𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐬𝐞𝐢

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Isabel's pov
Ricordare attraverso la musica era sempre più difficile. Ogni giorno provavamo uno spartito diverso, erano più le volte in cui fallivo che quelle in cui riuscivo a suonare più di cinque note di seguito, ma quando ci riuscivo, facevamo i salti di gioia.

Così avevamo passato i tre giorni seguenti, chiusi in quella dannata stanza a suonare e a fare l'amore subito dopo.

Ed era quello che stavamo facendo anche in quel momento. Mi trovavo sulle gambe di Draco mentre mi struggevo per l'ennesimo spartito fallito.

Mi portai le mani tra i capelli in segno di disperazione e chiusi gli occhi scuotendo la testa.
"Diamine. È la quarta volta che provo a suonarla. Perché non riesco a ricordare?"

Draco mi guardava, uno sguardo misto tra preoccupazione e divertimento. Stavo impazzendo io, ma stava impazzendo anche lui.

Come si dice? 'Se io vado a fondo, tu verrai a fondo con me'. Ecco, se io impazzisco, tu impazzirai con me.

Era terribilmente frustrante non sapere cosa essere in grado di suonare e cosa no, dovevo affidarmi al caso, che la maggior parte delle volte non si trovava dalla mia parte.

"Calma Isabel" disse Draco prendendo le mie mani tra le sue e accarezzandole con la punta dei pollici.
"Forse sono cose che non hai mai suonato. Gli improvvisi di Schubert non si addicono ad una bambina di quattro anni, forse dovresti iniziare da qualcosa di più facile."

"Non so distinguere le cose semplici da quelle difficili. Non so riconoscere nemmeno le note che suono sullo spartito. Sono solo melodie che ricordo."

"E che vorresti fare? Suonare tutti gli spartiti esistenti nel manor finché non trovi quello che ricordi? Non credo che tu abbia la voglia o il tempo di farlo."

"E cosa dovrei fare? Aspettare che la memoria ritorni da sola? Sono stata ferma per tutta la mia vita, ho visto le cose essere strappate dalle mie mani senza che io potessi mai far nulla. Mi rifiuto di farlo anche adesso."

Draco mi posò le mani sulle spalle.
"Nessuno ha mai detto che devi farlo. Dovresti solo prenderti del tempo per ragionare. Solo una settimana fa hai scoperto chi sono i tuoi genitori, hai scoperto che conoscevi tante persone e che tutto quello che sapevi, a partire dal tuo cognome, è una bugia. Non pensi di meritare del tempo per svagare un po' e per rilassarti? Sono giorni che non leggi, forse dovresti iniziare da lì."

Lo fissai per una manciata di secondi mentre analizzavo le sue parole.
Non volevo ammettere ad alta voce che facevo tutto quello per tenermi occupata perché ero certa che se fossi stata libera per qualche momento, sarei crollata.

Avrei iniziato a pensare a quanto tutte le mie conoscenze stessero andando a rotoli senza che io me ne accorgessi o senza che io potessi fare qualcosa per fermarle.

La mia famiglia si trovava a poca distanza da dove ero io e sperava di trovarmi davanti la porta da un giorno all'altro.

Non deve accadere e non accadrà mai.

"Hai ragione, è solo che la notizia dei miei genitori viaggia ancora nella mia mente, non voglio accettare di vederli più perché non ho accettato che loro siano le persone che avrebbero dovuto prendersi cura di me. Forse pensare che fossero morti era più facile perché non dovevo tenere in conto che avessero potuto abbandonarmi."

"Ehm a proposito di questo... a mia madre premeva dirti che per capodanno ci sarà un ballo, qui, a villa Malfoy e-e saranno invitate tutte le famiglie dell'aristocrazia nobile, alias tutte le famiglie di purosangue eccetto qualcuna, alias tutta la nostra casa."
Disse così velocemente che stentai a capirlo mentre si grattava la nuca.

scars // draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora