Capitolo 29

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[ Sfida ] 29

"Signore! che piacere vedere nuove e bellissime spettatrici fra di noi! Peccato che l'asta sia già cominciata da un'ora!" Salutò il banditore a gran voce quando uscirono dal bagno.

"Sì! Concordo, siamo bellissime. Ma abbiamo fatto di proposito ritardo" rispose in tono altezzoso Catline, prima di reggersi al braccio di Ayako, scatenando fischi e clamorose risate nella folla.

"Oh, e come mai signorina...?"
"Catline Tomi" rispose facendo l'occhiolino. Il pubblico inziò a fischiare ed applaudire.
"Aspettavamo un'offerta più esaltante" continuò, generando stupore nella folla
"Il quadro di un nostro offerente non era abbastanza per farvi rimanere?" Domandò l'uomo, colpito dall'enfasi e la bellezza della bionda.
Ayako le era accanto, ferma e in preda al panico. Catline riusciva a mantenere una conversazione in una sala piene di celebrità, anche più famose di lei...con quale coraggio?
"Écoute chérie! se vuoi continuare a farmi domande puoi mandarmi un messaggio!" Esclamò ridacchiando, poggiando un gomito sulla spalla di Ayako "non vogliamo farvi perdere molto tempo però! Forza, forza continuate!"

"Beh...allora dopo dovrò chiederle il numero, voi che dite signori?"  Disse l'uomo con tono flirtante, facendo ridere tutti quelli nella sala.

"Ma prego, sedetevi. C'è un posto vuoto tutto per voi" disse il banditore, indicando il posto peggiore per continuare la serata.
Vicino al tavolo rotondo c'era quello di Shoto: I responsabili operativi della sua agenzia erano seduti intorno, cupi e seri come delle guardie del corpo, tra cui l'uomo alla sua destra, la sua guardia del corpo, che stava fermo come una roccia, appoggiato con la schiena alla parete.

Ayako si sedette tranquilla al suo posto e, senza osare incontrare un solo sguardo con il ragazzo, fece spazio a Catline.
"Psst!" Bisbigliò una voce conosciuta nel suo orecchio, facendola girare.
Mirai era davanti a loro, che la salutava con aria eccitata prima di sedersi ad una posto.
"Dio, è da prima che ti cercavo!" sussurrò l'amica, facendola sorridere
"Anche io ti stavo cercando!" Replicò Ayako, mentre Catline si spostava per farle parlare.
Stava per parlare di nuovo, ma una mano le bloccò il polso, costringendola a girarsi.
"Ayako." La voce di Shoto la fece andare nel panico.
"Shoto"
"Cosa ti prende? Perché sei con Catline. E prima con Chioza che...-" mormorò il bicolore irritato, prima che il banditore interrompesse la loro conversazione e i riflettori puntassero su di lui.
Ayako tolse la presa con rigidità, ricambiando con aria di sfida lo sguardo di Shoto.

"Signor Shoto, sono molto lieto di averlo conosciuto prima dell'inizio di quest'asta. È un piacere averla con noi ma sopratutto di sapere che partecipa a molti di questi eventi, immagino che anche oggi farà qualche offerta." Disse l'uomo sfoggiando un sorriso.
Shoto, con una guancia poggiata sul pugno e l'espressione minacciosa, fece un riluttante segno con il capo, mentre la folla esplodeva in altri fischi e acclamazioni, lui non poté fare altro che sollevare gli occhi al cielo.

"Che ne pensa del lotto 17: una settimana a Manhattan per una conferenza stampa con Bentley Coop, capo dell'agenzia di concierge più famosa di New York. Vogliamo partire con trentamila yen?" Chiese fissandolo di proposito.
"È una cifra poco modesta" disse il bicolore avvicinandosi con la schiena, obbligando il pubblico a trattenere il fiato
"raddoppio."

il banditore ansimò sorpreso
"C'è qualcuno che rilancia?" sollecitò, ma nessuno rispose.
"E allora signori e signore...e uno...e due...Ed è aggiudicato il lotto 17 al coraggioso signor Shoto!" Proclamò il banditore con enfasi, scatenando applausi a non finire prima del suono del martelletto.
"Allora è proprio vero quello che si dice di lei, Shoto, ottiene sempre quello che vuole!"
Ayako si girò verso di lui, non l'aveva mai visto all'azione in quel modo. L'allusione era chiara, il banditore aveva ragione.

