Yongsun dovette mordersi la lingua per non rispondere che rilasciare musica mediocre non era, dal suo punto di vista, una grande opportunità. Per quanto fosse riuscito a evitare di lavorare con i produttori peggiori dell'agenzia, ovvero le menti dietro alle canzoni dei Rubin Crow e delle Spicy Mayo, non era soddisfatto della forma che stava prendendo l'album. Non amava particolarmente lo stile di Airforce555, sebbene il giovane produttore fosse uno dei pochi con cui Chanwook accettasse di collaborare.

Quando Song PD aveva comunicato a Yongsun che lo reputava pronto a debuttare da solista, il ragazzo era stato colto da un senso di orgoglio perché sentiva di meritarselo. Era soprattutto grazie a lui se i Nightmare Bloom avevano già un certo seguito. Certo, indubbiamente la musica di Chanwook era un fattore altrettanto importante, ma Yongsun era sicuro che i risultati sarebbero arrivati molto più avanti se tanti fan non si fossero incuriositi perché erano rimasti colpiti da lui. Ne era sicuro perché leggeva i commenti sui social, e soprattutto perché era stato avvicinato già da un paio di agenzie che avevano proposto di coprire le penali per la recessione anticipata dal contratto purché firmasse con loro. Cosa che Yongsun non aveva alcuna intenzione di fare, e non solo perché si riconosceva nel concept dei Nightmare Bloom, ma perché non gli sembrava corretto abbandonare gli altri ragazzi dopo tutto quello che avevano condiviso da trainee. E poi, a gran parte dei fan non piacevano gli idol che non rispettavano gli accordi e non erano fedeli al proprio gruppo. Yongsun era consapevole che i Nightmare Bloom avevano ancora molta strada da fare, prima di potersi considerare a tutti gli effetti un team, ma i membri si riconoscevano nell'identità del gruppo e nel messaggio nella loro musica. Considerato quanto aveva dovuto affrontare nella sua vita: non sapere chi fosse suo padre né se sua madre fosse ancora viva, la paura costante di essere abbondato, la delusione di non riuscire a trovare una nuova famiglia, l'indifferenza dei servizi sociali, la preoccupazione per i suoi amici d'infanzia che avevano imboccato una cattiva strada... Per quelle e per innumerevoli altri ragioni l'idea che persino nell'incubo più spaventoso potesse fiorire qualcosa di bello lo confortava più di quanto aveva il coraggio di ammettere con Chanwook e gli altri.

Dopo un primo momento di euforia, Yongsun ci aveva riflettuto e aveva proposto a Song PD di posticipare il debutto da solista, perché non voleva creare malumori del gruppo. L'uomo gli aveva fatto capire che non stava chiedendo il suo parere e l'aveva liquidato. «Se non sei pronto tu, allora qui dentro non lo è nessuno. Non mi sembra il caso di fare l'umile, non ti si addice, Kim Yongsun» gli aveva detto prima di minacciarlo velatamente di interrompere il finanziamento dei suoi studi universitari.

L'idea di un music video ufficiale mise Yongsun ancora di più a disagio. Se fino a quel momento aveva provato a convincersi che rilasciare un album da solista fosse l'evoluzione naturale della sua carriera, immaginarsi da solo davanti a una cinepresa gli sembrò un vero e proprio tradimento nei confronti dei Nightmare Bloom. Non voleva un MV, non voleva un album senza gli altri ragazzi, non voleva debuttare da solo. Non sapeva però come ritrattare senza rinunciare all'università. E poi temeva che se avesse temporeggiato ancora, Song PD non si sarebbe fatto scrupoli a rilasciare una versione incompleta dell'album, pur di guadagnare qualcosa. Al responsabile dell'etichetta discografica non interessava la reputazione artistica sua o dei suoi artisti, perché tanto tutti i gruppi della SoundGalaxy avevano vita breve e la carriera di influencer dei membri più amati era ciò da cui derivavano i profitti.

Proprio in quel momento la porta della stanza si spalancò e Lee Chanwook apparve sull'uscio. La sorpresa di dipinse sul suo volto tipicamente poco espressivo, mentre il suo sguardo si spostava da Yongsun e Airforce555 allo schermo del pc su cui compariva il software per mixare la musica.

