𝙲𝚘𝚖𝚙𝚕𝚒𝚌𝚒𝚝à.
ᴇᴅɢᴀʀ
29 maggio 2012
Oceano Pacifico, un miglio dalla costa
San Diego, California, USA
Ore: 8:08«Il procuratore ha richiesto una partita per lui e alcuni suoi ospiti in città per questo fine settimana e vorrebbe che fossi presente anche tu.» mi disse Elliot al telefono.
Ero ancora a bordo del Dolphin assieme a Irina quel mattino. Dopo una doccia mattutina e un telo in vita, l'avevo lasciata a letto ed ero uscito sulla prua, a cui si aveva accesso solo dalla cabina armatoriale. Mi fermai davanti alla ringhiera in vetro giusto in tempo per rispondere alla telefonata di mio fratello.
«Di che ospiti parliamo?»
«Alcuni finanzieri che riciclano il denaro sporco del suo consiglio amministrativo.»
La parte politica dei miei accordi era il lato che meno preferivo di ciò che facevo. Si scopriva presto che i politici facevano cose ben peggiori dei malavitosi ma a nessuno fregava niente. «Mettilo in lista.» risposi, «Che mi dici di Berger?»
«Per ora le cose restano invariate. La festa si farà.»
«Allora comincia a preparare la partenza.»
«Sarà fatto.»
Ero sul punto di chiudere la telefonata. «Edgar, un'ultima cosa.» disse mio fratello. «Stanotte un agente degli affari interni è entrato in uno dei casinò e ha chiesto di Serrano.»
Mi irrigidii a quel nome. «Che cosa voleva sapere?»
«Se frequentava ancora quel posto.»
Non aveva senso. «Serrano non ha più contatti negli Stati Uniti da ormai anni, perché lo cercano ora?»
«Non ne ho idea ma non mi piace questa storia.»
«Dì a Ray di fare un controllo. Non voglio sorprese.» gli ordinai.
«Sì.»
Serrano.
Diego Serrano era il secondogenito di una famiglia cubana che si occupava del traffico d'armi. I Serrano erano gli unici del centro e del Sud America che trattavano un traffico di tale portata.
Il mercato delle armi era una rete complessa, un oligopolio a causa dei continui conflitti nel Medio Oriente. I più grandi fornitori dell'industria illegale – russi, cubani e cinesi – non ammettevano concorrenza e chiunque voleva entrarci doveva farlo attraverso accordi rischiosi.
Allora ero affamato di potere. Volevo una fetta di tutto fino ad arrivare in cima. Non ero un fanatico di quel tipo di potere dove si cercava in tutti i modi di essere sotto i riflettori. No. Io volevo entrare per disgregarla e incastrala a mio modo. Mio padre non capiva la mia ossessione. La nostra famiglia era già in cima. Era già importante. Facevamo già abbastanza soldi attraverso i casinò e le partite milionarie e non c'era bisogno di entrare in altri giri. Ma per me non era mai stata una questione di soldi. Io volevo mettermi in gioco. Volevo muovere pedine dovunque ed essere temuto.
Diego Serrano era venuta una sera a Las Vegas e lì gli avevo fatto le mie proposte di collaborazione. Da quel che sapevo, al contrario del fratello maggiore che avrebbe preso le redini del padre, con lui era più facile trattare e così fu. Al termine della partita ero ufficialmente nel giro dei cubati. L'accordo era stato ufficializzato con il simbolo della loro famiglia.
La Fenice.
Dovevano farsi riconoscere, come ogni altra accozzaglia e lo stesso toccò a me, come a chiunque altro entrava nel loro giro.

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Devotion 3 // Omertà E Onore //
ChickLitTerzo e ultimo libro della serie Devotion «ɴᴏɴ È Qᴜᴇꜱᴛᴏ ᴄɪÒ ᴄʜᴇ ᴛɪ ʜᴀɴɴᴏ ɪɴꜱᴇɢɴᴀᴛᴏ. ᴅᴇᴠɪ ᴘᴀᴛɪʀᴇ ɪʟ ᴅᴏʟᴏʀᴇ ɪɴ ꜱɪʟᴇɴᴢɪᴏ.» 🔞TW