Gianfrazza e le cose proibite

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La cosa che Gianfrazza proibiva era molto semplice e banale, ma non capiva che se era stata costretta a proibirla voleva dire che tanto banale non era. «Non toccarmi il nome.»Lo aveva scritto e fatto ratificare da un signor notaio, il quale, in vena di facezie, si era prestato a quella che gli sembrava una burla. Il giorno dopo, Gianfrazza andò dal fruttivendolo. «Un chilo di mele, per favore.»«Subito, signora Marika.»Gianfrazza arricciò il naso. «Gianfrazza, non Marika.»«Mi scusi, ma gli ananas mi hanno detto di dire ciò.»Era vero. Un gruppetto di ananas all'angolo non solo sghignazzava, ma si batteva anche il cinque. La donna tornò a casa e mangiò solo mele a pranzo, tagliandole come se le avessero fatto un torto. Il giorno dopo, in ufficio ricevette una mail dall'Amministrazione. Il signor Vanaglor scrisse: "Gentile signora Anna," e seguiva il cognome che non è importante per la trama. Proprio quello che è proibito, pensò lei. Scrisse una mail di risposta ricordando quale fosse il nome di battesimo, ma fu al terzo giorno che la goccia cadde a causa del vaso traboccante. «Giulia! Che piacere rivederti! Come stai?»La vicina di casa aveva osato violare la cosa proibita. Lì per lì sorrise e rispose che era tutto a posto, ma col cavolo che era tutto a posto. Proprio no. Tornò dal notaio, il quale la stava aspettando con una gamba accavallata e con i polpastrelli congiunti. «Allora?» chiese Gianfrazza, senza salutare né introdurre un contesto. Per fortuna il notaio si ricordava e rispose «Allora era il primo di aprile quando abbiamo firmato, non mi stupisce se il mio decreto ratificato non funzioni. Ora sono duemilacinquecento euro, se non le dispiace.»Beh, sicuramente conveniva fare il notaio, se a qualcuno piaceva la legge. Ma come farsi chiamare Gianfrazza dalle persone? Si recò, dunque, dal generatore automatico di nomi, sito in quei distributori automatici che si trovano alla stazione. Digitò il codice 567#2 e cadde il nome Ginopaola. Gianfrazza era il 567#3. Quando cadde il nome sbagliato si maledisse: quant'era distratta! E adesso non aveva più spicci! E allora decise di chiamarsi Ninafrassica Svetloni, di cognome. Che non fa parte della trama.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 18 ⏰

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