"Bene, direi che è il momento di una pausa. Continueremo le offerte fra 30 minuti!" Concluse il banditore.
L'orchestra iniziò a suonare, e la pista da ballo di riempì in un'attimo.
L'atmosfera si era surriscaldata. Ayako aveva l'adrenalina alle stelle.
Shoto continuava a guardarla, tentando di iniziare la conversazione, ma Ayako si alzò dal suo posto, per parlare verso il pubblico.
"La prossima asta è mia. Non provate a rubarmela!"
"Ayako! Che diavolo stai facendo?" sibilò Shoto attraverso il tavolo, "Non puoi..." s'interuppe, facendole notare che non poteva permetterselo davanti gli altri.
Lei non si mosse.

Ayako ritornò a sedersi, capendo di aver attirato l'attenzione del pubblico
"Sono pronta a sborsare più di Centomila yen per la mia amica, quindi fate largo!" disse indicando Catline, che nel frattempo si affrettò a darle un bacio sulla guancia.
"Misumi Ayako" la chiamò la bionda, lasciandola andare "stai andando per il meglio!"

Ayako annuì, e sorridendo si rialzò.
"Lo so! Ritorno fra poco"
Arrivata al centro della stanza però, il bicolore fu più veloce a trattenerla, tenendola dal polso
"Ma che cosa ti prende?" Le ringhiò avvicinandosi di più
"Semmai cosa prende a te" ribatté lei, scostando il viso dal suo "prima facciamo 'cose' nel bagno, poi ti vedo con Catline a parlare, dai un pugno a Chioza e infine ti pavoneggi ad un asta"
Shoto deglutì, sapeva che sarebbe stato inutile rispondere
"Quindi cosa starei facendo di male io?" Continuò lei
"Sai benissimo che non puoi permetterti di fare offerte simili"
"Davvero?"
Il bicolore rise senza allegria "Piantala. Hai esagerato"
"Perché dai per scontato che io sia povera? Solo perché creo ancora gioielli?"
La domanda lo sorprese

Ayako si morse il labbro "forse non sono ai tuoi livelli, ma ho del denaro da parte, non ho bisogno che tu venga a salvarmi"
"Di chi hai bisogno allora?"
"Di nessuno"
"Non ti credo"
"Padronissimo"
La scrutò accigliato, sconcertato dall'aggressività che aveva utilizzato.

"Hai bevuto"
"Ohh e anche troppo poco, vado a prendere qualcos'altro!" sorrise lei, ma lui la fermò
"Che cosa hai preso?!"
"Nulla, signor Shoto. Tutto il denaro è ancora in cassa."
Il bicolore la squadrò, reagendo con una smorfia al sarcasmo
Ayako alzò una mano "E poi... non mi lasci mai toccare..." tentò di accarezzargli la cicatrice, ma le bloccò la mano, reggendola dalle braccia. Ayako si lamentò, dimenandosi.
"Tua madre non ti ha mai insegnato a lasciar andare le persone? Forse, per farti capire le cose, avrebbe dovuto buttarti addosso più acqua bollente."

Shoto rimase in silenzio, fermo come una pietra. Aveva colpito il suo punto debole, c'era qualcosa che non andava.
Lo sguardo diventò più furioso "Tu sei fatta"
"E anche se fosse? Non sei mio padre"
"No, non lo sono"
"No, non lo sei"
Shoto lasciò la presa "Mi sbagliavo su di te, sei come tutti gli altri."

"Pensala come vuoi, ma con le parole prova ad essere più ori...originale..." Ribattè, indietreggiando per andarsene.

D'un tratto però, la stanza non sembrava più la stessa, tutto era molto più sbiadito. I passi si facevano sempre e sempre più pesanti.
"Ayako, che succede hai-" Shoto fece un passo avanti
D'improvviso un tonfo,
poi il nero

Ayako perse i sensi.

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Autrice:
ansia? Aaaa, io a mille!
scusate per gli errori grammaticali, non ho avuto molto tempo per revisionare,
Ci vediamo al prossimo capitolo!! <3

THE PENDANTS || CEO TodorokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora