67. Posso baciarti?

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Volevo ucciderlo, e non in maniera veloce, no. Volevo sentire le sue urla e la sua sofferenza, chi agirebbe mai così?
Voglio fare l'eroe eppure, alla mia prima missione, mi sono fatta trascinare dalle mie emozioni e dall'odio che provavo.
Se non ci fosse stato Erasedhead, cosa sarebbe successo?

Nessuno mi avrebbe potuto fermare in quel momento perché ero totalmente accecata dalla rabbia.
Sento le lacrime salirmi agli occhi e iniziare a scendere lungo il mio viso.
Mio padre non dice nulla e mi attira nel suo caloroso abbraccio.
Mi lascio cullare e coccolare da lui come fossi ancora una bambina bisognosa del suo papà, ma in fondo un po' lo sono ancora.
Mio padre mi accarezza i capelli mentre inizio a sfogarmi contro il suo petto.

"Sono stata una persona orribile papà! Come posso definirmi un'eroina dopo ciò che ho fatto. L'ho odiato con tutta la mia anima e volevo solo vederlo soffrire capisci? Mentre sentivo il suo dolore e la sua sofferenza non ho provato pietà, neanche per un singolo momento. Volevo ucciderlo con le mie mani." Dico tra i singhiozzi cercando di soffocarli contro il suo petto.
Continua ad accarezzarmi i capelli ascoltandomi in silenzio.

"Non ho fatto niente per cui rendervi fieri di me. Come farò a guardare Eri in faccia dopo quello che ho fatto?! Mi vergogno così tanto di me stessa." Dico tirando un pugno contro il letto.
Mio padre mi prende il viso tra le mani e lo alza per guardarmi negli occhi, con i pollici mi asciuga le guance.
"Non hai niente di cui vergognarti, Mei. Voglio raccontarti una cosa che è successo alla mia prima missione con tua madre finita la scuola." Inizia a raccontarmi mio padre.

"Ci eravamo appena diplomati e avevamo avuto il nostro primo incarico. Dovevamo sventare una rapina, nulla di così difficile. Eravamo carichissimi e quando arrivammo sul posto la situazione non sembrava così grave. Riuscimmo subito a fermare i rapinatori ma uno di lui riuscì a liberarsi. Prese tua madre come ostaggio e le puntò una pistola alla tempia." Continua a dire mio padre perso nei suoi ricordi.
Capisco dal suo viso che per lui non è facile parlarne.

"Non ci ho visto più tesoro. Vedevo solo lo sguardo impaurito di tua madre e non ho capito più nulla. L'ho attaccato e ho fatto esattamente la stessa cosa che hai fatto tu con Chisaki. Volevo ucciderlo perché aveva anche solo provato a fare del male al mio amore e continuai ad attaccarlo senza pietà. Riuscirono a fermarmi ma quei sentimenti li ricordo molto bene." Dice fissando le sue mani.
La sua rivelazione mi lascia perplessa e non posso fare altro che guardarlo con gli occhi sgranati.

"Non vado per niente fiero di ciò che ho fatto e per ciò che ho provato ma questo non fa di me una brutta persona. Mi rende semplicemente un essere umano. E' normale sentirsi in quel modo per le persone che si amano e volerle proteggerle. E' un errore che ho fatto anche io ma da questi errori possiamo imparare, tesoro mio. Ho imparato a controllarmi in queste situazione, per quanto mi capiti ancora di provare quelle emozioni quando qualcuno fa del male a tua madre. Pensi che non abbia voluto uccidere anche io Chisaki, con quello che aveva fatto alla mia bambina?" Prende di nuovo il mio viso tra le mani e mi guarda negli occhi.

"Sei una persona meravigliosa, principessa. Sei e sarai una grande eroina e ciò che hai fatto è stata una cosa umana e normale. Io e tua madre siamo grati che hai riportato a casa Eri e saremo sempre fieri ed orgogliosi della giovane donna che sei." Dice con gli occhi umidi dandomi un bacio sulla fronte.
Faccio un piccolo sorriso sentendomi un pochino meglio anche se sono bene che mi porterò dentro questi sentimenti per un po'.

