Capitolo 11 - The perfect dress

24.3K 726 499
                                        


Buona sera,
finalmente ho aggiornato. 
Purtroppo non ho potuto pubblicare due capitoli alla volta perché il prossimo non è ancora finito. Ma ci sto lavorando.
Se vi va, come sempre, lasciate i vostri bellissimi commenti ;)
Buona lettura!

 🩵  🩵 🩵 🩵 🩵 🩵

Tate

Il 31 ottobre era arrivato in un lampo ed io, alla fine, avevo accettato di partecipare al galà dei Linster solo perché sia Peter sia David mi avevano suggerito di non rifiutare un invito così importante, specialmente perché lavoravo nel negozio dei Lorris. Mi sembrava strano che David odiasse i Linster ma poi partecipasse alle loro feste.

Onestamente non lo capivo. Comunque, quella mattina avevo il turno fino all'ora di pranzo ed era un bene perché dovevo andare a cercare il vestito per la sera. Non avevo avuto modo di trovarlo in questi giorni perché non mi interessava parteciparvi e poi anche perché ultimamente mi ero semplicemente dedicata al lavoro.

Durante questa settimana però avevo visto molto più spesso Jack Lorris. Era venuto parecchie volte al negozio e si era persino scusato di non avermi riaccompagnata a casa durante quella festa assurda a cui Dylan mi aveva quasi costretta a partecipare e dove avevo visto Michael scoparsi davanti a tutti due ragazze senza ritegno.

Quella scena non voleva scomparire dai miei pensieri e ogni volta che ci pensavo mi sentivo strana, senza un logico motivo.

Mi morsi l'interno della guancia perché mi sentivo così strana ultimamente.

Tuttavia, non avevo più visto né Dylan né Daphne ed era un bene. Non rientravano tra le mie cerchie di amicizie preferite. Per di più, Michael non era ancora rientrato dal viaggio. Non sapevo dove fosse, ma dalla conversazione con suo fratello avevo origliato che il 31 ottobre sarebbe stato presente alla festa della sua famiglia.

Isadora, infatti, non smetteva di guardare verso la porta del negozio e Kevin stava sogghignando nonostante fosse appena arrivato per darmi il cambio turno.

«Sei in astinenza, tesoro?» le scoccò un bacio sulla guancia e Isadora si rizzò.

«Piantala Kevin ed inizia il tuo turno. Tatyana ha appena finito il suo», disse ed io mi precipitai a obbedirla. Ormai avevo capito che non avevo bisogno di fare straordinari perché non sarebbero stati pagati. Quindi a ogni mio fine turno, Isadora mi consigliava di fermarmi e andarmene.

Tolsi il grembiule che usavo mentre spolveravo e andai in magazzino a cambiarmi. Appena misi piede in quel piccolo buco dove passavamo anche i nostri momenti di pausa, mi ricordai della scena di Michael e Isadora.

Oltre a quelle due ragazze con cui aveva scopato alla festa, Michael, il giorno dopo era tornato in negozio e si era divertito persino con la mia responsabile.

Ma la cosa più assurda e che li avevo visti.

Anche la sera precedente lo avevo visto nudo, in tutta la sua totale avvenenza, mentre perdeva la testa e si dava al piacere, ma vederlo con Isadora...

Qualcosa contorse il mio stomaco.

Decisi con tutta me stessa di dover smettere di pensare a quei momenti anche se la frase che Michael Linster mi aveva rivelato all'orecchio continuava a ripetersi "voglio che vieni sul palmo della mia mano".

Ebbene sì, dopo averlo visto scoparsi Isadora, lui era tornato da me e...mi aveva toccata. Come aveva fatto con tutte quelle ragazze.

Con quelle stesse mani, ma la cosa più assurda e che mi era piaciuto e avevo perso il senno.

Unattached - Senza LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora