Parigi 1500
La nostra storia comincia proprio qui, in Francia, durante la notte di Natale del 1500. Ci troviamo a Parigi, nella sua periferia vicino alle campagne. Qui l'ambiente è migliore, lontano dal tanfo delle vie della città, più tranquillo e salutare. C'è una fattoria immersa nella vegetazione, al limitar del bosco.
Ci sono tre strutture, il fienile, la stalla e la casa dei contadini.
Le strutture non sono granché ma la gente che vi abita ama ogni angolo di essa. Il tetto rosso e po' dismesso della casa, le pareti di legno un po' umide e persino le stalle e i pochi animali che ci vivono.
Tutto intorno la fattoria crescono alberi da frutto, grandi balle di fieno sono accatastate nel fienile per l'inverno mentre un candido manto bianco di neve avvolge la vallata, rendendola ancora più silenziosa e solitaria.
Un uomo rincasava proprio in quel momento, era la sera di Natale, lui aveva appena finito di tagliare la legna e non vedeva l'ora di sedersi accanto al fuoco per scaldarsi.
<< Bau! >> Lo salutò il suo cane saltandogli in braccio.
<< Hey! Bravo bello, andiamo dentro a scaldarci dai, altrimenti moriamo congelati >> la sua mano passò sul pelo ambrato del cane scompigliandogli il pelo e i due si avviarono verso la fattoria, entrarono e si fermarono a scaldarsi accanto al fuoco.
La casa era piuttosto grande e gradevole: il soggiorno era grande spazio, con il pavimento in legno e con un gran camino di pietra dove il fuoco scoppiettava allegro, avevano una cucina un po' piccolina ma loro l'amavano. Infine al piano di sopra, salendo delle scalette a chiocciola un pò irregolari, c'erano le stanze dei loro figli e la loro. Avevano un maschio Antoine e la femmina, la più grande Amélie. Avevano uno dieci e l'altra dodici anni.
<< Hey! Marley! Ti ho detto di pulirti bene i piedi prima di entrare in casa, hai portato tutta la neve! Non lamentarti poi se il legno si marcia! >> la voce proveniva da una giovane donna dai capelli neri e lunghi, esile e dal volto gentile. Puntò i suoi penetranti occhi verdi sull'uomo con un sorriso e le braccia ai fianchi in tono di rimprovero. La donna indossava un vestito azzurro, un po' rattoppato ma per i loro standard era il meglio che potessero permettersi. Era molto carina e giovane. Avevano entrambi circa trent'anni.
L'uomo si voltò con un sorriso << Ecco quella noiosa della mia mogliettina! >> Corse da lei e la afferrò sollevandola e stampandole un bacio sulle labbra. La donna trattenne un gridolino di sorpresa poi rise ricambiando.
<< Stupido, vai a cambiarti di sopra e vieni a tavola, è quasi pronto, i ragazzi ti aspettano! >> Dichiarò lei con finto tono di rimprovero.
<< D'accordo Giselle! >> borbottò lui e filò di sopra a cambiarsi.
Intanto nel soggiorno un grande tavolo era imbandito con tutto quello che potevano permettersi: una grande tovaglia bianca tenuta da parte solo per le feste più importanti e numerosi piatti, ospitavano molte cose da mangiare. Un grande tacchino arrosto con le patate, diverse verdure e insalate, vino e persino un po' di dolci. La famiglia produceva quasi tutto da sé, non navigava nell'oro ma c'era chi stava peggio. E poi a loro questo bastava.
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Il Libro dei Mostri - MysteryVerse
HorrorIl cavaliere senza testa...Inizia così la storia di un personaggio leggendario e avvolto dal mistero. Il primo di cinque one shot dedicate a creature leggendarie. Buona lettura