CHAPTER SEVEN
FRANK
"The future is bulletproof. The aftermath is secondary. It's time to do it now and do it loud. Killjoys make some noise!"
Na na na.
È proprio Na na na quella che inizia a rimbombare a tutto volume nei corridoi quando inizio a correre.
"Drugs gimme drugs gimme drugs I don't need it but I'll sell what you got, take the cash and I'll keep it.."
Eh ma vaffanculo.
Si diverte davvero a farlo.
Non sento i polmoni che mi bruciano fino a quando non mi fermo, nascondendomi dietro una fila di armadietti, per riprendere un attimo fiato. È come se stessi andando a fuoco molto, molto lentamente.
Dopo due secondi di attesa durante i quali sento i loro passi percorrere velocemente il corridoio fino a sparire dietro l'angolo, esco allo scoperto, dirigendomi nella direzione opposta.
"And we crawl, and we crawl, and we crawl... you be my detonator"
Devo uscire da qui il prima possibile.
Non so se questo sia un sogno, o un'allucinazione, o una paranoia diventata realtà, o un ricordo troppo vivido scappato dal mio cervello, ma in qualunque caso non sono pronto a verificare cosa sia facendomi pugnalare allo stomaco.
Riprendo a correre, cercando di riportare alla mente la piantina della mia vecchia scuola, cercando di ricordare dove diavolo è l'uscita, ma sembra tutto un fottuto labirinto e non riesco ad orientarmi, dannazione.
All'improvviso li sento.
-Eccolo!
Merda.
Corro all'impazzata, ignorando i miei polmoni che urlano e i miei polpacci che protestano per la fatica. Percepisco i loro passi, sento i loro respiri sempre più vicini e ho paura ho paura ho paura.
Ho paura.
Non ho mai avuto così tanto terrore in vita mia, e questa cosa mi terrorizza. Sono spaventato all'idea di essere spaventato.
"Na na na na na na... standing in V formation"
La questione è semplice.
Sono un idiota.
Non avrei mai dovuto discutere con Gerard, non avrei mai dovuto mandarlo a fanculo e fare quell'assurda e melodrammatica uscita di scena. Dovevamo rimanere uniti, dovevamo farci forza a vicenda. Avremmo potuto trovare una soluzione insieme, provare a cercare un'uscita, e io non mi sarei cacciato in questo guaio. Da solo.
Ma ovviamente dovevo mandare tutto a puttane, come sempre.
Svolto l'angolo e mi ritrovo di fronte alla porta della palestra. Facendo mente locale, ricordo che da qualche parte lì dentro dovrebbe esserci un'uscita d'emergenza, perciò questa è la mia unica possibilità di mettermi in salvo e sfuggire ai tre tizi, dato che non riesco a trovare l'ingresso principale.
"Kiss me you animal"
D'accordo. Spalanco la porta e me la chiudo alle spalle. L'ambiente è gigantesco e completamente buio, fatta eccezione per alcuni raggi di luna provenienti dalle vetrate in alto. È sera?
Allungo le mani a tentoni e trovo una cavallina, fortunatamente non troppo pesante da impedirmi di spostarla e metterla davanti alla porta per rallentare un po' i miei inseguitori.
Dopodichè, mi avventuro alla cieca, cercando disperatamente nei miei ricordi un qualsiasi indizio di dove si trovi l'uscita d'emergenza.
Dopo un paio di minuti sento qualcuno iniziare a colpire violentemente la porta.

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Entropy
FanfictionI My Chemical Romance, due anni dopo la fine. Nessuno avrebbe mai pensato che si sarebbero ritrovati, in un assurdo scherzo del destino, nel posto più impensabile al mondo. Separati. Soli. Alla ricerca di una via d'uscita nel caos più totale. Un lab...