« Dimmi che gli prepari anche la polenta » lo pregai, con gli occhioni speranzosi.
Lui fece un cenno affermativo con la testa: « Ma questo signorino » rivelò lui, riferendosi a Marc « non la mangia mai »
« CHE COSA?! » sbraitai, incredula.
« Non sa di nulla! Sa solo di...farina » sì difese lui.
« Come non sa di nulla?! » esclamai inorridita « È come dire che ad un turista in Spagna faccia schifo la paella perché sa di riso »
« No, non t'azzardare » mi ammonì lui « la paella è divina e non ha dentro solo il riso »
« Non gli avete mai fatto la taragna***? O la contadina***? » domandai al cuoco Honda, non credendo a quello che le mie orecchie stavano sentendo.
L'uomo ammise la pecca: « purtroppo quelle no, ma spero che un giorno se le possa provare, perché non sa che sì perde »
« Sì rimedierà in qualche modo, vedrai » lo assicurai io, prendendo seriamente in considerazione la mia stessa proposta.
Lo chef ritornò dentro l'hospitality dopo essersi congedato e Marc, vedendo il mio sguardo adorante, alzò gli occhi al cielo: « Non ti muovere, te ne vado a prendere un piatto »
Cinque minuti d'orologio dopo, il pilota tornò con un altro piatto fumante in mano, che mi venne porto.
« Ti adoro » commentai, brandendo il piatto e la forchetta, gustandomi la pietanza.
Lui rise sommessamente: « Oh, ti credo » poi aggiunse a bassa voce « mi raggiungi nel mio motorhome, dopo? »
Io lo guardai, confusa. Avevamo detto che avremmo mantenuto tutto con discrezione e di certo presentarmi davanti al suo alloggio nel paddock non equivaleva ad agire nella segretezza.
« Magari non con la divisa della Ducati ma con qualcosa che ti mascheri di più » specificò lui, facendomi l'occhiolino « Stasera? Così ci sono meno giornalisti »
Accennai ad un si con il capo, mentre lui aggiunse mesto: « Ora io, Alex e qualche altro pilota andiamo al murale di Luis. Ti unisci a noi? Dovrebbe venire anche Aida, anche se suppongo non sappia minimamente chi sia »
Sospirai affranta al suono di quel nome, riportando alla mente brutti ricordi: « Le spiegherò io per strada »
Insieme a Maverick e ai fratelli Aleix e Pol Espargaró, in compagnia anche di altri piloti di tutte e tre le categorie tra i quali molti italiani, ci dirigemmo verso la curva 13, più precisamente dietro essa, nella zona adibita agli spettatori.
« Questo Luis Salom era un pilota? » mi domandò Aida, confusa. Io e lei ci trovavamo dietro al gruppo, leggermente distaccate.
Con un cenno del capo feci segno di si: « Aveva 25 anni quando è...morto » proferii io, colta improvvisamente da una malinconia pesante. Aida lo notò.
JE LEEST
Quel Ferro Che Possiede Un' Anima || Marc Marquez [COMPLETATO]
FanfictieIl rumore del motore è un dolce richiamo per molte persone: piloti, meccanici, semplici appassionati. È come il miele per gli orsi, il polline per le api: è un suono inconfondibile, che attrae gli interessati come se fossero quasi sotto incantesimo...
35 - Montmeló pt. 1
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