-ti ha toccata?- disse preoccupato
-no, che tieni in faccia?- notai il suo zigomo arrossato e con la mano lo sfiorai
-niente, na questione ca' aggia risolvr- rimase fermo davanti a me, e lasciò parlare il suo sguardo
-chillu strunz p te' non è più un problema, ci puoi giurare, non ti devi preoccupare di niente- le sue parole mi resero confusa, ma aveva sicuramente qualcosa in mente
-annetta, forza- Liz avvolse il mio fianco con il suo braccio e mi avvicinò alla seconda rampa di scale.
Ciro mi fece un'occhiolino e sparì insieme a Lino, ed io raggiunsi la mia cella con il cuore in tempesta.
Il seguente giorno ad attenderci vi era nuovamente il laboratorio d'argilla, ma fortunatamente saremmo state in cortile, per assemblare i pezzi del murales.
-prima il silicone e poi le mettete al muro- parlò Teresa, e guardai le piastrelle colorate, che erano poggiate sul tavolo
-buh- sobbalzai quando sentì qualcuno dietro di me. Mi girai di scatto per trovarmi Ciro, e tutti gli altri ragazzi che erano appena arrivati
-puozz passà nient- mi portai una mano sul petto e mi ripresi dallo spavento
-e tu t' mitt paura p stu poc- mi prese in giro il castano, e vidi Silvia al mio fianco alludere ad un'occhiolino
-buongiorno, agg purtat l'argilla- un piccolo furgoncino bianco si parcheggiò davanti a noi
-vi serve una mano?- mi proposi
-no signuri, è pesante fat venì a chist- Carmine passò proprio in quel momento, e lui lo indicò.
Il mio amico, seppur in controvoglia fu obbligato a seguirlo, ed io tornai ad ascoltare Teresa cercando di ignorare Ciro che mi infastidiva in qualsiasi modo.
Ad un tratto mi sentì afferrare il gomito, e mi accorsi di Naditza che con una mano trascinava me, e con l'altra Viola. Guardai Silvia e mi misi in piedi di fianco a lei
-leggi che cosa scrive o chiattill- Nad sventolò in faccia alla rossa un foglio bianco che sembrava una lettere, e da lontano vidi Ciro osservare la scena
-aggia continuà? chest nun t par na dichiarazione d'amore- dopo aver letto l'inizio della lettera la mia amica si sedette di fianco a Viola sulla panchina
-e che vuoi un applauso?- rispose con arroganza, e mi dedicò un suo sguardo apatico
-stronza! o chiattill striscia ai miei piedi, e io te lo porto al guinzaglio- disse Nad con tono di vittoria
-non credo proprio- la rossa guardò davanti a sé, e a quel punto mi voltai trovando Filippo.
Osservò prima Naditza, e subito dopo si spostò su di me guardandomi con delusione. Si voltò, e camminò a passo veloce, sospirai e lo inseguì.
-chiattì... chiattì aspetta- mi affannai nel raggiungerlo e ad un tratto si fermò di scatto
-tu lo sapevi, sapevi che ero solo un gioco per lei e non mi hai detto niente, pensavo fossi mia amica- urlò contro di me, ed io non ebbi il tempo di parlare che riprese a camminare fino a raggiungere la sala barca, dove vidi l'uomo che aveva portato l'argilla strangolare Carmine.
-oh ma c' cazz fai?- sbottai e avanzai verso di loro. Non appena l'uomo si accorse di noi mollò Carmine che iniziò a tossire
-che cazzo succede?- parlò Filippo e l'altro si avvicinò all'uscita
-niente, c' stev spiegann na cos- andai verso il mio amico e gli alzai la testa
-stai buon? ca' guardami- lo scossi un paio di volte per farlo riprendere fin quando non annuì.
-chi cazzo era quello?- domandò il chiattilo, ed io cominciai a farmene un'idea
-nisciun- rispose Carmine e si appoggiò al carrello dell'argilla
-sherzi? ti stava prendendo a schiaffi, non ti fidi di me, mi state sorprendendo tutti e due, adesso mi nascondete anche le cose- Filippo cercò di nascondere la sua espressione delusa, e a quel punto mi domandai come fossimo arrivati a quello.
-vado a parlare col comandante- Filippo si girò per uscire dalla sala, ma Carmine gli afferrò in tempo il braccio
-arò vai a parla co comandante, se ij voj vivr è o comandante che aggia accir- sentì le lacrime agli occhi alle sue parole, e mi passai una mano tra i capelli sospirando
-che cazzo stai dicendo?- Filippo ebbe la mia stessa reazione di quando Carmine mi confidò cosa gli avessero chiesto i Valletta
-aiutatm nun sacc chell ca' aggia fa- il mio amico scoppiò a piangere, ed il mio viso fu attraversato da una lacrima
-Ca' ci siamo noi- mi morsi un labbro e gli accarezzai la spalla
-ti aiutiamo noi- Filippo si mise alla destra di Carmine, e strinse tutti e tre in un grande abbraccio.
Per la prima volta da quando era lì dentro, sentivo di aver trovato le persone giuste, e di essere veramente felice.
Ciaoo!
Questa settimana ho pubblicato solo questo capitolo. Mi dispiace avervi fatto aspettare, ma è stata una settimana veramente piena, e dovevo staccare un po'. Mi scuso per questo disguido, e ci vediamo al prossimo aggiornamento.
Bluemoon 🌙
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Annarè | Ciro Ricci
FanfictionAnna Amato è un'adolescente napoletana che vive la sua vita in uno dei quartieri della grande e bella Napoli. Anna è vincolata in un relazione tossica, e dopo aver sparato al suo ragazzo viene portata all'IPM, dove si ritroverà ad affrontare il suo...