29. Viaggio a vuoto

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Chat tra George e Charles

Carletto, Maude dorme e ne ho
approfittato per farmi una doccia
e preparare qualcosa da mangiare
da portare da lei che possa risollevare
il suo umore. Se arrivi ora, ha delle
chiavi di scorta dentro il vaso di
fiori nel pianerottolo

Va bene. Sono qua fuori dal
palazzo. Parcheggio e salgo.

Ok. A dopo❤️

🏎

Charles's pov

L'ascensore si ferma nel piano dell'appartamento di Maude e, appena le porte si aprono, scendo immediatamente e mi avvicino al vaso accanto alla porta per poter prendere la chiave di cui mi ha parlato George, ma non la trovo.

Mi acciglio immediatamente e faccio per prendere il telefono e chiamare George, ma mi blocco quando sento delle voci provenire dall'interno dell'appartamento. Tendo l'orecchio e riconosco immediatamente sia la voce di Maude che quella di Esteban. Che diavolo ci fa lui qua dopo tutto ciò che le ha detto e fatto?

Sospiro nervosamente e decido di suonare il campanello insistentemente, in modo tale che mi venga aperta la porta in modo veloce. Per fortuna, dopo pochi secondi, il viso di Maude mi appare davanti agli occhi.

I suoi capelli sono legati in modo disordinato, ha l'espressione triste e gli occhi gonfi di chi ha passato ore e ore a piangere. Sembra così spenta rispetto all'ultima volta che l'ho vista, sembra non stia bene per nulla.

"Charles?! Che ci fai qua?" mi guarda come se avesse visto un fantasma. È evidente che era davvero convinta che sarei rimasto a Monaco e me ne sarei fregato di lei.

"Maude." allungo la mano per posargliela sul viso e, per qualche secondo, me lo permette, ma poi indietreggia, interrompendo il contatto fisico tra noi. "Posso entrare?"

Lei fa per rispondermi, ma viene interrotta, ancora prima che apra bocca, da Esteban che sbuca alle sue spalle. "No, non puoi. Cosa ci fai qua, Leclerc?"

Sento una forte rabbia invadermi completamente e, senza dargli ascolto, faccio spostare Maude ed entro dentro l'appartamento, posizionandomi proprio davanti a Ocon. Non mi fa alcuna paura, nonostante continui a guardarmi con aria minacciosa.

"Non prendo ordini da te. E poi cosa ci fai tu qua, caso mai! Devi stare lontano da Maude." glielo dico a denti stretti, cercando di trattenere il mio nervoso ma facendogli capire che non mi sta bene tutto questo, ma lui inizia a sorridere in modo beffardo, come se non gliene importasse nulla di ciò che sto dicendo e trovasse tutta questa situazione estremamente divertente.

"Lei è la mia fidanzata." mi risponde quasi trattenendo una risata "Forse non hai ancora capito questo concetto."

Lo esamino attentamente mentre mi chiedo come una persona possa essere così cattiva e senza ritegno. Dopo quello che le ha detto, dopo averla privata dei suoi amici, dopo averle tolto quella determinazione e quella luce che la caratterizzava, ha il coraggio di parlarmi come se niente fosse?

"Devi andartene, Estaban."

"Se qualcuno deve andarsene, quello sei tu. Sei nell'appartamento della mia fidanzata per quale motivo? Qualcuno ti ha riferito che abbiamo avuto una piccola discussione e subito sei venuto fin qua per provare a infilarti nelle sue mutandine?" continua a sorridere maliziosamente, e ci devo davvero mettere tutto me stesso per stare calmo. Non sono uno che perde la ragione facilmente, sono pacifico per la maggior parte del tempo, ma lui mi sta mettendo a dura prova.

A un bivio||Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora