Erano anni che non riascoltavo più questa opera di Philip Glass "Hydrogen Jukebox" su libretto del poeta contemporaneo Allen Ginsberg.
ma mai momento è più adatto di questo a rievocare queste atmosfere di musica e parole così forti contro ogni tipo di guerra, come non se ne sentono più da tanto tempo. 30 anni fa il duo Glass-Ginsberg metteva su quest'opera dal senso mistico e rivelatore, una sorta di apocalisse espressa al rallenty che si rivela brano dopo brano con un filo conduttore unico e semplice : NO WAR AT ALL.
Di questo brano iniziale mi sento di citare il solo il passo finale che recita:
"how can we war against that, how can we war against that ?
e
Too late, too late
the Iron Horse hurrying to war,
too late for laments
too late for warning—
I'm a stranger alone in my country again.
Che bene identifica il periodo che stiamo nuovamente vivendo nostro malgrado. Una nuova guerra che vi è a prescindere da chi è sceso in campo e da chi lo ha provocato, non voglio volutamente entrare nel merito. Ma c'è di nuovo guerra...
ecco il testo di questo primo brano
Lightning's blue glare fills Oklahoma plains,
the train rolls east
casting yellow shadow on grass
Twenty years ago
approaching Texas
I saw
sheet lightning
cover Heaven's corners
Feed Storage Elevators in gray rain mist,
checkerboard light over sky-roof
same electric lightning South
follows this train
Apocalypse prophesied—
the Fall of America
signaled from Heaven—
Ninety nine soldiers in uniform paid by the Government
to Believe—
ninety nine soldiers escaping the draft for an Army job,
ninety nine soldiers shaved
with nowhere to go but where told,
ninety nine soldiers seeing lightning flash—
a thousand years ago
Ten thousand Chinese marching on the plains