Dove

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"Non ci credo ancora"

"Vorrei dirti che è tutto un incubo ma non è così" tirò su con il naso Mattia mentre cercava di chiudere il suo trolley.

Raimondo gli aveva appena dato la notizia che meno avrebbe voluto riceve in vita sua e, nonostante il banco di settembre, sapeva che mai nulla sarebbe stato allo stesso modo.
Sarebbe tornato in quella casetta, magari avrebbe scelto ancora la stanza verde ma qualcosa era finito lì. Il suo anno sarebbe dovuto essere quello, sarebbe dovuto essere con Christian.
Nessuno mai avrebbe potuto prendere il suo posto, nessuno avrebbe potuto essere quello che quel ballerino era stato per lui.Nessuno.

Avrebbe ballato con lo stesso cuore ma a guardarlo nel banco in fondo a destra non ci sarebbero stati gli occhi di Christian. A supportarlo e sopportarlo non ci sarebbero state le sue parole. A brindare con lui con un succo d'ace non ci sarebbe stato quel ragazzo che gli aveva rubato il cuore.
Se lo era preso senza troppe cerimonie e senza chiedere il permesso. Se lo era preso senza preoccuparsi di ricambiare.

In quel momento Mattia stava dicendo addio anche a Christian. Lui sapeva che non avrebbero mai più avuto la possibilità di vivere insieme come avevano fatto in quella casetta. Non avrebbe mai potuto pretendere l'esclusiva che aveva lì dentro:avrebbe dovuto dividerlo con i suoi amici e, peggio ancora, con le sue fidanzate. Perché sapeva che sarebbero arrivate e non ci poteva pensare; non riusciva a tollerare neanche solo il pensiero.

Lì dentro era stato la sua famiglia, il suo punto di riferimento più importante e Mattia ci si era trovato benissimo in quel ruolo. Sapere di avere un posto privilegiato lo rendeva felice, perché per lui era lo stesso.
Era l'unica cosa che poteva essere per lui e se lo era fatto bastare, perché quando sei innamorato a volte ti accontenti.
E Mattia si era accontentato di quel ruolo di amico perché l'altro non gli aveva mai dato modo di pensare che ci potesse essere qualcosa di romantico.
Il biondo si era attaccato a quella quotidianità cercando di sfruttarla al meglio e non si aspettava che potesse venirgli tolta via con così tanta brutalità.
Si stava per concludere il percorso più bello della sua vita e non solo perché aveva ballato, ma perché tutto era stato colorato da quella presenza che gli aveva fatto tornare a battere il cuore dopo tante delusioni. Mattia sapeva cosa significasse non riuscire a trovare quell'anima che ti completa e quando l'aveva trovata negli occhi scuri di Christian era stata una sorpresa.
Non gli avrebbe mai detto di amarlo e non perché se ne vergognasse. Voleva preservarlo e proteggere quell'unica cosa che lo aveva fatto sentire a casa in tutti quei mesi.
Era stato duro non baciarlo, stringerlo, urlargli che avrebbe combattuto contro tutti per quello che provava ma era stato tutto necessario.

"Ti prego no, io qui senza di te non ce la faccio" continuò Christian in lacrime mentre lo abbracciava e Mattia affondò il viso tra i suoi ricci ispirandone il profumo.
Li aveva scoperti qualche tempo prima, quando lo vide uscire dal bagno con i capelli umidi ma non ancora asciutti del tutto. Lo aveva guardato e aveva pensato che con un po' di spuma sarebbe stato da panico. Non che non fosse già bellissimo così, ma lo visualizzò con qualche riccio ribelle e agì.
Lo trascinò in bagno e senza troppe cerimonie gli sistemò i capelli. Il moro non acconsentì subito ma poi si convinse, anche per far contento Mattia che era entusiasta.
Quello era uno dei tanti ricordi che aveva collezionato con Christian e se lo sarebbe tenuto stretto...strettissimo. Mattia era un tipo geloso, e se non era legittimato ad esserlo di Christian poteva almeno esserlo dei ricordi che aveva con lui.

" Ti seguirò da casa" gli disse per rincuorarlo.

"No, no" scosse la testa Christian inconsolabile.

"Guardami" lo esortò Mattia che non aveva più lacrime.
A fatica l'altro si allontanò quel tanto che bastasse per guardarlo in viso.

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