Come facevo ad essere ancora stanca?

Senza accorgermene mi sporsi verso Heeseung, e finii con l'appoggiarmi contro la sua spalla. Sentii il suo sguardo su di me, e chiusi gli occhi. Chiudere gli occhi mentre camminavo mi era sempre piaciuto, e in quel momento, con Heeseung, mi sentivo al sicuro.

"Y/N... devi aiutare Niki e Jay a spostare il fuoco...". Aprii gli occhi alla voce dolce di Heeseung e annuii. Avevamo attraversato tutto il villaggio attaccati, io che quasi dormivo sul suo braccio. Feci un passo avanti, ma fui costretta ad alzare solo una mano, perché Heeseung non sembrava avere intenzione di mollare l'altra.

Uscimmo tutti dal passaggio, e Jake si mise subito a saltellare, trasformandosi prima in un cane, poi un'aquila, poi un pesce. L'erba morbida si spostava frusciante sotto il suo peso, e per la prima volta realizzai una cosa: chi era a tagliare l'erba nella valle? Come poteva essere sempre così bassa e soffice? Jake riuscì a distrarmi da quei pensieri; Si mise a guizzare nell'acqua, sotto forma di trota, di luccio, anche di delfino, e noi lo guardammo da lontano.

Scoppiai a ridere, senza sapere bene perché: Jake mi sembrava così felice, che quasi potevo sentire anche io quello che provava lui in quel momento.

Sarebbe stato bello essere come lui per una volta... in quel caso, dovevo ammettere di invidiare Heeseung: lui poteva conoscere tutte le sensazioni che provavamo noi. 

Jake sembrava amare particolarmente la forma di delfino, e si mise anche a schizzarci acqua addosso, lungo il cammino. Era fredda, ma tutto sommato non era troppo fastidioso, vista la bella giornata. Beh, forse Jungwon e Jay non la presero benissimo, e il primo chiese ripetutamente a Jake di smetterla. Lui in tutta risposta, si metteva a saltellare gioioso. 

Purtroppo per lui dovette presto ritornare una piccola trota, perché il largo fiume, avvicinandosi alla cascata, divenne presto un fiumiciattolo, largo non più di due metri.

Osservai l'acqua scintillare, e mi persi nelle sue correnti, finché un'esclamazione non mi fece voltare.

"Eccoci!"

La voce di Heeseung fece fermare tutti, e io capii che fosse ora di lasciargli andare la mano. Doveva averlo capito anche lui, ma per qualche motivo sembrava fare fatica. Scivolai lentamente fuori dalla sua presa, accarezzandogli un po' il pollice per convincerlo.

Cosa stavo facendo? Non lo sapevo neppure io...

Heeseung avanzò di qualche passo, e prese un respiro profondo. Cominciò a recitare qualcosa in una lingua che non riuscii ad afferrare, poi lentamente, vidi l'acqua cominciare a bollire... e bollire... e piano piano evaporò, formando uno squarcio nel mezzo.

Era la cosa più assurda che avessi mai visto, e ci passai sotto a bocca aperta, mentre gli altri camminavano come se fosse un normalissimo arco di pietra...

Anche Jake, sotto forma di trota, riuscì ad attraversare la cascata con un guizzo.

Heeseung entrò per ultimo, con un po' di fatica, e uscì dalla cascata bagnato fradicio.

Fu Niki a scaldarlo con una fiamma, e io sorrisi: ero contenta che mio fratello si stesse finalmente affezionando ad Heeseung...

Ci dividemmo subito in coppie; Jungwon e Jay avrebbero continuato per la riva del fiume come "coppietta innamorata" (il fatto che lo fossero sul serio, senza saperlo, per me era esilarante). Jake avrebbe continuato per la sua strada da solo, sotto forma di vari piccoli e insospettabili animali, mentre Sunoo e Niki sarebbero rimasti alla cascata per "dipingerla".

Non avevamo neppure portato tele e pennelli, quindi loro avrebbero dovuto stare molto attenti, a fingere per tutto il tempo di prendere delle misure.

In realtà avrebbero fatto da sentinelle, e via di fuga se qualcosa fosse andato storto.

Io e Heeseung decidemmo di procedere per le bancarelle che avevano montato sulla via principale. Non appena ci inoltrammo un po', cominciai a guardare ammirata le stoffe: ce n'erano di blu come il mare, ma anche di rosse come una fiamma nel camino, e verdi come i teneri germogli. E tanti colori ancora.

Mentre guardavo, la mia vista si oscurò...

"HEESEUNG!" Mi tolsi dalla testa lo straccio che mi aveva lanciato, e lo buttai per terra, attirando gli sguardi di tutti. Dei bisbigli concitati, e prima che potessi capire qualcosa, sentii Heeseung tirarmi per un braccio. Fece slalom fra i manichini, fino a raggiungere il margine di un piccolo vicolo, che dava su una zona isolata.

Mi spinse contro il muro, un braccio ad un palmo dal mio orecchio, e mi guardò con i suoi occhi profondi...

Il respiro affannato, le vene che spuntavano sul braccio...

era vicinissimo...

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