𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐧𝐭𝐚𝐭𝐫𝐞́

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Isabel's pov
Davanti quella casa, tutte le promesse di non crollare si infransero. Le gambe mi tremavano, ero terrorizzata da quello che sarebbe potuto succedere e non sapevo assolutamente come affrontarlo.

Draco bussò alla porta e poi mi prese la mano, trascinandomi delicatamente verso l'interno.
Mi guardavo intorno come se fosse stata la prima volta che vedevo la casa e in effetti lo era, era la prima volta che ci entravo cosciente di essere la padrona di quel posto.

Un elfo ci accompagnò nel secondo salotto e ci fece accomodare su un divano che doveva essere di un tessuto molto pregiato.
"Topsy va a chiamare i padroni, arriveranno subito."
E sparì con uno schiocco di dita.

Il salotto aveva dei soffitti altissimi, un pianoforte a coda nel centro e delle ampie finestre che illuminavano alla stanza. A differenza del Malfoy manor, era molto più colorato e meno tetro ma ai miei occhi metteva i brividi.

Il solo pensare che molti anni prima magari mi trovavo sullo stesso divano a giocare, mi faceva venire voglia di scappare.
Le mani mi tremavano per l'ansia e cercai di nascondere dietro la schiena.

Il primo ad arrivare fu Theodore, con un grande sorriso stampato sul volto che voleva nascondere il nervosismo.
"Ciao Isabel."
Si sporse verso di mi per abbracciarmi ma mi scansai bruscamente senza dire nulla.
Lui si ritrasse e sospirò.

Quando entrarono anche i 'miei' genitori, non alzai la testa per guardarli. Sarei scoppiata a piangere se lo avessi fatto.
Eileen si avvicinò a me e si abbassò alla mia altezza per scorgere il mio viso ma io girai la testa dal lato opposto e la rigirai solo quando lei se ne fu andata.

"Sia chiaro, sono qui solo per sapere cosa mi è successo. Non ho intenzione di giocare a fare la famiglia felice, vedo che ci riuscite già bene da soli. Siete ottimi attori, non è così? Molto bravi a fare finta di nulla."
Sputai acida.

La mia voce risultava incrinata ma il tono freddo con cui parlai, non lo lasciava trasparire. Non lasciava trasparire alcun emozione.

E poi ti chiedi perché sei serpeverde.

"Isabel noi-"
La donna provò a parlare ma la interruppi.
"Voi niente. Voglio solo sapere cosa mi è successo, dall'inizio. Siete in grado di fare almeno questo?"

Ralston non disse nulla ma prese la mano di Eileen accarezzandola per darle conforto.
"Siete nati entrambi il 17 ottobre del 1981. Theodore è uscito per primo, per te Isabel, la mamma ha avuto dei problemi. La tua traccia magica non era comune alle altre e aveva danneggiato l'utero di tua madre. Dopo il parto, è dovuta rimanere una settimana in ospedale con te per dei controlli."
Iniziò Ralston.

17 ottobre.
Era quella la mia data di nascita. Avevo già compiuto diciassette anni e non lo sapevo.

"Solitamente i bambini iniziano a manifestare la loro magia a partire dai nove anni invece tu sin da bambina. Riuscivi a fare incantesimi che richiedevano un grande sforzo e l'uso di una bacchetta senza nemmeno volerlo. Una volta, a due anni, hai bruciato con il fuoco maledetto il legno della tua culla mentre piangevi. Un'altra invece, hai rovesciato un enorme albero centenario e hai fatto un buco al centro di un albero a villa Malfoy."
Continuò mente cercavo di assemblare tutte le informazioni.

"Io e tua madre eravamo molto preoccupati e ti abbiamo portata da un medimago per far controllare la tua traccia magica. Era diversa è molto più potente di qualsiasi altra traccia, compresa quella del Signore Oscuro."
Si fermò quando la moglie gli strinse la mano.

"E poi?"
Lo incitai a proseguire.

Lui contrasse il viso mentre chiudeva gli occhi e sospirava. Stava per dire qualcosa di difficile per tutti.
"Tutto okay papà?"
Gli chiese Theodore e io sbuffai.

scars // draco malfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora