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Quella mattina mi svegliai presto e mi preparai velocemente.
Una volta uscita dal dormitorio mi unii a Blaise per andare a lezione di Difesa contro le Arti Oscure.
Quando arrivammo in classe pochi posti erano ancora liberi a causa del gran numero di Grifondoro. Blaise si sedette affianco a Draco e io mi sistemai in fondo. Mentre prendevo i miei libri una voce mi fece sussultare.
«Ciao posso sedermi qui?» guardai il Weasley che avevo davanti con un'espressione disgustata e risposi di sì in modo secco.
«Piacere Ronald Weasley, puoi chiamarmi Ron se vuoi» mi porse la sua mano che ignorai completamente.
Guardai Blaise che mi mormorò uno «scusa» vedendomi visibilmente irritata.

Il professore iniziò la lezione che si rivelò subito una noia mortale ma presi lo stesso appunti per evitare di dovermi rapportare con Weasley. A un tratto la porta si aprì di colpo.
«Alla buonora signorino Riddle» esclamò il professore.
«Avevo dimenticato il libro»
«E l'ha cercato per tre quarti d'ora? Mi faccia il piacere di sedersi»
Si sedette dietro di me.
«Psst... perchè sei seduta vicino a lenticchia?» mi chiese sussurrando dopo un po'.
La lezione finì in quel momento.
Anche nella classe di Storia della Magia, Weasley si sedette affianco a me.
Sbuffai sonoramente, quando Riddle mi si parò davanti.
«Spostati lenticchia è il mio posto quello» sbraitò.
«Ma se non ci sei mai, e comunque non c'è scritto il tuo nome» rispose il rosso a tono.
«Senti» disse sollevandolo per il colletto della camicia «o te ne vai tu o ti faccio sparire io»
Solo in quel momento ebbi l'occasione di guardarlo in faccia e notai che era ferita.
Non appena si sedette, dopo che lenticchia era scappato in un altro posto, mi voltai verso di lui.
«Che diavolo hai fatto alla faccia?»
«Piccola disputa con un prefetto, che mi ha fatto arrivare in ritardo» si giustificò.
«Hai pestato un prefetto?» domandai incredula.
«E ho vinto» disse lui facendo un sorriso trionfante.
«Avrai pure vinto ma il tuo naso sanguina, vai in infermeria»
«Ti preoccupi per me?» mi prese in giro.
«Muori dissanguato allora» risposi girandomi dall'altra parte.

Non appena entrò il professore Mattheo si alzò in piedi.
«Scusi professore, come può vedere sono gravemente ferito e ho la necessità di andare in infermeria» un manipolatore nato «può la signorina Black accompagnarmi?»
Spalancai gli occhi a quella domanda ma non ebbi tempo di controbattere che eravamo già nel corridoio.
«Ma che ti dice il cervello?» mi arrabbiai.
«Non dirmi che volevi seguire una lezione così noiosa. Ti ho fatto un favore!»
Sbuffai sonoramente, di nuovo.
Camminammo in silenzio fino all'infermeria e una volta arrivati la trovammo vuota.
Mattheo si sedette su uno dei letti e tirò una sigaretta fuori dal pacchetto che aveva in tasca.
«Hai intenzione di metterti a fumare?» in risposta alla mia domanda se la mise tra le labbra e l'accese.
Alzai gli occhi al cielo e mi misi a cercare un kit di pronto soccorso negli armadietti vicini.
Appena lo trovai mi avvicinai a lui.
«Tieni» gli passai un batuffolo di cotone imbevuto con un po' di disinfettante.
Lui mi fissò per qualche secondo, poi avvicinò il mio viso al suo tirandomi delicatamente per il collo.
«Posso baciarti?» chiese sbuffando un po' di fumo sulle mie labbra, sempre con la mano intorno al mio collo.
«No»
Lui sogghignò leggermente e con un movimento brusco fece scontrare le nostre labbra.
Non era un bacio violento, anzi. Mi sembrò fin troppo dolce per Mattheo Riddle.
Dopo poco mi staccai.
«Che schifo, sai di sangue e tabacco» esclamai pulendomi la bocca.
«Se mi togli questo sangue avrò un sapore completamente differente, so che vuoi rifarlo»
«Sì credici»
Lo aiutai comunque a pulirsi, in un impeto di estrema carità.
«C'è una festa stasera nella sala comune, ci vieni?» mi chiese nel mentre.
«Ci sarà da bere?»
«Sei troppo piccola per bere» mi sgridò.
«Hai solo un anno in più di me genio. In ogni caso, sì ci verrò» risposi guardandolo storto.
Finii di disinfettargli le ferite e mi allontanai.
«Hai intenzione di fissarmi con quell'espressione da ebete ancora per molto? O possiamo tornare in classe?»
Tornammo in classe e, dopo quelle che sembrarono ore interminabili, finirono finalmente le lezioni.