Mentre ci stacchiamo dall'abbraccio sentiamo un gran baccano fuori dalla mia stanza. Probabilmente qualcuno sta litigando qui davanti ma non ci prestiamo molto peso.
Questo finchè qualcuno non si piazza proprio davanti alla mia porta.
"Ho ogni diritto di volerla vedere! Ora fatevi da parte!"
Conosco bene questa voce.

Shoto spalanca la porta della mia stanza e dietro di lui ci sono due dottori che guardano mio padre.
"Abbiamo cercato di fermarlo ma non ci ha ascoltati. Ha anche congelato un infermiere." Spiega uno dei dottori scusandosi.

Il mio ragazzo mi fissa per qualche secondo per poi venire da me con passo deciso.
Si butta praticamente sul letto prima di attirarmi in un abbraccio.
Mi stringe come non ha mai fatto mettendomi le braccia intorno al collo. Gli cingo la vita con le mie braccia e metto il viso nell'incavo del suo collo.
Restiamo così per un po' mentre continua a stringermi ed accarezzarmi i capelli.
"Ero così preoccupato. Nessuno mi ha detto nulla. L'unico che mi ha parlato è stato Midoriya che mi ha spiegato tutto. Mi dispiace così tanto raggio di sole." dice continuando a coccolarmi.

Stringo la stoffa della sua camicia lasciandomi consolare da lui.
Si stacca da me con difficoltà che mi accorgo solo ora che nella stanza ci siamo solo noi, saranno usciti mentre eravamo presi dal nostro abbraccio.
Shoto mi scruta con sguardo preoccupato prendendo il mio viso tra le mani.
"Ti fa tanto male?" Dice passando delicatamente la mano sulla mia fasciatura sulla testa.
Scuoto la testa appoggiandola sulla sua mano.
"Mi fa più male la coscia. Uno dei suoi attacchi mi ha passato da parte a parte." Gli dico alzando il lenzuolo e facendogli vedere la coscia fasciata.

Il bicolore annuisce e mi prende le mani.
"Sono passato anche da Eri. Tua madre mi ha salutato ma non abbiamo parlato molto. Tu come stai? Emotivamente intendo." Mi chiede Shoto guardandomi in faccia.
Non riesco a sostenere il suo sguardo, riprovando la stessa vergogna di prima.
Alzo le spalle fissando le nostre mani unite.

Chissà cosa penserebbe di me se sapesse quello che ho provato.
Ribrezzo? Forse addirittura disprezzo.

Posa due dita sotto il mio mento e mi fa alzare lo sguardo.
"Lo sai che con me puoi parlare di tutto. Non ci sono mai stati segreti tra noi raggio di sole." Dice posando di nuovo le sue mani sulle mie guance.
Faccio un sorriso malinconico e annuisco.
"Lo so. Ho solo bisogno di metabolizzare tutto. Sono successe troppe cose." Spiego appoggiando le mie mani sul suo petto.

Shoto rimane a fissarmi per qualche secondo prima di posare lo sguardo sulle mie labbra ma non proferisce parola.
"Che c'è Icyhot?" Gli chiedo.
Il bicolore alza di nuovo lo sguardo portando i suoi meravigliosi occhi nei miei.
"Posso baciarti?" Mi chiede arrossendo e avvicinandosi al mio viso.
"Certo che puoi amore. Perché me lo chiedi?" Chiedo sorridendogli.
"So che stai male, lo capisco dal tuo sguardo anche se non vuoi davvero dirmi cosa pensi. Mi sembrava indelicato baciarti e ho così paura di poterti fare male in questo momento." Ammette il mio ragazzo facendo appoggiare le nostre fronti.

"Non c'è nulla che tu possa fare che mi possa fare del male. Sei perfetto Icyhot." Dico avvicinando ancora di più il suo viso e facendo sfiorare i nostri nasi.
"Tu lo sei." dice con un filo di voce prima di posare finalmente le sue labbra sulle mie.

Oh Shoto, non sai quanto sono lontana dall'essere perfetta.
Perdonami se non ti sto raccontando la verità.

Y/N

Visto che vi ho fatto aspettare per il capitolo precedente, vi delizio con un altro capitolo

Forever and Always - Shoto x OCWhere stories live. Discover now