Epilogo: parte due

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Sollevo un sopracciglio. -Quando l'hai capito, Alex?-

Lui lascia scorrere le sue iridi scure dalle mie pupille dilatate alle mie labbra.

-Quando ho suonato il tuo campanello, quando tu hai aperto la porta e io ti ho guardata negli occhi.-

Sto trattenendo il respiro. So già che ogni parola che uscirà dalla sua bocca sarà in grado di uccidermi o di tenermi in vita.

-Ma non ho voluto dare retta al mio istinto.- 

-Il tuo istinto mi odia-, mi lamento con un piccolo broncio.

-Non riesco mai a capirti.-

-Capisci Jenny?-

-Con Jenny le cose sono semplici. Con te... No.-

-Che è successo?-

-Te l'ho detto, io e Jenny abbiamo discusso e lei...-

-No, intendo prima. Tu e lei. Come ci siete arrivati a volere ciò? Un... matrimonio?-

Non mi sforzo nemmeno a dissimulare la smorfia di disgusto che m'inasprisce il volto al solo pronunciare quella parola.

-Juliet, tu ne stai parlando come se dovessi farlo domani.-

-Be', invece da come ne parli tu, non sembri felice della scelta-, lo provoco senza mezze misure.

-Non è stata una mia idea.- taglia corto. -L'hai sentita quando eravamo al ristorante? Non sono stato io a farle la proposta.-

-Quindi l'avete deciso insieme?-

-Me l'ha chiesto lei, io ho accettato.-

Le domande gliele ho fatte io, sì, ma ora non voglio più stare a sentire. Mi alzo in piedi. È stato inutile provare a mantenere un po' di sangue freddo. Davanti a quell'eventualità non riesco a ragionare in modo lucido.

-Come puoi farmi questo?-

La mia domanda non ha un senso, forse nulla di tutto questo ha un senso. Il bacio, la discussione, la mia gelosia... Eppure Alexander sembra capire perfettamente.

-Juliet, non ti vedevo da tre anni. Hai deciso tu di tagliarmi fuori dalla tua vita. Completamente.-

A quel punto lo vedo ruotare il viso, distoglie lo sguardo. Noto un piccolo solco sotto lo zigomo, sta serrando i denti.

Ti ho bloccato, sì, ma era l'unico modo per andare avanti. Per convincermi che ti avrei dimenticato.

-Alex, pensa se l'avessi fatto io. Pensa se fossi stata io a venire da te per dirti... "Ehi, ciao, lo sai che mi sposo?"-

Lui torna con lo sguardo su di me per trafiggermi con un'occhiataccia. Alexander non gradisce il suono di quell'ipotesi, come se l'idea non potesse nemmeno sfiorarlo.

-Non me l'avresti mai perdonato, vero?- insisto cercando i suoi occhi irrequieti.

-No.- risponde senza paura e subito dopo il suo sguardo s'intorbidisce, rubandomi ogni respiro.

-Sei ingiusto.-

Chino il capo e lui fa lo stesso, solo che io sto trattenendo il pianto.

-Mi conosci, Juliet. Tra noi il problema esisterebbe comunque, a prescindere da un eventuale matrimonio. Mi basta solo l'idea che qualcuno ti abbia sfiorata o baciata, per non riuscire a sopportarlo.-

La sua voce è sussurrata, ma non conosce incertezze. E se lui è di ghiaccio, io non riesco a mantenere la calma.

-Tu hai accettato di sposare un'altra ragazza, mentre io non posso baciare chi mi pare?-

BADLANDS IIWhere stories live. Discover now