Passai il mio pomeriggio in biblioteca dove ebbi il piacere di conoscere una ragazza corvonero veramente carina.
Si chiamava Luna, sembrava un po' stramba all'inizio ma col passare del tempo si rivelò una ragazza d'oro.
Quando mi sedetti alla tavolata serpeverde per la cena, mi salutò dal suo tavolo timidamente e io ricambiai con un sorriso.
«Cass mi ascolti?» Blaise richiamò la mia attenzione.
«Scusami ero distratta, dicevi?»
«Dicevo che ci manca un battitore in squadra, a te andrebbe?» chiese riferendosi al Quidditch.
«Non hai idea di quanto mi piacerebbe scagliare qualche bolide addosso a dei grifondoro»
Entrambi ridemmo alla mia affermazione. Durante il resto della serata Blaise mi raccontò della sua giornata, poi andammo entrambi nelle nostre stanze per prepararci alla festa di quella sera.

Indossai un vestitino verde scuro, decisamente succinto, con un semplice dolcevita nero sotto, delle calze velate nere e un paio di stivali alti fino al ginocchio. Mi guardai allo specchio un'ultima volta, sistemandomi i capelli prima di uscire dalla mia stanza.
Scesi le scale e mi diressi verso il divanetto su cui erano seduti Blaise, Mattheo e Draco.
Ma questi tre non si staccano mai?
«Wow...qualcuno avrà gli occhi di tutti addosso stasera» Blaise mi squadrò dalla testa ai piedi con un sorriso stampato in faccia.
«Blaise sei proprio l'uomo della mia vita» dissi lanciandogli un bacio volante «Vieni a bere con me?»
«Non posso, devo aspettare Pansy» alzai gli occhi al cielo e andai da sola verso il tavolo.
Mi versai uno shottino di Whiskey Incendiario.
«Non ti ho detto che sei troppo piccola per bere?» Mattheo era ora di fianco a me e mi tolse il bicchierino dalle mani, bevendone interamente il contenuto.
«Non sono la tua cameriera, non ti stavo servendo e tu non sei mio padre» dissi versandomi un altro bicchiere.
«Dovresti ascoltarmi ragazzina» mi disse fissando i suoi occhi nei miei.
«Stai zitto» buttai giù tutto d'un fiato il whiskey mantenendo il contatto visivo.
«Vado a ballare, continua pure a fissarmi» dissi con un ghigno.

Dopo un po' iniziarono a farmi male le gambe ma ero troppo brilla per interessarmi.
A un certo punto percepii delle mani poggiarsi sui miei fianchi, era un ragazzo che non conoscevo. Mi girai verso di lui e allacciai le braccia dietro il suo collo, i nostri corpi si muovevano a tempo, non c'era tensione entrambi ci stavamo divertendo.
Mi sentii stranamente osservata.
Guardai oltre la spalla del ragazzo e notai che Mattheo mi stava guardando.
Appena lo notò si sistemò sul divano, tirando in avanti i fianchi e aprendo di più le gambe, un braccio sullo schienale.
Sembrava parecchio infastidito, se gli sguardi potessero uccidere io sarei probabilmente morta quella sera.
Sorrisi mentalmente a quella visione. Adoro farti innervosire Riddle.

Più tardi, troppo stanca per continuare a ballare e incapace di mantenere l'equilibrio, mi sedetti sui divanetti tra Draco e Mattheo.
«Come siete noiosi voi due!» tirai la testa indietro, la stanza girava leggermente ai miei occhi.
«Black sei ubriaca fradicia» disse Malfoy in tono sprezzante.
«Fatti i fatti tuoi, non sono ubriaca» esclamai guardandolo male.
Mattheo si alzò di scatto e mi trascinò nella mia stanza tirandomi per un polso.
Sbatté la porta alle sue spalle e mi spinse sul letto.
«Vai a dormire, sei ubriaca»
«No voglio tornare a ballare col tipo di prima» mi lamentai andando verso la porta.
Lui mi fermò tenendomi per la vita poi mi guardò severamente.
«Sei un guastafeste» sbuffai «almeno aiutami a spogliarmi» barcollai verso il mio letto.
«No, sei ubriaca non voglio toccarti» anche se comprendevo poco in quel momento rimasi stranamente stupita da quell'affermazione. Insomma non mi pareva di averlo mai visto farsi scrupoli con una ragazza ubriaca nelle mie settimane passate a Hogwarts.
«Dormi vestita e ti cambi domattina» disse prima di uscire dalla mia stanza.
Mi lasciai cadere sul letto a peso morto e poco dopo mi addormentai.

Mi scuso per eventuali errori.

petrichor || mattheo riddleWhere stories live. Discover now