"Spesso è da forte più che il morire il vivere".
~Vittorio Alfieri.
Rose.
Sul sedile freddo di quell'auto insignificante, dai miei occhi le lacrime sgorgavano come cascate pungenti, pronte ad avvolgermi come uno tsunami. E forse lo avrei preferito. Avrei preferito la morte piuttosto che sposare uno sconosciuto e lasciare per sempre l'amore della mia vita.
La testa sembrava di un vuoto assurdo e, allo stesso tempo, scoppiarmi come un palloncino quando viene punto da un ago. E ad essere punto era anche il mio cuore. Potevo percepire il sangue scorrere via da esso e lasciarlo completamente prosciugato.
Stringevo forte la collana di Cole nel tentativo di farlo comparire qui accanto a me.
Cole, dove sei? Perché mi hai lasciato andare?
Noi avevamo un piano. Dovevamo fuggire e vivere liberamente la nostra vita. Dovevamo dimostrare quanto il nostro amore poteva essere in grado di superare gli ostacoli più grandi. Invece tutto era andato a rotoli. I nostri programmi erano andati persi e con essi anche il nostro coraggio.
Con il respiro ancora mozzato e la voce singhiozzante, mi voltai verso lo sconosciuto seduto alla mia sinistra. Gli occhi bruciavano così tanto che riuscivo a malapena a vederlo.
«Come puoi farmi questo? Mi state uccidendo dentro e non provate neanche un minimo di dispiacere.»
«Rose, io non volevo ferirti, ma il matrimonio è stato combinato per il nostro bene.»
«Per il tuo bene e i vostri stupidi soldi! Sai, con i soldi puoi comprare ciò che vuoi, ma non l'amore!»
Le ultime parole che riuscii a dire prima di scoppiare a piangere e non fermarmi più.
Gettai lacrime di dolore, tristezza, angoscia e rabbia. Un mix di emozioni negative che stavano avendo la meglio su di me.
Non riuscii a capacitarmi di tutto ciò. Come poteva mio padre costringermi a sposare uno sconosciuto? Come poteva spingere sua figlia nelle braccia di un altro uomo, sapendo che nel suo cuore ce n'era già uno? E se fosse un assassino? Se fosse un maniaco o un folle? Ero questo per mio padre? Una merce di scambio?
Dopo essere scesi dall'aereo, prendemmo un'altra limousine per dirigerci a casa di Duke.
Il viaggio fu lungo, e tutto il tragitto lo trascorsi in silenzio. L'unico suono percepibile erano i singhiozzi provocati dalle mie lacrime, accompagnati dal rigirare la collana di Cole tra le mie mani.
Pensai a cosa stesse provando lui in questo momento. Io ero il suo tutto. Tutta la sua vita.
Aveva perso i genitori a soli tre anni. Non aveva nessuno, se non sua sorella, che però viveva in America, terra originaria della loro madre. Era cresciuto insieme a lei e, quando Cole compì diciotto anni, Clara, la sorella, partì per l'America con il suo fidanzato. Erano due anni che Cole viveva da solo e, da un anno a questa parte, io mi ero inserita nella sua vita.
Ero diventata il suo mondo e lui il mio. Eravamo la nostra ancora di salvataggio. Il nostro porto sicuro. Le sue braccia erano sempre pronte ad accogliermi durante i miei momenti bui, così come le mie per i suoi. Cole era l'unico in grado di tirarmi su il morale, di farmi sentire viva, amata e importante.
Lui mi aveva colmato tutti i vuoti, mi aveva fatto rinascere. Ma adesso, il solo pensiero di non poterlo avere più al mio fianco, li aveva fatti diventare enormi voragini.
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Nel mio cuore. Custode dell'amore.
ChickLit"𝑰𝒍 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒐 𝒄𝒆 𝒍𝒐 𝒂𝒗𝒆𝒗𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒐 𝒄𝒂𝒑𝒊𝒓𝒆 𝒐𝒓𝒎𝒂𝒊 𝒊𝒏 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒎𝒐𝒅𝒐. 𝑵𝒐𝒏 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒗𝒂𝒎𝒐 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒆𝒎𝒆". Come possono due cuori rimanere legati per sempre, nonostante tutto remi contro di essi? Rose Wi...
