pensare al fatto che era lui il mittente del regalo. Dovevo semplicemente dimenticarmi di lui, ma non ci riuscivo.

«Ti è piaciuto?» Lentamente Michael indicò il ferma capelli che tenevo in mano.

Puntai i miei occhioni azzurri su di lui e poi li riposai sull'oggetto.

«Non l'ho valutato io, ma la giuria. Hai vinto per loro.»

La mia affermazione non era del tutto sincera. Quando avevo aperto il pacchetto e avevo trovato questo gioiellino, il mio cuore aveva fatto una capriola per lo stupore. Mi era piaciuto sin da subito.

Durante il tragitto, infatti, l'avevo estratto dalla scatolina per osservarlo meglio e me n'ero innamorata.

L'oggetto era davvero prezioso, vintage e particolare.

Michael scese un gradino del gazebo con atteggiamento arrogante. Era difficile rimanere impassibili difronte a quel fisico tonico e slanciato.

Dio, aveva dei muscoli che avrebbero fatto invidia a chiunque.

Unattached - Senza LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora