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Quei giorni erano stati i più strani mai vissuti. C'erano stati sguardi, parole, allusioni che però non erano mai riusciti a significare più di quanto avrebbero dovuto per superare l'impasse.
Erano due codardi, questa era la verità. Avevano paura di prendersi la responsabilità delle loro azioni e preferivano rimanere in quello stato di limbo che non li avrebbe mai portati da nessuna parte.

Christian era quello che aveva più paura tra i due. Se la faceva letteralmente addosso al pensiero di dover affrontare una montagna simile. Aveva paura di rovinare la cosa migliore che si era trovato davanti dopo secoli. Di amici ne aveva veramente pochi e Mattia era una perla rara.
Se avesse mandato tutto a puttane non se lo sarebbe mai perdonato. Era talmente terrorizzato all'idea di perderlo che non si rese conto che proprio quella paura folle era la risposta ai suoi dubbi.

Mattia era in balia delle onde. Non riusciva più a ragionare più di tanto e in alcuni momenti aveva pensato di essere a tanto così dal baciarlo. Tuttavia c'era sempre stato uno sguardo o una mossa dell'altro che lo avevano fatto desistere. Non voleva sbilanciarsi tanto prima di avere un minimo di sicurezza in più.
Averlo così vicino per giornate intere senza telecamere pronte ad inibirlo era stato difficile. Più passava il tempo e più aveva l'irrefrenabile voglia di baciarlo, conoscere quale fosse il sapore delle sue labbra e morirci sopra.
Passargli le mani tra i capelli senza avere la premura di non soffermarsi troppo per non dare strane impressioni.
Anche prendergli banalmente la mano per fargli sentire che era con lui, che era felice e sereno perché erano insieme.

Eppure non riusciva mai ad andare oltre il pensiero.
Anche ora che erano insieme sul lungo mare di Bari, c'era sempre troppa gente intorno. Daniele e Giulia stavano chiacchierando seduti su un muretto e Mattia notò Christian seduto poco lontano con lo sguardo perso verso il mare ed un tramonto che ormai era agli sgoccioli.
Il biondo pur non avendolo dritto per dritto sapeva benissimo quale fosse la tua espressione: immaginava la ruga sulla sua fronte. Simbolo del fatto che qualcosa nella sua testa non tornasse o lo turbasse.

"Tutto ok, Chri?" Chiese mettendosi di spalle agli altri per creare un po' di privacy.

"Mmm?" Rispose l'altro sovrappensiero.

"Ti ho chiesto cosa hai, ti vedo strano."

"Nulla." Disse pensieroso scrutandolo e guardandolo fisso.

"Non mi sembra"

"Niente di...stavo pensando che domani ho il volo" sospirò.

"Già... è volato il tempo" commentò Mattia sconsolato. Al solo pensiero di doverlo salutare, una morsa allo stomaco si faceva prepotente.
Come avrebbe fatto a tornare alle sue giornate senza Christian? Non voleva tornare al grigiore dei giorni  precedenti. Con lui era arrivato il sole e il biondo si era sentito felice come non si sentiva da molto.

"La verità è che stavo pensando che già mi manchi" confessò Christian con gli occhi tristi fissi in quelli di Mattia che avevano la capacità di riflettere tutto.

"Anche tu" confermò avvicinandosi e mettendo una mano sopra la sua. Fu in quel momento che, ancora una volta, ebbe la voglia di baciarlo e di fare sparire tutti quanti intorno   a loro. Era frustrante non poter mai fare ciò che voleva per un motivo o per un altro.

Gli occhi di Christian si fecero più luminosi e accennò un sorriso timido che fece sciogliere l'altro. Era possibile mai amarsi così tanto da avere tanta paura di lasciarsi andare? La risposta è sì e si rispecchiava in quei due ragazzi tanto giovani quanto spaventati da qualcosa di più grande di loro.

"Mi prometti una cosa?" Chiese Christian ma subito furono interrotti da Giulia che li invitata ad andare verso la macchina. Era ora di ritornare a casa e, anche se nessuno avrebbe voluto, la seguirono.

...

