1.0 L'ultima speranza di Draco.

Start from the beginning
                                    

Udì delle voci attutite da dietro la porta, e raggelò, riconoscendone subito una.

«Minerva, davvero non trovo nulla che non vada.» disse Silente. La sua voce era molto pacata.

«No, Albus, lei non capisce... È tutto diverso.» rispose la McGranitt, la voce stanca.

Il giovane Malfoy, adesso, era il ritratto di uno spettro. La differenza era che se un fantasma doveva fare paura, lui era terrorizzato. Silente? Ma come? Era morto, deceduto, defunto. Da tempo. Una fitta di rimpianto lo attraversò quando ripensò al ruolo che aveva avuto nella morte del mago che aveva infestato molti dei suoi sogni tempo prima, a cosa fatta.
Era impossibile, si costrinse a pensare. Assolutamente impossibile. La sua mente doveva avergli tirato un brutto tiro.
Era lì ad interrogarsi sul perché il preside defunto stesse parlando, a dividerli solo una porta. Certo, il suo aguzzino non era propriamente Draco, e Silente aveva resa chiara la sua inclinazione al perdono, soprattutto nei confronti di chi non sapeva ciò che faceva. Era stato Piton, il suo vecchio insegnante, ad ucciderlo. Ma cosa avrebbe pensato Silente, vedendolo entrare lì? Cosa avrebbe fatto?
Queste e altre mille domande vorticavano nella mente del povero ragazzo, quando venne risvegliato dal suo stato dalle parole del vecchio mago.

«Minerva, c'é qualcuno per te. È impaurito, ma fallo entrare. Ricorda, Hogwarts offre sempre un aiuto.»

«Certo, Albus, io...»

A quel punto, Draco spinse le pensanti porte di legno dell'ufficio, la bacchetta ancora stretta nella mano sudata.
Nello spazio illuminato da candele, si trovava la professoressa McGranitt, con il naso adunco sollevato all'insù, a guardare con interesse qualcosa alla parete.
Il ragazzo si fermò sui suoi passi: era da sola.
Fu allora, che la testa della preside scattò dal quadro di Albus Percival Wulfric Brian Silente, a lui. Draco capì in un momento. Nella tela del dipinto, c'era il vecchio mago, che lo guardava con aria curiosa e consapevole, da sotto gli occhiali a mezzaluna. Era con il quadro, che parlava la strega.
Il ragazzo non poté sostenere quello sguardo azzurro e sincero, quindi lo riportò sulla McGranitt, che ora lo puntava con la bacchetta.

«Cosa ci fa qui, signorino Malfoy?» la voce della donna era dura, ma anche spaventata. Gli occhi verdi impercettibilmente sgranati, e la mano che teneva la bacchetta leggermente tremante.
Draco la guardò sconvolto. Poteva davvero fare ciò che si era ripromesso?

«Risponda!» tuonò la McGranitt.

«Io...» tentò Draco, ma le parole gli morirono in gola. Solo allora si accorse di star a sua volta puntando la bacchetta contro la strega, le dita che stringevano convulsamente l'agrifoglio. La sua mano era bianca, come il suo volto, in netto risalto con gli abiti neri del ragazzo.

Riportò lo sguardo sulla professoressa. I suoi lineamenti erano severi, gli occhi ingranditi dagli occhiali squadrati sul naso. Lui notò che era molto più vecchia di quanto ricordasse, come se lo fosse diventata prima del tempo. Il verde dei suoi occhi era stanco, ma eterno come una forza inesauribile.
Fece un passo, titubante, verso di lei.

«Signorino Malfoy! Cosa ci fa qui?!» lo sollecitò ancora una volta, spazientita, la donna.

«Io... Sono qui...» la sua abilità nell'assemblare le parole, sembrava averlo abbandonato.
«Devo...»

Terrorizzato, vide che la McGranitt sollevava impercettibilmente la bacchetta, come a volergli fare una fattura, o peggio. Allora il ragazzo fece l'unica cosa che gli venne in mente.
Cadde in ginocchio, le mani giunte in grembo, e il capo abbassato.

«No! La prego....» non osava alzare lo sguardo, ma sentì il sussulto della strega. Con un unico, lento gesto, come ad arrendersi e ad alzare le mani, allungò la mano destra, e gettò la bacchetta ai piedi della donna che, sconvolta e sulla difensiva, lo guardava dall'alto.
Malfoy era sempre stato un ragazzo spregevole, non lo aveva mai sopportato, a dire il vero. Sin dal suo primo giorno ad Hogwarts, aveva riconosciuto in lui le vere doti di un serpeverde. E, detto da una grifondoro, non poteva denotare qualità.

Midnight || DramioneWhere stories live. Discover now