Capitolo 2

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Il viaggio fu tranquillo e senza particolari imprevisti. Arrivammo all'aeroporto di Torino nel pomeriggio. Eravamo fermi davanti l'entrata dell'aeroporto e stavamo aspettando che ci venissero a prendere i nostri parenti, che io non avevo mai visto e dei quali non sapevo neanche i nomi. Avremmo passato una settimana da loro. L'idea di dormire per così tanti giorni in una casa del tutto sconosciuta con persone sconosciute non mi allettava molto a dire il vero. Ad un certo punto arrivò una macchina nera che si fermò davanti a noi. L'uomo all'interno abbassò il finestrino e mio padre esclamò: "Sergio! Eccoti!". Aspetta.. Sergio? Squadro il tizio alla guida con uno sguardo serio e rimango immobile. I miei salgono in macchina e mi dicono di sbrigarmi a salire. Lo faccio, ancora un po' perplessa. Non vorrei sbagliarmi, ma quell'uomo.. no. Impossibile. I miei genitori parlano con lui durante tutto il viaggio, ma io preferì ascoltare un po' di musica e guardare qualche video di Lorenzo. Dopo un po' arriviamo a casa e scendiamo dall'auto. Saliamo e incontriamo quella che dovrebbe essere una mia zia di non so quale grado. È molto gentile con noi e parecchio affettuosa con me. Dopo pochi istanti però non riuscì più a muovermi per lo sconcerto. Si chiamava Laura.

Favij? No, Lorenzo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora