Capitolo Uno

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I've been thinking 'bout you

Do you think about me still? Do ya, do ya?

[F. Ocean, Thinking Bout You]


Era passata più di una settimana, e Lily passeggiava ancora nella mia testa con il suo passo leggero e traballante sui suoi tacchi; mi ritrovavo a pensare a lei a quasiasi momento della giornata, qualunque cosa facessi.

Non capivo cosa mi succedesse: non ero il tipo da rimanere così impressionato, e così facilmente. C'era qualcosa, però, in lei, che mi faceva rimanere così, fermo sul mio posto, incapace di andare avanti e dimenticarla. Nel profondo, sentivo il desiderio di rivederla, e magari fare tutte quelle cose che ho rimpianto, non fatte per... Per cosa? Il mancato coraggio? Eppure io, di coraggio, ne avevo da vendere.

Forse avevo appena trovato il mio punto debole. Lei, era il mio punto debole.

« Ehi, Jack. Si può sapere che cazzo ti passa per la testa? »

Guardai Logan, seduto lì vicino a me con un bicchiere pieno fino all'orlo di birra alla spina. Non gli avevo detto di Lily, non sapevo da dove iniziare. Cosa dire, poi? Ho incontrato questa ragazza, dopo la festa. Il tempo di scroccarmi una sigaretta ed era già sparita. Era bella, davvero bella, ma...

« Jack? Sul serio amico, che hai? »

Mi passai le mani sul viso, cercando di svegliarmi. « Nulla. Sto bene. Stavi dicendo? »

« Voglio sbattermi Kathryn stanotte. »

Sputai il ciupito che mi ero appena messo in bocca e mi voltai bruscamente verso di lui. « Cosa? »

Logan parve un po' stizzito mentre abbassava lo sguardo e ripeteva. « Voglio scopare Kathryn. Che c'è di strano? »

« A parte il tuo desiderio di scoparti una figa di legno? Nulla, Logan, davvero nulla » replicai, facendo un cenno con la mano al barman per prendermi un altro drink. Il mio amico prese un lungo sorso di birra prima di riprendere a parlare. « Continuo a non capire quale sia il problema. »

« Io non capisco quale sia il problema. Perché non Megan? » chiesi, incrociando le dita delle mani e appoggiandomi con i gomiti sul bancone.

Logan fece una piccola smofia. « Perché Megan non è Kathryn. »

Alzai gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente. « Amico, spigami, qual è la differenza tra due gemelle? Sono uguali. Una vale l'altra, e Megan già ti va dietro, quindi è un lavoro più semplice. »

Logan sembrò interderdetto, ma non mi interruppe, né aggiunse nulla. Finimmo i nostri drink in silenzio, poi lui riaprì bocca. « Non so perché sono così fissato con lei. Forse... Forse mi sono innamorato, Jack. »

In tutta risposta, mi misi a ridere. Risi forte, così forte che tutti, nel pub, si voltarono verso di noi. Scossi la testa, battendo una mano sul bancone. « No, non è vero, Logan. Noi non ci innamoriamo » replicai.

« Andiamo, Jack, non dirmi che non ti sei mai sentito così preso da una ragazza da non riuscire a pensare a nient'altro.»

« No » mentii spudoratamente. Molte volte in quegli ultimi giorni non ero riuscito a concentrami in niente che non fosse lei, ma avevo giustificato la mia ossessione per Lily solo per la mancata scopata da favola. Una voce, nella mia testa, mi ripeteva assiduamente che non era per quello; un'altra vocina, invece, mi diceva che dovevo piantarla di pensare a lei.

Fosse stato così semplice.

Battei un'altra volta la mano sul bancone. « Il conto, Luke! » gridai, e il ragazzo tatuato lì dietro mi rispose con un cenno del capo. Mi voltai verso Logan e lui mi guardò aggrottando le sopracciglia, in attesa. Sapeva che avrei detto qualcosa, se lo sentiva. O forse, semplicemente, me lo leggeva negli occhi. Mi conosceva troppo bene.

« Andiamo a festeggiare, Fratello. »

« Come? Dove? Quando? »

« Stasera » gli risposi, con un sorriso. Lui sembrò più spaesato di prima mentre chiedeva, ancora: « E cosa cazzo festeggiamo? »

Misi il braccio sinistro attorno al suo collo e gli grattai la testa con forza. « La nostra invulnerabilità, Logan. A noi l'amore non ci può fare un cazzo. »


La discoteca era piena, la musica frenetica. Corpi che si strofinavano l'uno all'altro, i respiri affannati e i capelli attaccati ai colli sudati. Cinsi il collo di Logan con un braccio e alzai un pugno al cielo, urlando di entusiasmo mentre la mia voce si perdeva nello spazio buio, veniva assorbito dalle casse e coperto dalla musica.

« Jack, tu sei pazzo. »

« Siamo giovani, Logan. Se non facciamo qualche pazzia ora, quando la faremo mai? » e, urlando ancora, mi buttai tra la mischia. Vidi tra le ombre scure dei corpi e delle braccia alzate Logan sorridere, scuotere la testa e buttarsi a sua volta.

Ma io non avevo intenzione di stare lì. Smisi di ballare, mi feci strada tra la folla a gomitate e salii le scale, schivando coppiette intente a pomiciarsi tra loro e ragazzi troppo sballati per muoversi. Mi fermai davanti all' imponente porta d'acciaio, prendendo un respiro prima di premere la barra rossa dell'apertura a spinta.

Fuori, il terrazzo era in penombra, l'unica fonte di luce era il landscape della città, che si apriva lì davanti a me, così bello, illuminato e colorato da sembrare surreale.

Ma dei capelli biondo platino e di quel paio di occhi azzurro ghiaccio che mi aspettavo di rivedere nemmeno l'ombra.

Sospirando, mi passai una mano sul viso. Non avevo voglia di tornare indietro, lì nella mischia, anche se avevo davvero bisogno di distrarmi. Mi accesi una sigaretta, appoggiandomi coi gomiti al muro di cinta che mi divideva dal salto di più metri che si apriva sotto di me, dal tetto del palazzo. Sperai che arrivasse allora, a chiedermi un'altra sigaretta, ma fu inutile.

Stavo per rinunciare, quando sentii dietro alla musica un'altra melodia. Una voce limpida, bassa e un po' tremante, che veniva da una ragazza che camminava nei vicoli vicino al locale, traballando e inciampando qua è là. In mano teneva una bottiglia e dalla voce sembrava sbronza. Ma non furono quei particolari a colpirmi tanto quanto i suoi capelli biondissimi e quella sua pelle bianca.

Da là sopra, riuscivo a vedere il suo sguardo di ghiaccio brillare nel buio.

Trattenendo il respiro, esitai prima di fiondarmi giù dale scale. Non sapevo nemmeno perché stessi correndo così, precipitandomi da lei con tanta ansia che mi cresceva nel petto.

Sgomitando tra la folla, mi resi conto di quanto fossi incoerente. Stavo davvero correndo dietro a un ragazza che avevo visto solo una volta dopo aver detto a Logan di ignorare sentimenti come l'amore.

Allora perché ancora correvo a perdifiato, con addosso il desiderio di rivederla che si faceva sempre più forte, passo dopo passo?

Ice Sight [j.o.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora