Capitolo 4- Dangerous boy, new girl

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Il giovedì è arrivato con un nuovo capitolo.
Il nostro Michael Linster vi aspetta nei commenti 
😀
Rendiamolo contento
😉

💙🕷︎ 💙

Tate

La mattina seguente mi rigirai più volte prima di aprire gli occhi, ma poi mi voltai verso la sveglia e notai che era giunto il momento di svegliarsi. Anche se ancora fuori era troppo presto e dalle persiane abbassate s'intravedeva solo un bagliore leggero, decisi di dovermi alzare.

Fu davvero un gesto complicato quello trascinarmi giù dal letto; eppure, mi morsi l'interno guancia e infilai le ciabatte, sbadigliando. In più faceva freddissimo, nonostante ci fossero i termosifoni accesi.

Appena mi alzai, rabbrividii e recuperai immediatamente la mia preferita vestaglia di lana.

Senza rendermene conto, ripensai a ieri sera e sarebbe stato meglio se non fossi andata insieme a Jace e a David a recuperare Michael.

Avrei potuto volentieri farne a meno, così avrei riposato di più, ma non avevo resistito all'idea di vedere il maggiore dei Linster.

Quella mattina però mi ero svegliata più stanca del solito. Mi trovavo in un bel guaio perché non potevo farmi vedere distratta e assonnata dalla responsabile dei Lorris il primo giorno di lavoro. Tantomeno non volevo chiamare il signor Lorris e dirgli di posticipare la mia settimana di prova, avevano bisogno di me.

Perciò mi armai di coraggio e andai in cucina a prepararmi un bel caffè per svegliarmi.

Prima di raggiungere i fornelli, guardai il cellulare e lessi il messaggio di mia madre. La sera prima l'avevo informata sul mio nuovo lavoro, ma non avrei risposto al suo messaggio. In giornata poi, forse l'avrei chiamata e basta.

Subito dopo notai un messaggio di Peter che si congratulava con me e mi informava che sarebbe rientrato nel pomeriggio.

Per quanto riguardava la divisa lavorativa, il signor Lorris mi aveva detto che l'avrei trovata direttamente sul luogo di lavoro.

Respirai a fondo per placare la mia ansia e mi preparai un caffè. Ancora David stava ronfando e non l'avrei svegliato per accompagnarmi al negozio dei Lorris, anche perché prima avrei fatto un salto da Tom, al Windy's pub.

Tom lo aveva chiamato così per via della moglie che ormai non c'era più ma che per lui restava sempre presente nel vento, a fargli compagnia.

Tom era rimasto vedovo molto giovane, come un po' Peter. Ma al contrario la mamma di David non era morta, si era dileguata nel nulla senza un valido motivo.

Sorseggiai il caffè e quando terminai, sentii il bisogno di berne un'altra tazza, ma placai il mio istinto perché non dovevo abusarne. Il caffè mi infiammava il colon è più ne bevevo, più soffrivo di crampi dolorosissimi e non potevo permettermi di ammalarmi. A malincuore mi alzai dalla tavola e sistemai tutto ciò che avevo sporcato.

Il vano non era grandissimo ma a me piaceva perché era piccolo e accogliente.

Una volta dopo aver curiosato un po', decisi che era arrivato il momento di sistemarmi e andare al centro del paese.

Con la schiena un po' ricurva e il sonno che non voleva scomparire, mi vestii, mi lavai i denti e legai i miei capelli nel solito chignon. Recuperai un maglione pesante ed il giubbotto della sera precedente.

Una volta pronta, tornai in salone e afferrai gli scarponi antipioggia, adatti a questo tempo. Tra non molto avrebbe nevicato ed io non vedevo l'ora.

Adoravo la neve e quando cadeva dal cielo con quell'eleganza unica e strabiliante, ne rimanevo sempre affascinata.

Unattached - Senza LegamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora