THIRTY FIRST EPISODE
"e non smetterò mai di farlo". queste sono le uniche parole che riesco a percepire, dopo aver aperto leggermente gli occhi, sperando che quella non fosse l'ultima volta.mi sento così confusa e frastornata. sembra quasi che io abbia perso un pezzo, perché non mi ricordo per certo di essere arrivata da un medico. me ne accorgo dall'ago infilato nel mio braccio che mi da leggermente fastidio.
riprendo coscienza anche dei miei cinque sensi: il tatto in primis. muovo leggermente le dita della mano sinistra per accorgermi che la sto tenendo a qualcuno.
"aspetta" udisco uno spavento da parte di jj. si, è lui che è qui. lo riconoscerei tra mille. partendo dalla sua voce fino alla bellezza. oh, devo smetterla!
"sei sveglia?" domanda emozionato, non appena riesco a spalancare per qualche instante gli occhi, e fare un sorrisino. "oh, grazie a dio" impreca, mettendosi le mani tra i capelli.
noto così la sacca di sangue appesa ad un attaccapanni, alimentata dal braccio di maybank.
incapace di allontanarsi, jj, decide di gridare a tutta forza la mia presenza attiva qui. nonostante ancora i suoni appannati, percepisco la voce di john b, di kie, si sarah, e infine però un'altra voce raggiunge le mie orecchie. è sconosciuta, ma giuro che è famigliare.
"per fortuna, ci hai fatto prendere un colpo" sbotta kie, aggiustandomi i ciuffetti di capelli finiti sul mio viso. "per la trasfusione, va bene così" sussurra la donna sconosciuta. "ahi" jj, da un gemito di dolore, probabilmente per lago rimosso.
"come ti senti?" continua il medico. "mh, credo bene. ho un dolorino sotto lo stomaco. un po' più a sinistra" spiego. è un leggero fastidio, nulla di insopportabile.
"è normale, è li che abbiamo tolto il proiettile. in questi giorni prova a riposare. vi invito a rimanere qui per qualche giorno, per il tempo di ripresa della ragazza. per il resto, tutto qui" finalmente, sento il braccio libero dall'ago e dallo scotch che lo teneva.
posso così elevarmi dal lettino, e scendere da lì, sperando di non avere qualche giramento di testa.
"puoi dirmi il tuo nome?" domanda indisturbata la signora. posso aprire gli occhi a fatica, e a malapena la vedo togliersi il camice."brianna, mi chiamo brianna" ripeto per due volte.
un silenzio cala, quasi da farmi spaventare. spalanco le orbite, nonostante mi facciano male."tu- tu ti chiami brianna?" la donna è confusa, e si avvicina lentamente. si, sono brianna. cosa c'è di strano? posso ora osservarla per bene.
capelli biondi e lunghi, occhi marroni, e dei lineamenti familiari, che mi son mancati così tanto.
"m-mamma?" balbetto, e percepisco una lacrima cadere sulla mia guancia. non ricevo alcuna risposta, solamente un abbraccio, uno di quelli che non ricevo da molto. o meglio, un abbraccio materno.
c'è silenzio. credo che i miei amici siano confusi.
l'ho trovata. ho trovato la mia mamma biologica.
quella che mi ha messo al mondo, mi ha cresciuto, mi ha amato, ma non posso scordare che mi ha abbandonata.spontaneamente, mi tiro indietro, lasciandola un po' imperterrita. sembra capire, sa di aver sbagliato.
"abbiamo tante cose su cui discutere" rispondo secca. vorrei ora solo baciarla e abbracciarla, ma la mia parte razionale deve rimanere in me. la ragione."hai assolutamente ragione" annuisce lei seria.
"vi lasciamo parlare, okay?" propone sarah, e, seguita da tutti i suoi compagni, mi danno uno ad uno un bacio sulla guancia, lasciando la stanza."mettiamoci qui, ti va?" propone, indicandomi il divano grigio principale della sala soggiorno. annuisco, e, a qualche centimetro di distanza, ci sediamo.

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sιmιᥣᥲr // jj maybank
Fanfictionᴅᴏᴠᴇ una ragazza con un passato difficile viene adottata da una famiglia kook. 🥉#rudypankow 🥈#rudypankow 🥇#rudypankow 🥇#obx