La sera nessuno dei due parlò più di tanto, proprio quando avrebbero dovuto dirsi tutto.
Christian si lasciò trasportare dalle chiacchiere dei commensali e Mattia semplicemente faceva finta di partecipare perdendosi di tanto in tanto nei suoi pensieri. Il più delle volte pensava a quanto avesse voluto dire l'altro prima di essere interrotti.
Lo fissava e la sensazione era che non fosse già più lì. Il vuoto sotto i piedi aveva cominciato a sentirlo prima del previsto e non c'era sensazione più brutta.

Era triste sapere che tutto il fiume di sentimenti che aveva dentro, sarebbe sempre rimasto tra gli argini. Mattia aveva una voglia matta di amare ed essere amato: sentiva che gli avrebbe potuto dare il mondo e tutto l'amore di cui era capace. Si era però poi convinto che non sempre tutto ciò che si vuole è giusto e si può ottenere.
La dura dimostrazione gli era stata data in tutti quei mesi e faceva maledettamente male.

Con questi stessi pensieri accompagnò il giorno dopo Christian in aeroporto.
Lo salutò cercando di indossare la sua maschera migliore e l'altro parve fare lo stesso.

"Allora ciao" disse Christian abbracciandolo.

"Ciao" rispose il biondo nascondendo la testa sulla sua spalla e quello gli sembrò tanto un addio.

Solo quando il moro superò il gate Mattia lasciò andare le lacrime che tratteneva da ore. Si sedette sulle panche poco lontane dal varco e si coprì il viso con le mani.
Cercò di prendere un respiro profondo ma sembrava inconsolabile.
La sensazione che provava era quella che si sperimenta quando ti tolgono la metà. Ti toglie il respiro e senti che il cuore comincia a battere diversamente.

Tornato a casa vide un post-it sullo schermo del PC scritto con una grafia che avrebbe riconosciuto tra mille.

<< Promettimi che sarai felice>>

Era questo quello che gli voleva dire la sera prima? Non ebbe mai la risposta e neanche mai fece la domanda.
Cominciarono ad allontanarsi sempre di più, giorno dopo giorno.
Ognuno preso dai suoi impegni e doveri e alla fine cominciarono a nascondercisi dietro.
Erano diventati un bel diversivo per non pensare.
Mattia ricominciò ad allenarsi e a ballare anche in vista del suo rientro ad amici; Christian ballò per l'Italia e girò anche molto all'estero in estate.
Ogni tanto Mattia vedeva esibizioni da lui pubblicate e non poteva che essere felice per lui e di lui. Perché una cosa era certa: anche a km di distanza, la sua felicità sarebbe sempre stata legata a quella di Christian.
Non era andata come voleva, ma come si aspettava e in fin dei conti si autoconvinse che era meglio così.

Si permise però di trattenere gelosamente tutti i ricordi belli che aveva con lui e stampato nella testa il suo sorriso.
Quando si sentivano di tanto in tanto, quel ricordo era l'unica cosa che lo consolava. Erano parole lontane da quelle che avevano sempre scambiato e che lasciavano tanto amaro in bocca.
Quindi meglio tenere i ricordi e farli diventare più forti del presente.

In fin dei conti era la stessa cosa che faceva Christian. Lo osservava "da lontano" e quando lo rivide ballare ad Amici fu una gioia.
Al momento della presentazione da parte di Maria il pubblico era esploso e anche il sorriso imbarazzato del biondo.
Indossava la stessa camicia e pantaloni della prima volta in quello studio. Era ancora abbronzato e splendeva come un sole... Lui era il sole e quando ballava bruciava.

Fu strano dopo mesi rivedere il programma e soprattutto non riconoscere più nessuno dei compagni attraverso lo schermo. Era in qualche modo geloso di quello studio, della casetta, della sala prove e quella comune.
Osservando i banchi dietro Mattia vide tanti volti nuovi e si chiese chi avrebbe preso quello suo e del buono che nel mentre stava parlando con Raimondo.
Sì assentò completamente rivedendo come in un flashback loro due che si scambiavano battute e cantavano a squarcia.
Quando tornò alla realtà il suo banco non era più vuoto:lo aveva preso Mattia.

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