«State lavorando a Earth shivers?» domandò facendo riferimento a una traccia B-side del loro secondo album, l'unica in cui era al momento coinvolto Airforce555.

Yongsun sapeva che nel giro di una manciata di secondi Chanwook avrebbe interpretato le linee colorate sullo schermo e ne avrebbe dedotto che non era una delle loro canzoni, eppure si ritrovò a rispondere di sì, mentre invece l'altro ragazzo rispondeva di no.

«Sì?» gli fece eco Airforce555 con poca convinzione.

Yongsun sospirò: Chanwook era l'unico membro con cui non aveva mai discusso e l'idea di creare una frattura anche con lui lo preoccupava. Non aveva però idea di come uscire dalla fossa che si era scavato: nel tentativo di evitare un confronto con il gruppo aveva finito per porre le basi per un conflitto ancora più profondo.

L'altro ragazzo corrugò le sopracciglia e tornò a guardare con attenzione lo schermo proprio mentre il produttore si affrettava a rimpicciolire la finestra, anche se quel gesto non fece che insospettire Chanwook ancora di più. «Non è una delle nostre canzoni» decretò il ragazzo. «Di chi è?» aggiunse rivolto al compagno.

Continuare a mentire avrebbe solo peggiorato la situazione, così Yongsun decise di rivelare a Chanwook la verità. Lo trascinò fuori, perché non aveva alcuna intenzione di affrontare quel discorso davanti a Airforce555, e gli confidò del ricatto di Song PD, della sua decisione di non condividere nulla con gli altri ragazzi perché in cuor suo sperava che il progetto fallisse, della frustrazione per la scarsa qualità delle tracce...

«Come pensi che avremmo reagito?» Tra tutti i Nightmare Bloom, Chanwook era il più pacato. Raramente si alterava e tendeva a cercare il dialogo più che lo scontro, e difatti anche in quel momento non lo aggredì con nessuna accusa.

«Non lo so, hyung. Non volevo distrarvi dal comeback...»

«Sei uno di noi, Yongsun-a.» Chanwook fece una lunga pausa. «Sei uno di noi e o siamo tutti e cinque concentrati sul comeback o non riusciremo mai a fare un buon lavoro.»

Yongsun non se la sentiva di controbattere che la sua priorità era l'album del gruppo, dato che non aveva risposto a nessuna delle ultime mail di Chanwook che chiedeva un feedback sulla canzone su cui stavano lavorando da giorni. Se all'inizio era stato sollevato che fosse stato proprio Chanwook a capitare nella sala di registrazione e scoprire il segreto del suo debutto da solista, ora rimpiangeva di non avere di fronte Wonbin o Hajoon, che avevano dei caratteri più bellicosi. Chanwook sembrava un monaco buddhista che non veniva minimamente sfiorato dalle questioni terrene; per chissà quanti anni era stato preso di mira dai bulli, incluso manager Gu, e nessuno si era mai accorto di nulla. Chanwook era talmente abile a evitare i conflitti che non sarebbe mai fatto sfuggire una parola di troppo, eppure era evidente che fosse deluso.

«Per quando è prevista l'uscita di questo tuo album?» chiese Chanwook lanciandogli un'occhiata di sufficienza.

«Non c'è una data, siamo ancora in alto mare. Le canzoni non mi piacciono e la mia idea è impuntarmi per posticipare indefinitamente la release...»

«Song PD dovrà decidere se dare priorità al nostro album o al tuo. Non può farli uscire nello stesso periodo...»

«Sicuramente la priorità di Song PD è il gruppo... e anche la mia...» si azzardò infine ad aggiungere.

Lee Chanwook non era abituato a vedere Yonsgun in difficoltà. Di solito il compagno aveva sempre la risposta pronta e riusciva a indirizzare la conversazione dove voleva. Era evidente che si sentisse in colpa per averli tenuti all'oscuro di tutto e Chanwook non riusciva a capire se l'avesse fatto davvero per paura di creare frizioni e gelosie con gli altri ragazzi, o se dietro la decisione di debuttare da solo ci fosse altro... come il desiderio di lasciare i Nightmare Bloom.

«Non mettermi nella condizione di dover mentire agli altri, Yongsun-a.»

«No, no certo, hyung...»

IDOL: Sasaeng [completata]Where stories live. Discover now